Fondi strutturali: il rapporto MIMS sulle condizioni abilitanti per accedere ai fondi UE 2021-27
Per accedere ai fondi strutturali 2021-2027 per i sistemi di trasporto, l'Italia deve rispettare una serie di criteri. Ebbene, a che punto siamo? Per rispondere a questa domanda il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha predisposto un rapporto che illustra le azioni intraprese, le riforme adottate e gli interventi programmati per ferrovie, logistica e mobilità sostenibile.
Le novità sul decreto MIMS per favorire gli investimenti per infrastrutture e mobilità
Si tratta di un documento tecnico che permette di avere uno sguardo d’insieme su quanto programmato dal Paese per rispettare le condizioni minime per accedere ai fondi strutturali europei in tema trasporti e mobilità.
Il "Rapporto sulle condizioni abilitanti programmazione FSE 2021-27" rinvia a numerosi allegati ed illustra le azioni intraprese, le riforme adottate e le pianificazioni predisposte dal Governo per diversi settori - trasporto ferroviario e stradale, logistica e portualità, mobilità urbana e ciclistica, ecc. - e sulle tematiche oggetto dell’Allegato Infrastrutture al Documento di economia e finanzia (Def). Un documento con cui il Ministero intende mostrare come l’Italia ottemperi alle condizioni abilitanti poste dalla Commissione europea per conseguire i fondi della programmazione europea 2021-2027.
Il focus, nel dettaglio, è su uno dei 5 obiettivi strategici della politica di coesione 2021-27, quello cioè che punta a “Un’Europa più connessa” relativo agli investimenti nelle reti strategiche digitali e nei trasporti.
Nel documento del MIMS viene illustrata la coerenza del quadro nazionale con le regole comunitarie, con focus sui 9 criteri da rispettare per accedere ai Fondi strutturali 2021-2027.
Criteri 1, 4 e 6 - Pianificazione generale dei trasporti
Qui il Ministero specifica come l’Allegato Infrastrutture al Documento di Economia e Finanza (DEF), pubblicato annualmente, garantisca la pianificazione a lungo termine e la visione strategica per l'intero periodo di programmazione 2021-2027. L’allegato al DEF 2021 e quello 2022, lo ricordiamo, recepiscono anche le strategie, gli investimenti e le riforme introdotte dal PNRR e del Piano Nazionale Complementare.
Criterio 2 – Piano Nazionale Integrato Energia e Clima
Benché il PNIEC sia un documento di competenza del Ministero della Transizione Ecologica, il MIMS è chiamato in causa quando si parla di strategie per la mobilità sostenibile.
Gli investimenti pianificati in quest’ambito ricadono sul livello regionale e sono relativi essenzialmente all’acquisto di nuovo materiale rotabile su gomma a modalità di trazione sostenibile (elettrico, idrogeno e metano in fase di transizione per i servizi extraurbani), al rinnovo dei treni del TPL, alla sperimentazione di treni a idrogeno, allo sviluppo dei sistemi di trasporto rapido di massa per le aree urbane.
Criteri 3 - Rete TEN-T
In relazione al completamento stimato dei parametri chiave di prestazione della rete TEN-T entro il 2030 - si legge nel documento - l’adeguamento a modulo allo standard del peso assiale non presenta particolare problematicità, mentre più impegnativo appare l’adeguamento al modulo europeo. In entrambi i casi, le tratte che saranno adeguate per ultime sono quelle meridionali del Corridoio Scandivano-Mediterraneo, previste comunque entro il 2030.
Criterio 5 - ERTMS
Rete Ferroviaria Italiana invia periodicamente al Ministero i piani e i programmi di rimodulazione del Piano ERTMS - l'ERTMS, lo ricordiamo, è un sistema europeo progettato per garantire la circolazione in sicurezza dei treni di diversa nazionalità, grazie alla condivisione di informazioni, gestite tramite componenti interoperabili condivise a terra e a bordo - tenendo conto che, tra gli interventi inclusi nel PNRR è prevista la realizzazione di un primo stralcio del Piano ERTMS/ACC per circa 3.400 km di rete da attrezzare entro il 2026, con un finanziamento pari a 2,9 miliardi.
Il Piano comprende, oltre alla pianificazione futura delle linee della rete da attrezzare con ERTMS, anche il dettaglio sulle linee ERTMS già in esercizio e le informazioni sullo stato di avanzamento dei progetti attualmente in fase realizzativa. Entro luglio 2022 sarà aggiornato l’elenco delle linee comunicate da realizzare nell’ambito del PNRR e il Piano Nazionale ERTMS di luglio 2017, con la conseguente notifica alla Commissione.
Criterio 7 – Infrastruttura per i combustibili alternativi
Idrogeno e colonnine di ricarica delle auto elettriche sono tra i cardini di questo settimo criterio.
Come indicato nel documento, Ministero e Regioni hanno definito le azioni messe in atto e da sviluppare ulteriormente per la realizzazione dell’infrastruttura per i combustibili alternativi, anche grazie alle ingenti risorse stanziate per il conseguimento degli obiettivi e dei target correlati al pacchetto Fit for 55.
inoltre, la legge di Bilancio 2022 ha previsto l’istituzione del “Fondo per la strategia di mobilità sostenibile per la lotta al cambiamento climatico e la riduzione delle emissioni” (per autobus, ciclovie, trasporto merci intermodale, rinnovo mezzi autotrasporto), con una dotazione di 2 miliardi l’anno per gli anni 2023-2034.
Tali risorse permetteranno di proseguire e consolidare gli investimenti già avviati nell’ambito del PNRR e del PNC che vedono uno sviluppo delle alimentazioni alternative nelle diverse modalità di trasporto.
Per quanto riguarda le colonnine elettriche destinate al trasporto su gomma, si mira a sviluppare entro il 2026 un’adeguata rete infrastrutturale di ricarica elettrica pubblica, che preveda uno sviluppo di 7.500 punti di ricarica nelle superstrade e di circa 13.750 punti di ricarica in centri urbani.
A dicembre il bando PNRR per le colonnine di ricarica delle auto elettriche
Inoltre, sia il trasporto stradale che quello ferroviario sono interessati dalla sperimentazione dell’uso dell’idrogeno. Anche qui entra in ballo il PNRR, che attraverso il progetto “Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale” mira a realizzare circa 40 stazioni di rifornimento, dando priorità alle aree strategiche per i trasporti stradali pesanti quali le zone prossime a terminal interni e le rotte più densamente attraversate da camion a lungo raggio (ad esempio il Corridoio Green and Digital del Brennero o il corridoio Ovest-Est da Torino a Trieste).
Criterio 8 – Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030
Il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030 consiste di due documenti: “Le Linee Guida Generali e le Linee Guida di Attuazione” e il “Piano Nazionale Sicurezza stradale 2030”.
Criterio 9 – Risorse finanziarie per gli investimenti stradali
Il focus del documento riguarda la situazione specifica dell'ANAS - e il suo ruolo tra interventi di nuova infrastrutturazione e manutenzione ordinaria dell’esistente - e fornisce informazioni sulle molte strade che collegano le aree interne e che non sono gestite da ANAS ma, principalmente, dalle province e dalle città metropolitane.
Consulta il rapporto sulle condizioni abilitanti programmazione FSE 2021-27