Arriva il piano per la transizione ecologica: clima, biodiversità ed economia circolare al centro
Via libera al Piano per la transizione ecologica (PTE): servirà a coordinare le politiche energetiche, dalla mobilità sostenibile all'economia circolare.
PNRR: i bandi e i progetti del Ministero della Transizione ecologica nel PNRR
L'approvazione è arrivata nel corso della quinta riunione del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica – CITE l'8 marzo.
Si tratta di una strategia importante, soprattutto se inquadrata nel contesto del Piano nazionale ripresa e resilienza, che destina quasi 70 miliardi dei 209 previsti per l’Italia dal Recovery Fund alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica.
Cosa prevede, nel dettaglio, il Recovery Plan per le energie rinnovabili
Cosa c'è nel piano per la transizione ecologica
Il documento indica una serie di obiettivi generali, il percorso metodologico e i target da raggiungere. Individua inoltre un primo set di indicatori, condivisi anche a livello internazionale ed europeo, che costituiranno il riferimento essenziale per la valutazione delle azioni previste.
Gli obiettivi generali da centrare sono coerenti con gli impegni internazionali ed europei e hanno nel 2030 il limite temporale, con un orizzonte al 2050 e sono articolati su cinque assi:
- neutralità climatica;
- azzeramento dell’inquinamento;
- adattamento ai cambiamenti climatici;
- ripristino della biodiversità e degli ecosistemi;
- transizione verso l’economica circolare e la bioeconomia.
Otto gli ambiti di intervento previsti, per i quali verranno costituiti appositi gruppi di lavoro (6 gruppi tematici e 2 trasversali):
- decarbonizzazione;
- mobilità sostenibile;
- miglioramento della qualità dell’aria;
- contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico;
- miglioramento delle risorse idriche e delle relative infrastrutture;
- ripristino e rafforzamento della biodiversità;
- tutela del mare;
- promozione dell’economica circolare, della bioeconomia e dell’agricoltura sostenibile.
Sulla Proposta di piano verrà acquisito il parere della Conferenza unificata e delle competenti commissioni parlamentari.
Sul piano sarà trasmessa almeno annualmente una relazione sullo stato di attuazione e saranno realizzati aggiornamenti quando necessario. Gruppi di lavoro interdisciplinari dedicati contribuiranno a dettagliare azioni, misure, fonti di finanziamento e cronoprogrammi.