Superbonus: mancano le istruzioni per l’uso, partenza al buio da luglio
Il 1° luglio è previsto l’avvio dell’atteso superbonus del 110% per i lavori di miglioramento energetico e sismico degli edifici. Ma sono ancora molti i dubbi sull’agevolazione: riguarderà anche seconde case e alberghi? Sarà prolungata oltre il 2020?
> Guida al superbonus: gli interventi ammessi, cessione del credito e sconto in fattura
Domande che, in parte, dovrebbero trovare risposta con l’atteso provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che dovrà chiarire diversi aspetti del superbonus, in primis quelli relativi alla cessione del credito.
Provvedimento che, stando a quanto annunciato dal “padre” della norma, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, dovrebbe arrivare entro fine mese, accompagnato da una guida pratica.
Il tempo stringe e non si è ancora chiuso il confronto tra maggioranza e opposizione su uno degli emendamenti decisivi per il superbonus, quello che ritocca al rialzo l’agevolazione per estenderla fino a dicembre 2021 o 2022.
Proroga su cui grava il nodo risorse: lo sconto del 110% costa all’Erario poche decine di milioni nei primi sei mesi del 2020, ma arriva al miliardo nel 2021 e potrebbe costare circa 3 miliardi se esteso a tutto il 2022.
La questione risorse è anche determinante per la possibile estensione del bonus ad alberghi e seconde case, oggetto di un altro emendamento di maggioranza.
Ma i nodi da sciogliere non si limitano a questioni di cassa. Altri punti molto discussi della norma sono il “salto” di di categoria energetica e l’APE.
Nella formulazione iniziale, lo ricordiamo, il superbonus prevede infatti che gli interventi assicurino il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Se ciò non fosse possibile, va assicurato il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (APE), ante e post intervento, rilasciato da tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.
Il problema si pone per interventi “semplici”, come la sostituzione della caldaia, che, secondo i tecnici, dovrebbe essere obbligatoriamente accompagnato da altri lavori, come quelli di isolamento termico dell’edificio. Obbligo “pesante”, che potrebbe spingere famiglie e condomini a rinunciare al superbonus.