RIF 2020: il Covid accelera lo sviluppo della finanza sostenibile
La seconda giornata del Rome Investment Forum 2020 non poteva che essere dedicata a uno dei temi chiave per mettere in moto la ripresa, la finanza sostenibile.
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Dopo il grande successo della prima giornata, il Rome Investment Forum 2020 - la conferenza internazionale organizzata dalla Federazione Banche, Assicurazioni e Finanza (FeBAF) - apre i lavori della seconda data puntando i riflettori sulla sostenibilità.
Un tema al centro anche dell’agenda europea, che sta mettendo a punto diversi strumenti per definire quando un investimento si può definire sostenibile dal punto di vista ambientale, climatico e sociale.
Come ricordato da Ugo Bassi, direttore Mercati Finanziari presso la DG FISMA, la Commissione presenterà in primavera la rinnovata strategia per la finanza sostenibile, che sarà accompagnata da diverse azioni concrete.
In primis, la “proposta di revisione della direttiva sulla rendicontazione non finanziaria, che rappresenta uno degli elementi più importanti di questo mosaico”, i cui “obblighi devono essere più rigorosi”.
Come sottolineato dal Sistema europeo di banche centrali, che raggruppa la BCE e le banche centrali nazionali, nella sua risposta alla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea sulla “Renewed sustainable finance strategy” e sulla revisione della direttiva sul reporting non finanziario, le attuali regole per la rendicontazione non finanziaria da parte delle imprese non garantiscono informazioni “sufficienti, coerenti e comparabili”, che servirebbero sia al settore privato, in particolare agli investitori, sia alle autorità pubbliche.
Parallelamente, la Commissione sta lavorando alla proposta per regolare l’emissione di green bond e continua a lavorare sulla tassonomia per la finanza sostenibile, sottolinea Bassi.
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Dal canto suo, “il mercato dei capitali ha svolto un ruolo importante nel promuovere criteri di sostenibilità e nell’avvicinare tutto il mondo della finanza a tematiche che erano state lasciate in disparte per molto tempo”, ha sottolineato nel corso dell’evento Raffaele Jerusalmi, Chief Executive Officer Borsa Italiana.
I criteri ESG ormai sono “sul tavolo di tutti i ceo e iniziano a essere temi sensibili anche per le aziende non quotate”. Alla luce della “sensibilità spiccata delle nuove generazioni su queste tematiche” è facile prevedere l’indirizzo che prenderanno gli investimenti e la finanza nei prossimi anni.
“Il covid è stato un disastro, ma è anche un acceleratore di cambiamento importante per la sostenibilità”, conclude Jerusalmi.
A rimarcare il convergere degli interessi fra attività commerciali, istituti bancari e società verso i criteri ESG e più in generale il concetto di sostenibilità è anche Sir Roger Gifford Chairman del Green Finance Institute: “Non potremo più parlare di una finanza che non sia verde”.
Il decalogo per la ripresa secondo Febaf
La sostenibilità è anche una delle 10 priorità indicate da Febaf, la Federazione banche assicurazioni e finanza con le sue 13 associate nell’agenda europea 2020-2021.
“È importante che le regole in corso di definizione incentivino gli operatori a rafforzare il contributo verso uno sviluppo economico e sociale sostenibile”, si legge nel documento presentato nel corso del Rome Investment Forum 2020.
“A tal fine è fondamentale assicurare la coerenza tra le normative in fase di attuazione (Regolamento Trasparenza, SFDR, e Regolamento Tassonomia in primis) e le modifiche della normativa già in essere (MiFID e UCITS) in ottica di promozione della trasparenza e dell’ampliamento delle opportunità di investimento sostenibile per i risparmiatori. È altrettanto importante che la nuova normativa consideri come prioritaria la creazione di una solida catena informativa che parta dagli emittenti e arrivi all’investitore finale basata su standard condivisi e l’identificazione di indicatori rilevanti, nel rispetto del principio di proporzionalità e di un’adeguata tempistica di applicazione. Utile sarebbe la costruzione di un “HUB” informativo a disposizione degli investitori. Le banche e le assicurazioni dovrebbero essere tenute a segnalare le informazioni relative alla sostenibilità dei loro portafogli o attività solo nel caso in cui dispongano di informazioni sufficienti e affidabili”.
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