Pari opportunita': programmi per l’incremento e la qualificazione dell’occupazione femminile
Il Comitato Nazionale di parita' e pari opportunita' nel lavoro ha formulato, per l'anno 2011, il "Programma Obiettivo per l'incremento e la qualificazione della occupazione femminile, per il superamento delle disparita' salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete".
Il provvedimento del Ministero del Lavoro, pubblicato di recente in Gazzetta Ufficiale, è stato emanato in attuazione del decreto legislativo 11 aprile 2006 n. 198, il quale all'art. 10 lettera c) stabilisce che il citato Comitato, formula, annualmente, un programma-obiettivo nel quale vengono indicate le tipologie di progetti di azioni positive che intende promuovere, i soggetti ammessi per le singole tipologie ed i criteri di valutazione.
Si tratta di azioni positive che hanno l'obiettivo di:
1. Promuovere la presenza delle donne negli ambiti dirigenziali e gestionali mediante la realizzazione di specifici percorsi formativi volti all'acquisizione di competenze di vertice e/o di responsabilita' e l'attuazione di buone e nuove prassi, per un piano di concreto inserimento nelle strutture esecutive entro i termini di conclusione del progetto.
Destinatarie/i delle azioni sono: occupate/i, iscritte/i, associate/i.
2. Modificare l'organizzazione del lavoro, del sistema di valutazione delle prestazioni e del sistema premiante aziendale, sperimentando nuove prassi per favorire la conciliazione e attuando azioni integrate che producano effetti concreti misurabili e documentabili in termini di:
- rimozione delle discriminazioni di genere anche attraverso il superamento del differenziale retributivo tra donne e uomini;
- progressione delle carriere femminili che apporti concreti cambiamenti nel modello organizzativo;
- attuazione di azioni finalizzate al raggiungimento di un'equa e paritaria distribuzione degli incarichi;
- adozione di strumenti di valutazione nei sistemi organizzativi aziendali per misurare i livelli di attuazione di politiche di pari opportunita' (per esempio certificazione SA 8000).
I progetti dovranno prevedere almeno due delle azioni sopraelencate. Tali azioni dovranno concretizzarsi entro i termini di chiusura del progetto stesso.
Destinatarie/i delle azioni sono: occupate/i.
3. Sostenere iniziative per:
a. lavoratrici con contratti di lavoro non a tempo indeterminato in particolare giovani neolaureate e neodiplomate.
Le azioni proposte dovranno mirare a stabilizzare la situazione occupazionale, in una percentuale non inferiore al 50% delle destinatarie dell'azione, favorendo anche la crescita professionale e implementando percorsi formativi qualificanti, che ne migliorino le competenze e l'occupabilita'.
La stabilizzazione, validata con lettera di impegno del legale rappresentante, va effettuata entro i termini di chiusura del progetto;
b. disoccupate, inattive, in cassa integrazione e/o in mobilita', con particolare attenzione a quelle di eta' maggiore di 45 anni.
Il progetto puo' essere proposto da aziende, o per conto di aziende, o da quanti intendano effettivamente attuare iniziative mirate all'inserimento e/o reinserimento lavorativo di almeno il 50% delle destinatarie di questo specifico target attraverso azioni di formazione, orientamento e accompagnamento.
L'assunzione va effettuata entro i termini di chiusura del progetto: a tal fine, è richiesta specifica lettera di impegno del legale rappresentante;
c. agevolare l'inserimento e/o il reinserimento lavorativo di donne attraverso azioni di formazione, di qualificazione/riqualificazione, orientamento e accompagnamento finalizzate all'acquisizione di competenze per la creazione di imprese da costituirsi entro i termini di chiusura del progetto.
Nel progetto devono essere specificati la forma giuridica dell'impresa che si intende costituire, il mercato di riferimento e il piano di start-up.
Destinatarie delle azioni sono giovani laureate e neodiplomate, lavoratrici in situazioni di precarieta', disoccupate madri, donne di eta' maggiore di 45 anni, immigrate.
I progetti dovranno prevedere solamente una tra le azioni sopraelencate.
4. Consolidare una o piu' imprese a titolarita' e/o prevalenza femminile nella compagine societaria attraverso:
- studi di fattibilita' per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e mercati anche in settori emergenti come la Green Economy;
- azioni di supervisione, supporto e accompagnamento secondo la tecnica del mentoring (imprenditori/imprenditrici che accompagnano altre imprenditrici), e con supporto all'accesso al credito;
- counselling alla gestione di impresa;
- formazione, mirata all'attivita' che si intende svolgere, altamente professionalizzante rivolta alla titolare o alla compagine societaria;
- iniziative tra piu' imprese femminili per la definizione e la promozione dei propri prodotti/servizi anche attraverso la fruizione in comune di servizi di supporto; la creazione e la promozione di marchi; la creazione di sistemi consorziati di distribuzione e promozione nel mercato.
I progetti dovranno prevedere almeno due delle azioni sopraelencate. Le azioni dovranno concretizzarsi entro i termini di chiusura del progetto stesso.
Destinatarie delle azioni sono: imprese femminili attive da almeno due anni, preventivamente identificate e individuate nel progetto.
5. Promuovere la qualita' della vita personale e professionale, anche per le lavoratrici migranti, a partire dalla rimozione dei pregiudizi culturali e degli stereotipi, in un'ottica di pari opportunita', con azioni di sistema integrate che tengano conto delle indicazioni delle strategie comunitarie, che producano effetti concreti sul territorio (incidendo anche sui tempi delle citta'), concordate e attuate da almeno tre tra i seguenti differenti soggetti, (la rete deve essere formalizzata da un protocollo di intesa sottoscritto dai rappresentanti legali dei soggetti partecipanti):
- associazioni di genere,
- organizzazioni sindacali,
- organizzazioni datoriali,
- enti pubblici,
- associazioni di migranti,
- ordini professionali.
L'associazione femminile e l'ente pubblico dovranno essere obbligatoriamente tra i soggetti proponenti. Destinatarie/i delle azioni sono persone che risiedono nell'ambito del territorio/i di riferimento dell'ente pubblico.
Le azioni dovranno concretizzarsi entro i termini di chiusura del progetto stesso.
I soggetti finanziabili sono i datori di lavoro pubblici e privati, le cooperative e i loro consorzi, i centri di formazione professionale accreditati, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, le associazioni.
I progetti dovranno riferirsi ad un unico punto del Programma Obiettivo appena esposto e, qualora rispondano ai requisiti, verranno finanziati per un importo massimo di 120.000 euro, che potrà essere ridotto qualora le risorse stanziate non siano sufficienti a soddisfare le domande di finanziamento presentate, secondo l'ordine della graduatoria risultante dal punteggio attribuito in seguito alla valutazione.
La durata massima di ogni singolo progetto non potrà essere superiore a 24 mesi.
Le modalità di presentazione della domanda ed erogazione dei contributi sono previste dal Decreto interministeriale 15 marzo 2001 - "Disciplina delle modalità di presentazione, valutazione e finanziamento dei progetti di azione positiva per la parità uomo-donna nel lavoro di cui alla legge 10 aprile 1991, n. 125".
Le domande di ammissione al finanziamento per la realizzazione di progetti di azioni positive possono essere presentate dal 1° ottobre al 30 novembre di ogni anno.
Programma Obiettivo
Ministero del Lavoro