Moratoria debiti Pmi: si affaccia il rafforzamento patrimoniale
Conto alla rovescia per la scadenza della cosiddetta moratoria dei crediti alle pmi: il termine dell'accordo passato scade definitivamente il 31 gennaio 2011. Fino a quella data le imprese possono inviare le loro domande di sospensione temporanea (di 12 mesi per quote capitale dei mutui o dei leasing e di 6 mesi per mutui mobiliari) delle rate dei debiti verso le banche con tempi di istruttoria, in media, di circa 30 giorni.
L'intesa voluta dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, firmata il 3 agosto 2009, ha consentito alle aziende di contare su una liquidità aggiuntiva di circa 13 miliardi. L’avviso comune era già stato prorogato con una circolare il 1° luglio 2009.Nel frattempo, a partire dal dicembre scorso, Abi e Confindustria stanno lavorando assieme ai tecnici del ministero di via XX settembre per "trovare la quadra" e formulare un altro accordo, anche se con strumenti sostanzialmente differenti, per non bloccare l’afflusso del credito. Partecipano al tavolo i firmatari dell'avviso comune, presieduti al dirigente generale del Tesoro, Andrea Montanino.
In questo contesto, tra gli ulteriori strumenti individuati per gli accordi futuri campeggia il processo di ricapitalizzazione delle imprese, che ancora soffrono di una scarsa solidità, un elemento già presente nel precedente accordo, ma in parte sottovalutato. Nel precedente accordo, infatti, era previsto che le banche si impegnassero a prevedere un apposito finanziamento alle imprese che intendano realizzare processi di rafforzamento patrimoniale, pari a un multiplo dell’aumento di capitale effettivamente versato dai soci.
Bisogna poi ricordare che in questa direzione è stato creato alla fine del 2009, ma reso operativo solo nell’estate 2010, un fondo del Ministero del Tesoro destinato alle imprese con un fatturato compreso tra i 10 e i 100 milioni (Fondo private equity Pmi), cui inizialmente hanno aderito Abi, Confindustria, Cassa Depositi e Prestiti e i più importanti gruppi bancari (Monte dei Paschi di Siena, Intesa San Paolo, Unicredit) e a cui poi si è aggiunto un gruppo di banche popolari. Il Fondo era partito con un obiettivo dimensionale di 3 miliardi di euro, ma attualmente la dotazione del fondo si attesta a 1,2 miliardi di euro.
Secondo gli ultimi dati forniti dal Ministero dell’Economia, che risalgono al 31 ottobre 2010, le domande di sospensione pervenute sono circa 237 mila. Tenendo conto dei tempi di istruttoria (circa 30 giorni), sono state accolte fino ad ottobre 2010 più di 183 mila domande, per un debito residuo di quasi 55 miliardi.