Fondo prevenzione usura: garanzie sui finanziamenti a PMI e famiglie
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha approvato il riparto di 33,68 milioni di euro del Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura, che permetteranno di concedere garanzie statali, attraverso Confidi, Associazioni e Fondazioni, volte a facilitare l’accesso al credito di imprese e cittadini a rischio.
Fondo prevenzione usura: garanzie per finanziamenti a PMI e famiglie
“Con nuove risorse viene rinforzato uno strumento che sostiene concretamente le reali esigenze di famiglie e imprenditori in difficoltà economica, anche a causa dell’aumento dell’inflazione e dei costi delle materie prime”, ha dichiarato il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti commentando il via libera al riparto delle risorse del Fondo anti usura. “Cittadini e imprese - ha aggiunto il ministro - potranno contare su garanzie statali per ottenere dal mondo creditizio quella liquidità necessaria a fronteggiare spese crescenti ed evitare così di cadere nella trappola dell’usura e dell’illegalità”.
Fondo antiusura, come funziona
Istituito presso il Dipartimento del Tesoro dalla legge n. 108-1996 e operativo dal 1998, il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura è gestito dal Dipartimento del Tesoro tramite i Confidi, le Fondazioni e le Associazioni e sostiene finanziariamente le imprese e le famiglie in difficoltà economica. I primi rappresentano il canale di accesso al Fondo per le piccole e medie imprese a elevato rischio finanziario, mentre i privati cittadini e le famiglie possono contattare le Associazioni e le Fondazioni di lotta all'usura.
Con il decreto del 20 agosto 2021 il Ministero dell'Economia ha individuato gli ulteriori requisiti che i Confidi devono possedere, in base alla legge di Bilancio 2021, per accedere al Fondo ed erogare credito, fino all’importo massimo di 40mila euro, alle PMI ad elevato rischio finanziario.
In particolare, la manovra 2021 stabilisce che la quota di contributo del Fondo per la prevenzione dell'usura concessa ai Confidi possa essere utilizzata, oltre che per le finalità ordinarie, anche per concedere:
- nuove garanzie su operazioni per liquidità a favore delle micro, piccole e medie imprese ad elevato rischio finanziario, purché la condizione di elevato rischio finanziario sia individuata attraverso criteri definiti in apposite convenzioni stipulate con istituti bancari e intermediari finanziari per l'utilizzo dei fondi di cui all'articolo 15, comma 2, lettera a), della legge n. 108/1996;
- garanzie alle PMI per operazioni di rinegoziazione del debito o di allungamento del finanziamento o di sospensione delle rate su operazioni in essere alla data di entrata in vigore della legge stessa;
- nuovi finanziamenti fino a un importo massimo per singola operazione di 40mila euro a favore di micro, piccole e medie imprese.
Per poter erogare credito alle imprese i Confidi devono possedere specifici requisiti patrimoniali, di governance, organizzativi e di trasparenza dettagliati dal decreto del 20 agosto 2021.
Inoltre, la concessione dei prestiti è possibile solo nell'ambito di operazioni rivolte a PMI ad elevato rischio finanziario, in cui almeno il 20% e non oltre il 50% dell’importo del singolo finanziamento sia erogato dai Confidi facendo ricorso a risorse proprie e con tassi di interesse adeguati a consentire il mero recupero dei costi sostenuti e la remunerazione del rischio limitatamente alla sola quota delle risorse proprie.
I Consorzi fidi possono presentare le domande per effettuare le erogazioni alle imprese all'Organismo per la tenuta dell'elenco dei Confidi, mentre devono trasmettere i dati sulle operazioni di erogazione del credito al Ministero affinchè verifichi che ciascuno di essi abbia almeno 10 operazioni in essere e il tasso annuale di decadimento, per importo finanziato, riferito alle erogazioni.
Consulta il decreto MEF del 20 agosto 2021
Il MEF sblocca oltre 33 milioni per garanzie sui finanziamenti a PMI e famiglie
Come ogni anno il Fondo viene rifinanziato con i proventi delle sanzioni amministrative per le violazioni della normativa antiriciclaggio e valutaria e le risorse vengono assegnate da una apposita Commissione interministeriale presieduta dal MEF, a seguito di una valutazione condotta sulla base di una combinazione di indicatori che tengono conto dell’indice del rischio usura presente nell’ambito territoriale dove opera l’ente assegnatario, dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse dimostrata nel passato e della effettiva capacità di garantire l’accesso al credito.
I 33,6 milioni appena sbloccati andranno a famiglie e imprese tramite 91 Enti gestori, di cui 59 Confidi, che riceveranno circa 23,6 milioni di euro, e 32 Associazioni e Fondazioni impegnate nella lotta all’usura, che riceveranno circa 10,1 milioni. L’elenco e i contatti cui rivolgersi su base regionale per l’accesso alle garanzie del Fondo sono disponibili sul sito del Dipartimento del Tesoro.
Photo credit: Foto di Credit Commerce da Pixabay