MIT: nei prossimi tre anni opere pubbliche per 35 miliardi
Nel triennio 2021-2023 il MIT e le stazioni appaltanti avranno a disposizione 35 miliardi di euro per realizzare tutte le opere pubbliche di loro competenza. A dirlo il ministero in una nota, dove si fa il punto sulle risorse stanziate nelle leggi di bilancio e su quelle che arriveranno dal Recovery.
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Con una nota pubblicata ieri, il ministero delle infrastrutture e trasporti (MIT) entra nel dibattito sugli investimenti pubblici che saranno realizzati nei prossimi anni, caratterizzato in questi giorni da un susseguirsi di voci sui quanti saranno i fondi aggiuntivi e quanti quelli sostitutivi che arriveranno dal Recovery plan.
Opere pubbliche: 35 miliardi tra risorse nazionali e europee
La partita che il MIT si appresta a giocare è, del resto, di primo piano per l’aumento della competitività del Paese e spiega l'interesse suscitato dal tema, non solo tra gli addetti ai lavori. “Oltre a contribuire al PIL”, si legge infatti nella nota, le opere pubbliche possono “migliorare anche la situazione generale del bilancio”.
Per questo l’operazione del dicastero guidato da Paola De Micheli è importante, anche alla luce delle risorse su cui potrà contare.
“Si tratta di una dotazione finanziaria imponente grazie a risorse stanziate negli anni precedenti, durante il 2020 e nella legge di bilancio 2021, e ovviamente in corso di stanziamento sul piano del Recovery. Al netto delle ulteriori risorse che saranno rese disponibili nei prossimi mesi dal fondo “Sviluppo e coesione” e dai fondi ordinari della programmazione europea”, illustra infatti il comunicato.
Scendendo nel merito delle poste, da Porta Pia fanno sapere che “saranno quasi 10 miliardi le risorse aggiuntive solo nei primi 3 anni grazie agli interventi dell’Unione Europea, alle quali si aggiungono risorse ulteriori per tecnologie e mezzi di trasporto (autobus, treni e navi). Inoltre, una quota parte sarà finanziata con i mutui più vantaggiosi all’interno del Piano Recovery che determinerà un beneficio immediato per la finanza pubblica, ma garantirà comunque il rifinanziamento dal 2024”.
Il cronoprogramma dei prossimi tre anni
“Altro dato particolarmente rilevante, in un momento di crisi economica, è il cronoprogramma dell’utilizzo di queste risorse”, chiariscono dal MIT. Se infatti “la dotazione finanziaria complessiva è pari a 35 miliardi, i cronoprogramma attuativi che le stazioni appaltanti realizzeranno nei prossimi tre anni per le opere previste in Italia veloce, a carico della finanza statale, ammontano a oltre 27 miliardi. Si tratta della cifra che nella programmazione delle stazioni appaltanti diventerà stato di avanzamento lavori, con effetti diretti sul sistema economico”.
Per quanto riguarda infine i fondi che arriveranno da Bruxelles, il ministero spiega che “le principali opere avviate con il Recovery fund e che consentiranno la realizzazione entro il 2026 di lotti funzionali efficaci per la mobilità saranno completati entro il 2030 a valere sulle risorse nazionali”.
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