Manovra: Senato e Camera approvano NADEF e scostamento di bilancio
Via libera del Parlamento alla Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (NADEF) 2020 e allo scostamento di Bilancio. Al Senato con 165 voti a favore e 164 contrari, a fronte dei 161 sì necessari. Alla Camera 325 voti a favore della NADEF.
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Il Governo supera la prova parlamentare sulla Nota di aggiornamento al DEF e sullo scostamento di bilancio. "Dopo l'approvazione della relazione sugli indirizzi del Recovery fund, oggi un'altra giornata importante. Ora ci attende l'appuntamento della legge di Bilancio su cui cominceremo a lavorare nei prossimi giorni", ha dichiarato il presidente della commissione Bilancio della Camera Fabio Melilli.
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NADEF 2020
La NADEF, approvata da CdM su proposta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro dell’Economia e delle finanze Roberto Gualtieri, definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima legge di Bilancio, "che avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa dell’economia italiana nel triennio 2021-2023, in stretta coerenza con il prossimo Piano nazionale di ripresa e resilienza", spiega una nota di Palazzo Chigi.
Si tratta di una strategia organica e coerente per sostenere il rilancio della crescita e dell’occupazione in una dimensione di trasformazione del Paese e porre, allo stesso tempo, il debito pubblico nazionale su un sentiero credibile e sostenibile di discesa strutturale.
La Nota aggiorna le precedenti stime economiche sull’impatto della pandemia da Covid-19, anche alla luce degli effetti dell’imponente insieme di interventi adottati dal Governo, che nel complesso ammontano a oltre il 6% del prodotto interno lordo (PIL).
"Nel confronto internazionale la combinazione delle misure di politica sanitaria e di politica economica si è rivelata, ad oggi, tra le migliori, riuscendo a garantire un efficace contrasto alla diffusione del virus e al contempo la maggior tutela possibile dei redditi e della capacità produttiva”, ha scritto il Ministro Gualtieri nella premessa della Nota.
Il contesto considerato nella definizione della NADEF sconta ancora l’imprevedibilità dell’evoluzione della pandemia in tutto il mondo, ma tiene conto anche delle capacità di ripresa mostrate dell'economia italiana: a partire dal mese di maggio c'è stato un accenno di crescita, sorprendendo al rialzo la maggior parte dei previsori. Per il terzo trimestre, si stima ora un rimbalzo superiore a quello ipotizzato nel DEF. Gli ultimi indicatori disponibili tracciano, infatti, un andamento in positivo nei mesi estivi per la produzione industriale, il settore delle costruzioni e il fatturato dei servizi.
In questo scenario, la NADEF traccia il percorso per proseguire il passaggio dalla fase della protezione del tessuto economico-sociale a quella del rilancio della crescita, anche alla luce della risposta positiva alla pandemia messa in campo dalle istituzioni europee. Nella Nota, infatti, si delinea uno scenario macroeconomico e di finanza pubblica che incorpora le risorse europee che saranno messe a disposizione del nostro Paese dal pacchetto Next Generation EU e in particolare dalla Recovery and Resilience Facility.
L'arco di tempo considerato dal documento è ampio, arrivando fino al 2026, per mostrare la coerenza tra gli andamenti di finanza pubblica e le risorse rese disponibili dal Recovery Fund.
Stime sul PIL
Per il 2021 la NADEF fissa un obiettivo di indebitamento netto (deficit) pari al 7% del PIL, rispetto a un tendenziale del 5,7%, con uno spazio di bilancio per una manovra espansiva di 1,3 punti percentuali di PIL, cioé oltre 22 miliardi.
Grazie al sostegno alla crescita assicurato dalle misure espansive, nel 2021 è attesa una crescita programmatica del PIL pari al 6% (rispetto ad una crescita tendenziale del 5,1%), che nel 2022 e nel 2023 si attesterà al 3,8% ed al 2,5% rispettivamente.
Nel biennio successivo al 2021, l’impostazione espansiva della politica di bilancio si attenuerà gradualmente fino a raggiungere un avanzo primario di 0,1 punti percentuali e un indebitamento netto in rapporto al PIL del 3% Questo scenario prevede, per il 2022, il recupero del livello del PIL registrato nell’anno precedente la pandemia.
In questo paradigma, all’interno del Piano di ripresa, un ruolo cruciale verrà svolto dagli investimenti pubblici, che verranno significativamente aumentati con l’obiettivo di riportarli su livelli superiori sia a quelli precedenti la crisi del 2008 sia alla media europea.
“Le risorse messe in campo dall’Unione europea saranno utilizzate per conseguire gli obiettivi di innovazione e sostenibilità ambientale e sociale che caratterizzano il programma della nuova Commissione europea, pienamente coerenti con l’impostazione che si è data il Governo sin dal suo insediamento” ha affermato il ministro Gualtieri.
Rispetto al 2020, nel quadro programmatico di finanza pubblica, il rapporto debito/PIL nel 2021 è previsto in calo di 2,4 punti percentuali, portandosi dal 158% al 155,6%. Per gli anni successivi viene delineato un percorso di graduale rientro del rapporto, con l’obiettivo di riportare il debito della pubblica amministrazione al di sotto del livello pre-Covid entro la fine del decennio.
Questa prospettiva è resa credibile dalla tendenza del disavanzo a legislazione vigente nel corso del prossimo triennio e, per la prima volta dopo diversi anni, dall’assenza di clausole di salvaguardia.
Le linee di intervento della NADEF 2020
Per quanto riguarda le linee programmatiche, gli interventi saranno principalmente rivolti a:
- sostenere, nel breve termine e per tutta la durata della crisi da Covid-19, i lavoratori e i settori produttivi più colpiti;
- valorizzare appieno le risorse messe a disposizione dal programma "Next Generation EU" per realizzare investimenti e riforme di vasta portata e profondità;
- attuare un’ampia riforma fiscale che migliori l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno universale per i figli;
- assicurare un miglioramento qualitativo della finanza pubblica, spostando risorse verso gli utilizzi più opportuni a garantire un miglioramento del benessere dei cittadini, dell’equità e della produttività dell’economia;
- ricondurre l’indebitamento netto della pubblica amministrazione verso livelli compatibili con una costante e sensibile riduzione del rapporto debito/PIL.
"Si tratta di un’occasione unica e irripetibile, non solo per superare le conseguenze della pandemia, ma anche per migliorare e rilanciare il nostro Paese e renderlo protagonista delle sfide del futuro", ha scritto Gualtieri chiudendo la premessa della NADEF.
Le risorse per la Manovra 2021
Si aprono, quindi, margini di deficit - stimato al 10,8% nel 2020 ma scenderà al 7% programmatico nel 2021 con un'espansione di 1,3 punti - per la prossima manovra da circa 21-22 miliardi di euro.
Queste risorse, unite ai primi fondi europei che saranno anticipati da Bruxelles in relazione al Recovery Fund, garantiranno un budget complessivo pari a 40 miliardi. Proprio l'utilizzo e la relativa contabilizzazione della dotazione UE anti-Covid è uno dei nodi che ha rallentato e reso più complessa la stesura del documento che farà da cornice alla prossima legge di Bilancio.
> Consulta la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza – DEF 2020