Export: MAECI al lavoro sulla misura per i Temporary export manager
La Farnesina è al lavoro in queste ore sugli incentivi per i Temporary export manager previsti dal Patto per l’export. La notizia è stata data dal ministro degli esteri Di Maio, che ha anche ricordato come lo stanziamento per i TEM ammonti a 50 milioni di euro.
> Cosa prevede il Patto per l'export
Tra le misure pensate dal Governo per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane, soprattutto quelle di dimensioni più ridotte, il Temporary export manager (TEM) rappresenta senza dubbio una delle più utili.
Da anni, infatti, i TEM sono stati identificati come un valido sostegno all’export delle PMI, soprattutto nella fase iniziale di attività sui mercati internazionali.
Iniziare a vendere all’estero, infatti, comporta una modifica dei processi produttivi e gestionali dell’impresa per la quale sono necessarie figure professionali specializzate, ma che spesso mancano all’interno delle PMI che finora hanno operato solo sul mercato domestico.
I TEM permettono quindi di supplire a questa carenza iniziale di manager esperti di strategie di internazionalizzazione, tramite una “esternalizzazione” iniziale di questa attività, in attesa di vedere se valga la pena aprire un vero e proprio ufficio export interno all’azienda.
Farnesina al lavoro per rendere operativa la misura sui TEM
Considerando quindi la rilevanza che i TEM hanno nelle fasi iniziali di internazionalizzazione di tante imprese italiane, l’annuncio fatto dal ministro Di Maio durante la tre giorni di incontri sul Made in Italy promossa dal Sole24Ore non può cadere in sordina.
“Abbiamo stanziato i primi 50 milioni di euro per potenziare i Temporary export manager, professionisti incaricati di assistere le aziende nel processo di innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione” ha infatti comunicato il titolare della Farnesina, aggiungendo come “proprio in queste ore” il Ministero stia procedendo “a rendere operativo il meccanismo di matching tra imprese e candidati che dovranno rispondere a requisiti di professionalità comprovati".
Cosa prevede il Patto per l’export per i TEM
Oltre ai finanziamenti SIMEST già operativi per i Temporary export manager - i TEM infatti sono una delle sette attività per le quali si possono richiedere le agevolazioni del Fondo 394-81 - il Patto per l’export prevede anche incentivi per l’inserimento temporaneo in aziende di TEM e Digital Export Manager (DEM), grazie ai fondi del Piano Straordinario per il Made in Italy.
La misura - si legge nella Guida per l’export del Governo - “sarà attuata grazie ad una Convenzione operativa tra MAECI e Invitalia, individuato quale soggetto gestore”.
Si tratta, nello specifico, di un “contributo a fondo perduto sotto forma di voucher per il cofinanziamento al 50% di TEM/DEM” per il quale sono stati stanziati 50 milioni di euro.
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Il finanziamento agevolato del Fondo 394 SIMEST per i TEM
Come visto, oltre alla misura su cui in questi giorni starebbe al lavoro la Farnesina, per i TEM è operativa intanto anche un’altra agevolazione.
Parliamo del Fondo SIMEST che eroga un finanziamento a tasso agevolato fino al 100% delle spese per l’inserimento temporaneo in azienda di figure professionali specializzate tra cui rientrano, oltre ai TEM, anche i Temporary Digital Marketing Manager, i Temporary Innovation Manager, ecc., qualora i loro servizi siano finalizzati a sviluppare processi di internazionalizzazione.
La durata del finanziamento è di 4 anni con la possibilità di ottenere una prima erogazione per un importo pari al 50% del finanziamento.
L’importo finanziabile è pari a minimo 25mila euro e massimo 150mila euro.
Inoltre, per aiutare maggiormente le imprese a rispondere alla crisi causata dal Covid-19, nei mesi passati il Governo ha modificato temporaneamente alcune caratteristiche del Fondo SIMEST, rendendo i finanziamenti più semplici e convenienti.
Per tutto il 2020, infatti, non sarà necessario presentare una garanzia per accedere ai finanziamenti, che potranno anche essere richiesti fino al 50% a fondo perduto.
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