Arriva l'indicazione di origine obbligatoria per le carni suine trasformate
Ok dei Ministeri delle Politiche agricole, dello Sviluppo economico e della Salute al decreto che rende obbligatoria l'indicazione dell'origine delle carni suine nei prodotti trasformati come prosciutti e salumi. In arrivo nuove misure a sostegno del settore, in aggiunta al Fondo per la suinicoltura.
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Trascorsi i tre mesi previsti per l'autorizzazione da parte della Commissione europea, il decreto che introduce l'obbligo di indicare l'origine per le carni suine trasformate arriva alla firma dei ministri delle Politiche agricole, dello Sviluppo economico e della Salute.
Dopo gli interventi sul pomodoro, la pasta e il riso, la firma del decreto che rende obbligatoria l'indicazione dell'origine delle carni trasformate è un ulteriore passo compiuto dall'Italia, che ci pone all'avanguardia in Europa dove è sempre più necessario procedere con l'attuazione della Strategia Farm to Fork, ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.
"Un passo avanti nel garantire sempre maggiore trasparenza e sicurezza su prodotti alimentari molto diffusi", il commento del ministro della Salute, Roberto Speranza.
Come riconoscere prosciutti e salumi 100% italiani
In base al testo, le etichette di prodotti come salumi e prosciutti dovranno riportare in maniera leggibile le informazioni relative a:
- Paese di nascita degli animali,
- Paese di allevamento,
- Paese di macellazione.
Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l'indicazione dell'origine può apparire nella forma: "Origine: (nome del paese)".
La dicitura "100% italiano" è utilizzabile solo laddove la carne provenga da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.
Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell'Unione europea o extra europea, l'indicazione dell'origine può apparire nella forma: "Origine: UE", "Origine: extra UE", "Origine: Ue e extra UE".
La sperimentazione della nuova etichettatura sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021.
5 milioni al Fondo per la suinicoltura
“L'Italia si conferma avanguardia in Europa e ci batteremo a Bruxelles perché si estenda l'obbligo a tutti gli alimenti. La strategia Farm to Fork va attuata anche per l'etichettatura obbligatoria a livello UE. Firmiamo un decreto importante che sono convinta possa aiutare tutta la filiera suinicola a valorizzare le produzioni 100% italiane”, ha commentato la ministra Teresa Bellanova, ricordando che il Mipaaf è al lavoro su altre misure per sostenere il settore, duramente colpito dalla pandemia e dalla chiusura dell'Horeca.
Intanto, alle imprese del comparto è stato destinato il Fondo per la suinicoltura, disciplinato con il decreto del 7 aprile 2020 e dotato complessivamente di 5 milioni di euro, di cui un milione di euro per l'anno 2019 e di 4 milioni per il 2020.
Le risorse saranno utilizzate per fare fronte alla perdita di reddito degli allevatori di suini, garantire trasparenza nella determinazione dei prezzi da parte delle commissioni uniche nazionali del settore suinicolo, rafforzare i rapporti di filiera, potenziare le attività di informazione e di promozione dei prodotti presso i consumatori, migliorare la qualità dei prodotti e il benessere animale nei relativi allevamenti, nonché promuovere l'innovazione, anche attraverso il sostegno dei contratti di filiera e delle organizzazioni interprofessionali nel settore.
I beneficiari del provvedimento sono le imprese di macellazione che abbiano sottoscritto o sottoscrivano entro la data di presentazione della domanda, contratti di filiera triennali con allevatori nel settore suinicolo.
L'aiuto è concesso nel limite dell'importo massimo di 200 mila euro nell'arco di tre esercizi finanziari.
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