Servizio civile digitale: in arrivo un nuovo bando per giovani volontari
Si tratta del secondo avviso rivolto agli enti no-profit che potranno presentare i progetti in cui saranno impiegati 2.400 operatori volontari con il ruolo di facilitatori digitali.
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Il Servizio civile digitale, avviato quest’anno in forma sperimentale, è stato incluso anche nel Recovery plan, come una delle azioni del Piano Operativo della Strategia nazionale per le competenze digitali e del programma flagship NextGenerationEU Reskill and Upskill, prevedendone l’estensione e l’ampliamento nel triennio 2021-2023.
Servizio civile digitale: come funziona e chi può aderire
Il Servizio civile digitale intende accrescere le capacità e le competenze digitali dei cittadini e favorire l’uso dei servizi pubblici digitali per promuovere il pieno godimento dei diritti di cittadinanza, per diffondere un approccio consapevole alla realtà digitale e per agevolare la collaborazione tra pubblica amministrazione, enti e cittadini.
Nell'ambito del primo bando - chiuso lo scorso luglio - sono stati selezionati 45 programmi di intervento, presentati dagli enti accreditati presso l’Albo del Servizio civile universale. I programmi potranno essere realizzati in Italia, con l’impiego complessivo di 1.007 volontari impiegati con il ruolo di facilitatori digitali.
I giovani saranno adeguatamente formati ad operare sul territorio, nei quartieri, nelle comunità locali e negli spazi pubblici organizzati per accogliere e guidare coloro che hanno bisogno di supporto nell’utilizzo delle tecnologie.
Entro la fine dell'anno sarà pubblicato il secondo bando, al quale gli enti no-profit impegnati nell’inclusione digitale potranno rispondere direttamente, in co-progettazione o in partnership.
Con questo nuovo avviso sarà coinvolto un numero maggiore di volontari, pari a 2.400 giovani, cui si aggiungeranno nei prossimi due anni - secondo le previsioni del PNRR - ulteriori 7.300 volontari.
Il bando in arrivo per il mese di dicembre costituisce un’opportunità rilevante sia per gli enti che hanno partecipato al primo avviso, per ampliare o rinnovare i programmi e i progetti presentati, che per gli altri enti, i quali potranno candidare i propri programmi anche usufruendo del percorso di informazione e formazione che sarà avviato dopo la pubblicazione dell’avviso.