Le startup non si potranno più costituire online gratis. MISE e notai pensano a una piattaforma ad hoc
All'indomani della sentenza del Consiglio di Stato contro il decreto MISE che permetteva di costituire una startup innovativa online, Giorgetti ha incontrato i rappresentanti del notariato: si va verso la creazione di una piattaforma online per snellire gli adempimenti per le startup. Carabetta (M5S): "Ora l’urgenza è avere una pronuncia da parte del Ministero della Giustizia rispetto alle startup già costituite con questa modalità".
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Perché non si possono più costituire startup online gratuitamente?
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Consiglio nazionale del Notariato contro il decreto del MISE del 2016 che permetteva di costituire le nuove imprese innovative direttamente online, gratis e senza passare dalla firma del notaio.
La sentenza - che di fatto ribalta quella precedente del Tar del Lazio che aveva respinto le ragioni dei notai e accolto quelle del MISE e dell’associazione Roma Startup - fa tornare indietro nel tempo la normativa sulle startup, prevedendo che fino a nuovo intervento legislativo, le startup italiane non potranno più costituirsi gratuitamente online ma dovranno sottostare ai precedenti adempimenti burocratici previsti per le altre imprese.
La sentenza punta il dito anche contro il ruolo del Registro delle Imprese: secondo il Consiglio di Stato, il decreto del MISE avrebbe illegittimamente ampliato l’ambito dei controlli di tale ufficio senza un’adeguata copertura legislativa che autorizzasse tale innovazione.
Con questa sentenza si "torna alla carta" nell'era in cui si chiede digitalizzazione. Si fa un grave passo indietro. Il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà intervenire immediatamente per dare certezze ai nostri imprenditori, dichiara su Facebook Luca Carabetta, deputato M5S.
Carabetta è anche il primo firmatario della lettera indirizzata al Presidente Draghi a firma dell'Intergruppo Parlamentare per l'Innovazione:
"Chiediamo che il Governo dia rassicurazioni sul fatto che non stiamo tornando a un Paese analogico proprio nel momento in cui siamo tutti impegnati nella transizione digitale", si legge nella missiva.
Un ritorno all’Ottocento per Gianmarco Carnovale, Presidente di Roma Startup:
Mentre tutto il mondo va avanti, perfino nell’anno del G20 a guida italiana dobbiamo vergognarci per quelle lobby che lavorano imperterrite con il solo obiettivo di preservare le rendite di posizione e a discapito della competitività. Andiamo quindi avanti a passi del gambero giocando con la credibilità del Paese, per proteggere qualche consulenza ad una piccola casta fuori dal tempo, auspicando che non ci siano conseguenze per le startup già costituite con questa modalità.
La traiettoria verso la digitalizzazione, sburocratizzazione e semplificazione dei rapporti tra l’amministrazione pubblica e il tessuto economico ha subito un brusco colpo di arresto proprio in un settore strategico come quello dell’innovazione tecnologica in una fase storica particolarmente impegnativa” afferma Angelo Coletta, Presidente di InnovUp.
Di tenore opposto il commento del Consiglio Nazionale del Notariato:
Questa sentenza consente di rimarcare come il Notariato non sia assolutamente contrario al modello ‘startup innovativa’ ed il fatto che il 75% di esse venga costituito attraverso l’atto pubblico notarile ne è la dimostrazione più evidente, e pone l’accento sull’importanza del controllo di legalità preventivo in ambito societario al fine di mantenere l’affidabilità dei pubblici registri e non consentire ad organizzazioni malavitose di utilizzare indiscriminatamente nuovi modelli societari particolarmente appetibili in quanto significativamente agevolati, ma non adeguatamente controllati e sorvegliati.
L'incontro tra Giorgetti e notai
L'8 aprile si è svolto al MISE l’incontro tra i rappresentanti del notariato e il ministro Giancarlo Giorgetti. Al centro del confronto la creazione della piattaforma online per le srl startup innovative. Da parte del notariato - si legge in una nota del dicastero - l’impegno per creare la propria piattaforma online per rendere più semplici e meno costosi tutti gli adempimenti per le startup garantendo, al tempo stesso, tutti gli standard di sicurezza, dagli statuti alla correttezza delle procedure, per le neo imprese.
Secondo Giorgetti si intraprende un “percorso positivo e virtuoso che coniuga i doverosi progressi di sburocratizzazione con la sicurezza dei passaggi di registrazione delle startup”.
Carnovale: Giorgetti incontri l'ecosistema startup
"Il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha correttamente incontrato il Consiglio Nazionale del Notariato in quanto parte nel ricorso in Consiglio di Stato per ascoltare le loro motivazioni. Sarebbe auspicabile che incontrasse urgentemente anche l'ecosistema startup che era allo stesso modo parte ricorrente nel medesimo procedimento, in contrapposizione al CNN ed a sostegno del MiSE, per ascoltare i forti motivi di preoccupazione rappresentati dalla controparte in termini di rischio incombente per il restringimento della concorrenza e della libertà di iniziativa in assenza di contromisure urgenti", commenta Carnovale a FASI.biz.
Carabetta (M5S): ora occorre legittimare le startup che si sono già costituite online
"C’è da riscontrare un dato di fatto: fino ad oggi la costituzione digitale di queste società non ha prodotto alcun tipo di fenomeno di illegalità. Inoltre le startup innovative sono soggette a criteri aggiuntivi di trasparenza", sottolinea a FASI.biz Luca Carabetta, deputato M5S.
A questo punto "Non si tratta di capire i cosa ma il come" e soprattutto si tratta di sanare le richieste pendenti: "Ora l’urgenza è avere una pronuncia da parte del Ministero della Giustizia rispetto alle startup già in essere, già costituite con questa modalità, perchè è importante legittimare quelle che si sono costituite con questa procedura che ora si sentono in un limbo. Spero di discutere in settimana una mia interrogazione appunto su questo tema".
Parallelamente, a complicare la vita delle startup è arrivato un emendamento alla legge di delegazione europea 2019-2020 che, recependo la Direttiva (UE) 1151/2019 sull’utilizzo di strumenti e processi digitali nel diritto societario, rischia di abolire lo statuto pre-approvato, alla base della modalità di costituzione semplificata online delle imprese innovative. Si tratta di diverse interpretazioni della direttiva che complicano ulteriormente le cose: "secondo alcuni la legge europea richiede l’intervento dei notai, in realtà in pochi Paesi esistono sistemi simili. La direttiva europea chiede che vengano messi in atto dei controlli, ma sosteniamo che questo tipo di controlli si possano fare anche in altri modi", sottolinea Carabetta.