Recovery Fund: ok dell'Ecofin alla proposta tedesca sulla governance
I ministri delle Finanze dell'UE hanno approvato, a maggioranza qualificata, il testo di compromesso sulla governance del Recovery Fund presentato dalla presidenza tedesca. Soddisfatto il ministro dell'economia Roberto Gualtieri che lo definisce un "compromesso equilibrato".
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Il via libera politico dell'Ecofin alla bozza legislativa sul funzionamento del Recovery fund, ovvero il Fondo per la ripresa e la resilienza, lo strumento più sostanzioso del pacchetto Next Generation EU, dovrà ora essere confermato dal Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti dell'Unione europea. A quel punto il testo concordato dagli Stati membri potrà essere negoziato con Strasburgo.
La proposta tedesca vince lo scetticismo di diverse delegazioni, come quelle di Lussemburgo, Irlanda e Olanda, che avrebbero voluto riaprire il testo per aggiungere un esplicito riferimento al legame con il Semestre europeo. Il ministro olandese dell'economia, Wopke Hoekstra, ad esempio, ha chiesto "un esplicito riferimento alle raccomandazioni specifiche per Paese del 2019, perché quelle del 2020 da sole sono insufficienti" e "un legame più forte tra raccomandazioni e Patto di stabilità". Una richiesta bloccata dal presidente di turno del Consiglio, il ministro tedesco Olaf Scholz, che ha premuto per accelerare l'avvio dei negoziati con il Parlamento UE.
La presidenza tedesca "ha come obiettivo principale concludere un accordo ambizioso sul Next Generation EU che sosterrà gli investimenti, le riforme e l'innovazione", ha dichiarato Scholz commentando l'accordo.
"La politica di bilancio rimane rilevante e deve comunque puntare alla sostenibilità di medio termine", ha chiarito in conferenza stampa il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
"L'Ecofin ha raggiunto un ampio consenso. Una decisione formale sarà ora presa dal Coreper. Siamo pronti a discutere con il Parlamento. Il tempo è essenziale per sostenere la ripresa e rafforzare la fiducia", ha aggiunto su Twitter il commissario europeo Paolo Gentiloni.
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Cosa prevede il compromesso sulla governance del Recovery Fund
Oggetto del regolamento è il Recovery and resilence facility (RRF), dispositivo cardine del Next Generation EU, che potrà contare su 672,5 miliardi di euro tra prestiti (360 miliardi) e garanzie (312,5 miliardi).
Il documento approvato delinea in particolare la governance del RRF, le modalità e i criteri del controllo e della verifica dei Piani nazionali di ripresa e resilienza che gli Stati membri dovranno presentare alla Commissione per richiedere i finanziamenti.
Tra le novità inserite ce n'è una che andrebbe a favorire l’Italia, ossia il chiarimento a proposito dell’anticipo del 10% a disposizione nel 2021, che sarà calcolato sull'ammontare complessivo di sovvenzioni e prestiti. Il prefinanziamento dovrà essere richiesto dagli Stati, unitamente alla presentazione del Recovery plan nazionale.
Questa modifica risponde alle richieste di diversi Stati membri di non collegare l'anticipo al 10% a singoli impegni giuridici nel 2021. Se il prefinanziamento supera il 10% del contributo finanziario massimo aggiornato, che sarà calcolato entro la fine di giugno 2022, l’esborso successivo sarà ridotto dell’importo eccedente o, nel caso in cui i fondi rimanenti siano insufficienti, l’importo eccedente dovrà essere restituito.
Nel regolamento, inoltre, viene specificato anche che il limite di tre mesi per ricorrere al cosiddetto emergency brake (freno d'emergenza) - il meccanismo che permette a ciascuno Stato membro di chiedere di riesaminare le decisioni di attribuzione dei fondi ad un altro Paese, ma non di bloccarle - è un limite massimo, per cui difficilmente potrà tradursi in un potere di veto.
Due i nodi problematici per il Belpaese: l’esplicito riferimento alla necessità di rispettare le raccomandazioni sui conti pubblici e la data entro la quale dovranno essere completati gli investimenti e tutte le riforme del Recovery, ossia entro il 31 agosto 2026.
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Per ora in ogni caso, il giudizio del Governo italiano è positivo. "Il compromesso messo sul tavolo dalla presidenza tedesca su diversi aspetti della governance del Recovery Fund è equilibrato", ha commentato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. "Vorremmo migliorare alcuni aspetti, tra cui la lunghezza delle procedure, ma dovremmo tutti mettere da parte le richieste per sostenere la proposta per dare una risposta rapida alle attese, tenendo conto soprattutto del contesto di una ripresa in corsa che però è incompleta e differenziata", ha aggiunto.
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