SURE: all’Italia altri 751 milioni per la cassa integrazione
Per Roma si tratta della sesta tranche di aiuti dallo strumento UE dedicato al sostegno all'occupazione negli Stati membri. L’Italia è il primo beneficiario di SURE, con prestiti per un totale di 27,4 miliardi.
Cos'è e come funziona SURE, il fondo UE contro la disoccupazione
SURE è uno degli strumenti adottati da Bruxelles nel corso della crisi Covid-19 e consente agli Stati membri di chiedere il sostegno finanziario dell'UE per contribuire al finanziamento degli aumenti repentini e severi della spesa pubblica nazionale - a partire dal 1º febbraio 2020 - connessi a regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe, anche per i lavoratori autonomi, o a determinate misure di carattere sanitario, in particolare sul posto di lavoro, in risposta alla crisi.
"Con l'esborso di oggi, la Bulgaria e l'Estonia riceveranno denaro per la prima volta e altri dieci paesi riceveranno ulteriore sostegno”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, commentando il nuovo pacchetto di aiuti, che porta a circa 90 miliardi le risorse erogate finora dal programma SURE.
Una storia di successo che apre la strada a Next Generation EU, il commento del commissario al Bilancio, Johannes Hahn, mentre il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ha sottolineato che, oltre ad aiutare i lavoratori e le imprese europee a superare questa crisi senza precedenti, SURE ha anche fatto risparmiare agli Stati membri 5,8 miliardi di euro rispetto ai tassi di finanziamento del mercato.
Un terzo delle risorse SURE all’Italia
Finora la Commissione ha proposto al Consiglio la concessione di prestiti per un totale di 94,3 miliardi ed erogato circa 90 miliardi a favore di 19 paesi. Di questi, l'Italia è di gran lunga il maggiore beneficiario del programma, con prestiti autorizzati e in via di erogazione per un totale di 27,4 miliardi di euro.
I finanziamenti richiesti dal nostro paese nell’ambito del programma SURE contribuiscono a coprire le spese di una serie di misure anticrisi adottate dal Governo, tra cui la cassa integrazione per tutti i lavoratori dipendenti, le indennità per lavoratori autonomi di vario tipo, collaboratori sportivi, lavoratori domestici e intermittenti, i contributi a fondo perduto per autonomi e imprese individuali, il congedo parentale, il voucher baby sitter.
Il ricorso al finanziamento UE, realizzato attraverso l’emissione di titoli comuni europei, dovrebbe portare a un risparmio per le casse dello Stato nell’arco dei 15 anni di maturità stimato in oltre 5 miliardi e mezzo di euro.
Decreti SURE in Gazzetta ufficiale: le condizioni dei prestiti UE all'Italia
In arrivo un nuovo prestito SURE all'Italia da 751 milioni
Dopo le prime due erogazioni a favore dell'Italia, una da 10 miliardi di euro ad ottobre e una da 6,5 miliardi a novembre 2020, il 2 febbraio la Commissione europea ha annunciato lo sblocco di un terzo prestito da 4,5 miliardi di euro. L'operazione rientrava nella prima erogazione del 2021 della Commissione europea, che ha autorizzato il riconoscimento di 14 miliardi di euro a favore di nove Stati membri.
Il 16 marzo l'Esecutivo UE ha annunciato la quarta erogazione a favore dell'Italia, per un importo di 3,8 miliardi di euro, nell'ambito di una tranche di pagamenti da 9 miliardi di euro destinata a sette Stati membri. Oltre all'Italia a beneficiarne sono stati Repubblica Ceca (1 miliardo), Spagna (2,87 miliardi), Croazia (510 milioni), Lituania (302 milioni), Malta (123 milioni) e Slovacchia (330 milioni).
La quinta tornata di pagamenti è stata annunciata il 30 marzo: in tutto 13 miliardi di euro a favore di sei Stati membri, di cui 1 miliardo alla Repubblica Ceca, 2,2 miliardi al Belgio, 4,06 miliardi alla Spagna, 2,47 miliardi all'Irlanda, 1,4 miliardi alla Polonia e 1,87 miliardi all'Italia.
Il 25 maggio l'annuncio della sesta erogazione a favore dell'Italia, la settima in totale per la Commissione europea. Oltre ai 751 milioni concessi a Roma, nel pacchetto rientrano i prestiti ad altri 11 Stati membri: Belgio (2 miliardi), Bulgaria (511 milioni), Cipro (124 milioni), Grecia (2,54 miliardi), Spagna (3,37 miliardi), Lituania (355 milioni), Lettonia (113 milioni), Malta (177 milioni), Polonia (1,56 miliardi), Portogallo (2,41 miliardi) ed Estonia (230 milioni).
L'erogazione fa seguito al successo della settima emissione di obbligazioni a titolo di SURE, relativa a un social bond a doppia tranche da 14,137 miliardi di euro, suddiviso in due distinte scadenze: 8,137 miliardi di euro con scadenza luglio 2029 e 6 miliardi di euro con scadenza gennaio 2047.