Mutui per imprese femminili in agricoltura: domande fino al 30 giugno per Donne in campo
Più tempo per richiedere a ISMEA gli incentivi per le imprese agricole femminili: previsti finanziamenti a tasso zero per interventi fino a 300mila euro e fino al 95% del valore dell'investimento.
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L'operatività della misura è stata prorogata dalla scadenza originaria del 30 marzo al 30 giugno 2022, in attesa dell'adozione del decreto attuativo della legge di Bilancio 2022 che ha stabilito il superamento di Donne in campo. L'ultima manovra ha infatti stanziato 5 milioni di euro per Donne in campo, ma ha fatto confluire queste risorse nel quadro del regime di aiuto per l'imprenditorialità e il ricambio generazionale in agricoltura di cui al decreto legislativo n. 185 del 21 aprile 2000, noto anche Più Impresa.
Oltre la data del 30 giugno, quindi, le imprese agricole femminili potranno presentare domanda di finanziamento ad ISMEA solamente per la misura Più Impresa, che presenta però condizioni più vantaggiose: contributi a fondo perduto in aggiunta ai finanziamenti a tasso zero e una soglia massima di investimento pari a 1,5 milioni di euro.
Come funzionano i finanziamenti agricoltura per le imprese femminili?
L'agricoltura è tra i settori con la più alta percentuale di occupazione femminile. Le imprenditrici agricole in Italia sono oltre 200mila, circa il 28% del totale. Una quota consistente di queste imprese è guidata da giovani donne under 35, con punte particolarmente elevate in alcuni settori, come l'ortofrutta, dove l'occupazione femminile sfiora addirittura il 70%. Un trend da sostenere, secondo il Mipaaf, alla luce delle sfide che interessano il settore, dalla maggiore sostenibilità, anche attraverso l'agricoltura di precisione, alla diversificazione del reddito, ad esempio mediante l'agricoltura multifunzionale. Sfide che richiedono nuove competenze, spirito di iniziativa e creatività.
In questa direzione va la misura Donne in campo, a sostegno all'imprenditoria femminile in agricoltura, introdotta dalla legge di Bilancio 2020 con una dotazione di 15 milioni di euro e rifinanziata prima dalla Manovra 2021, con altri 15 milioni, e poi dalla legge di Bilancio 2022, con 5 milioni di euro.
Chi può accedere agli incentivi per l'agricoltura femminile?
A beneficiare di Donne in campo sono le micro, piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di aziende agricole, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Alla data di presentazione della domanda, le imprese devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- a) essere regolarmente costituite ed iscritte nel registro delle imprese;
- b) esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del codice civile;
- c) essere amministrate e condotte da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ed amministrate, da donne, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola;
- d) avere sede operativa nel territorio nazionale;
- e) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
- f) non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- g) non rientrare tra le imprese in difficoltà.
In arrivo una legge per l'imprenditoria femminile in agricoltura
Cosa finanzia Donne in campo?
Per accedere ai finanziamenti i progetti devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:
- miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola mediante una riduzione dei costi di produzione o mediante miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse;
- miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali, purché non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme già previste dall’Unione europea;
- realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
I progetti non possono essere avviati prima della presentazione della domanda e devono concludersi entro ventiquattro mesi dalla data di ammissione alle agevolazioni.
Le spese ammissibili spaziano dalla realizzazione di studi di fattibilità alle opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili, dall'acquisto di terreni alla formazione specialistica di soci e dipendenti coinvolti nella realizzazione del progetto.
Come ottenere il mutuo a tasso zero?
Per la realizzazione dei progetti è prevista la concessione di mutui a tasso zero, della durata minima di cinque anni e massima di quindici anni, comprensiva del periodo di preammortamento.
L'importo dei finanziamenti non può essere superiore a 300mila euro, né superare il 95% delle spese ammissibili.
L’impresa beneficiaria deve garantire la copertura finanziaria del programma di investimento, comprensivo dell’IVA, apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie oppure mediante un ulteriore finanziamento esterno pari almeno al 20% delle spese ammissibili complessive.
Il mutuo agevolato deve essere assistito da garanzie per l’intero importo concesso, maggiorato del 20% per accessori e per il rimborso delle spese, acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare.
In particolare, si potrà ricorrere a:
- iscrizione di ipoteca di primo grado acquisibile sui beni oggetto di finanziamento oppure su altri beni del soggetto beneficiario o di terzi;
- in alternativa o in aggiunta all’ipoteca, a prestazione di fideiussione bancaria o assicurativa, sino al raggiungimento di un valore delle garanzie prestate pari al 120% del mutuo agevolato concesso.
Prevista, infine, la stipula di polizze assicurative sui beni oggetto di finanziamento, secondo le modalità ed i termini che saranno stabiliti nel contratto di mutuo agevolato.
Come richiedere i mutui a tasso zero a ISMEA?
Per accedere ai finanziamenti agevolati è necessario presentare domanda attraverso il portale dedicato disponibile sul sito ISMEA:
Alla domanda dovranno essere allegati:
- le autocertificazioni relative all'impresa corredate da documento di riconoscimento in corso di validità dell'imprenditrice agricola;
- la documentazione attestante la qualifica IAP o Coltivatrice diretta e relativo certificato della posizione INPS;
- la relazione notarile riguardante eventuali beni dati in garanzia, ovvero lettera di disponibilità alla concessione della garanzia fidejussoria;
- lo studio di fattibilità, il cui format è disponibile nella sezione dedicata del sito web, e relativa alla documentazione tecnica (preventivi e computi metrici delle opere da realizzare e/o macchinari da acquistare).
La scadenza per la presentazione delle istanze, inizialmente prorogata dal 30 marzo al 30 aprile, è stata rinviata al 30 giugno 2022, in attesa dell'approvazione del decreto attuativo della legge di Bilancio 2022, che ha determinato lo spostamento delle risorse per Donne in campo nel quadro del regime di aiuto per l'imprenditorialità e il ricambio generazionale in agricoltura di cui al decreto legislativo n. 185 del 21 aprile 2000 (Più Impresa).
Cosa cambia con la legge di Bilancio 2022?
Le domande che alla scadenza del 30 giugno non risulteranno convalidate sul portale nella sezione Donne in Campo – spiega una nota di ISMEA - potranno essere nuovamente predisposte e successivamente convalidate sul portale nella sezione Più Impresa, selezionando l'accesso come "impresa femminile".
La Manovra 2022 ha infatti stanziato altri 5 milioni di euro per Donne in campo, ma ha stabilito che queste risorse vengano gestite come una riserva per le sole imprese a conduzione femminile nel quadro dei finanziamenti della misura Più Impresa, che è stata già allargata a tutte le imprese condotte da donne, senza limiti di età, dal decreto Sostegni bis e rifinanziata nel suo complesso dalla legge di Bilancio con ulteriori 15 milioni di euro.
Il sostegno della nascita e dello sviluppo dell'imprenditorialità femminile in agricoltura passerà quindi per un solo strumento accessibile su scala nazionale, indipendentemente dall'età delle donne che conducono le aziende agricole. Con agevolazioni più convenienti: nella misura Più Impresa, infatti, ai mutui agevolati (in questo caso fino al 60% della spesa ammissibile) si aggiungono contributi a fondo perduto fino al 35% della spesa. Inoltre, il limite di spesa sale da 300 mila euro a un importo massimo di 1,5 milioni di euro.
Per approfondire: Oltre 2 miliardi per agricoltura e pesca nella manovra 2022