Aiuti di stato: Commissione Ue chiude indagine su Sace Bt
Si chiudono due indagini approfondite della Commissione europea in materia di aiuti di stato. Sotto la lente di Bruxelles, la società belga Ducroire e l'italiana Sace Bt. Per quanto riguarda gli aiuti ricevuti da quest'ultima da parte della società madre – Sace, di proprietà dello Stato -, la Commissione ha constatato che una parte degli aiuti, pari a 105,8 milioni di euro, è stata concessa conformemente alle norme Ue sugli aiuti di Stato, essendo stata accordata a condizioni di mercato.
Tuttavia, un'altra parte degli aiuti è andato a sovvenzionare prodotti assicurativi che erano facilmente reperibili presso gli operatori privati presenti sul mercato, conferendo in questo modo un indebito vantaggio economico ai beneficiari e infrangendo le regole comunitarie.
Sace Bt
Secondo i risultati dell'indagine portata avanti dalla Commissione, il conferimento di capitale iniziale di 105,8 milioni concesso a Sace Bt nel 2004 risulta conforme alle norme dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato. E questo perché tale capitale è stato conferito a una controllata di nuova costituzione con l'obiettivo di offrire, oltre alla possibilità di svolgere altre attività commerciali, la possibilità di assicurazione del credito all'esportazione a breve termine a condizioni di mercato.
Non rispettano invece le norme Ue le ulteriori iniezioni di capitale del 2009, destinate a coprire le perdite subite, e la copertura ri-assicurativa di cui Sace Bt ha beneficiato - per un importo complessivo pari a 70,2 milioni di euro -. In questo caso, la società madre di proprietà dello Stato non ha tenuto conto del profilo di rischio degli investimenti e non si è quindi comportata come un investitore operante in un'economia di mercato, conferendo a SACE BT un indebito vantaggio economico.
Indagine Commissione europea
Sia la belga Ducroire che Sace Bt forniscono alle imprese copertura assicurativa dei rischi di credito all'esportazione a breve termine. A seguito di una denuncia presentata da un concorrente, nel febbraio 2011 la Commissione ha avviato indagini approfondite per verificare se i conferimenti di capitale effettuati dalle rispettive società madre pubbliche fossero conformi alla normativa europea sugli aiuti di Stato.
Normativa in base alla quale gli interventi di soggetti pubblici in società che svolgono attività economiche possono essere considerati privi di elementi di aiuto se effettuati a condizioni che sarebbero accettate da un privato operante a condizioni di mercato ("principio dell'investitore operante in un'economia di mercato"). In caso di mancato rispetto di tale principio, l'intervento statale comporta un aiuto di Stato ai sensi della normativa dell'Unione europea, in quanto conferisce al beneficiario un vantaggio economico indebito di cui non beneficiano i concorrenti. La Commissione verifica allora se tale aiuto possa essere considerato compatibile con le norme comuni dell'Unione europea che autorizzano determinate categorie di aiuto.