Dal caro bollette allo State of the Union: Bruxelles a difesa del Green Deal
Mentre l’impennata del costo delle bollette dovuta al caro energia incombe sul Continente, i rappresentanti della Commissione europea ribadiscono in più occasioni l’importanza della svolta sostenibile: “la transizione energetica è la soluzione, non la causa”.
Cos'ha detto Ursula von der Leyen nel discorso sullo stato dell'Unione
L’attenzione verso il clima ha occupato in modo importante le aule del Parlamento europeo a Strasburgo questa settimana: prima con la discussione sul pacchetto Fit for 55 - occasione per chiarire le cause del caro energia che farà schizzare i costi delle bollette nei prossimi mesi - poi in occasione del discorso State of the Union di Ursula von der Leyen.
Caro bollette: “la transizione energetica è la soluzione, non la causa”
Chi cerca di dare la colpa del rincaro delle bollette agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 deve scontrarsi con le parole del vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans: “Se avessimo intrapreso il Green Deal cinque anni prima, non saremmo in questa situazione, perché avremmo meno dipendenza dai combustibili fossili e dal gas naturale”.
E spiega: “Solo un quinto dell’attuale aumento dei prezzi dell’energia può essere attribuito alla crescita del prezzo della CO2, il resto è semplicemente una conseguenza delle carenze del mercato. Abbiamo visto in questa crisi dei costi dell’energia, che i prezzi per le rinnovabili sono rimasti bassi e stabili”.
“Invece di rimanere paralizzati o rallentare l’azione a causa dell’aumento dei prezzi energetici”, Timmermans propone di fare esattamente il contrario, vale a dire “accelerare nella transizione verso le energie rinnovabili in modo che l’energia rinnovabile a prezzi accessibili diventi disponibile per tutti”.
Von der Leyen: la transizione verde deve essere equa
Ma Timmermans non è l’unico a temere che la questione sociale finisca per contrapporsi a quella climatica.
Nel corso del suo discorso sullo Stato dell’Unione Ursula von der Leyen ha difeso il Green Deal, che è e resta tra le politiche al centro dell’attenzione europea.
“Nel mio discorso dell'anno scorso ho annunciato il nostro obiettivo di una riduzione di almeno il 55% delle emissioni entro il 2030. Da allora, insieme, abbiamo trasformato i nostri obiettivi climatici in obblighi giuridici”. Il pacchetto Fit for 55, appunto, o pacchetto clima: il maxipiano UE per far sì che le politiche europee in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fiscalità aiutino a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030.
“Anche se i dettagli sono complessi, l'obiettivo è semplice. Imporremo un prezzo all'inquinamento. Renderemo pulita l'energia che utilizziamo. Avremo auto più intelligenti e aeroplani più ecologici”.
“E ci adopereremo perché a obiettivi climatici più ambiziosi corrispondano obiettivi sociali più ambiziosi. La transizione verde deve essere equa. Per questo motivo abbiamo proposto un nuovo Fondo sociale per il clima, per far fronte alla povertà energetica di cui già soffrono 34 milioni di europei. Conto sul Parlamento e sugli Stati membri per far sì che, insieme, possiamo realizzare le proposte e mantenere alta l'ambizione”.