Trento: le proposte di Confcommercio Trentino per sostenere le imprese
Rimuovere i vincoli finanziari per l'accesso ai contributi e ridurre il livello di capitalizzazione al 15% del capitale mutuato previsto per i prestiti partecipativi. Sono queste le principali richieste presentate dal presidente di Confcommercio Trentino, Giovanni Bort, in una lettera aperta al presidente della Provincia, Alberto Pacher. Nelle lettera Bort chiede alla Provincia di rivedere i criteri per l’assegnazione degli incentivi alla capitalizzazione delle imprese, attualmente inadeguati per sostenere la ripresa dell’economia trentina.
Le richieste di Confcommercio Trentino
Nella lettera al presidente della Provincia, Bort sottolinea le gravità dell’attuale contesto economico nazionale, caratterizzato da “una profonda mutazione di assetti, abitudini e comportamenti” tra cui: “calo dei consumi, la stretta creditizia e l’esplosione della tassazione”.
Questa situazione “sta uccidendo il tessuto economico” nazionale e provinciale, prosegue il presidente di ConfcomercioTrentino, che chiede alla Provincia di sostenere le imprese e il mercato del lavoro attraverso strumenti adeguati. Quelli adottati sino ad ora, infatti, hanno mostrato più volte limiti e inadeguatezze, poiché ideati per “rispondere a bisogni di tipo congiunturale e non strutturale”.
Serve pertanto una riforma strutturale, in attesa della quale Bort propone l’adozione di due provvedimenti:
- la rimozione dei vincoli finanziari posti a carico dei beneficiari di contributi previsti dalla Legge Provinciale n. 6/99 e richiesti nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2013.
- la modifica delle Disposizioni per i prestiti partecipativi (Delibera di Giunta n. 2616 - 30/10/2009 – allegato 1) affinché l’iniziativa venga considerata validamente assolta al raggiungimento di un livello di capitalizzazione pari al 15% del capitale mutuato.
Le prime reazioni della Provincia
"Per quanto riguarda il primo punto - commenta l'assessore all'industria, artigianato, commercio e cooperazione, Alessandro Olivi - va premesso che i vincoli scadenti dal 2011 al 2013 sono stati prorogati al 2014”. Questi vincoli – ha precisato l’assessore – “rispondono all’esigenza di garantire un’adeguata copertura del fabbisogno finanziario dell’impresa e, in particolare, la presenza di risorse fornite dal proprietario”.
“Le imprese possono tranquillamente accedere agli aiuti provinciali per gli investimenti, indipendentemente dal rispetto del vincolo finanziario, che quindi non costituisce un limite per l'erogazione dei contributi. Dopo averli posticipati, la Giunta potrà ora pensare alla possibilità di ridefinire o rimodulare questi obblighi, sulla base della situazione finanziaria generale".
In merito alla seconda richiesta presentata da Bort, l’assessore ha precisato che i prestiti partecipativi consistono in un mutuo che viene rimborsato rata per rata dai soci dell’impresa con risorse proprie, derivanti da utili mantenuti in impresa o da capitali freschi da mettere in azienda. Qualora la capitalizzazione non avvenga o venga ridotta, il contributo non può essere erogato.
"Appare quindi difficile accogliere la proposta di ridurre il livello di capitalizzazione mantenendo inalterata l’entità del contributo – ha spiegato Olivi - perché non è possibile rinunciare all'obiettivo di coniugare l'aiuto pubblico con il fine al quale è preposto questo particolare strumento che è, appunto, il rafforzamento patrimoniale delle imprese. Tuttavia la richiesta di Confcommercio sembra sottendere un'altra questione, ossia l'attuale difficoltà nel rimborso dei mutui. Su questo, nel giugno del 2012 la Giunta provinciale ha approvato la cosiddetta 'moratoria' dei finanziamenti che consente, anche per i prestiti partecipativi, la sospensione del rimborso delle rate di mutuo. La sospensione è stata prevista per un periodo massimo di 12 mesi ma, in considerazione della situazione finanziaria generale, stiamo peraltro valutando la possibilità di prorogare tale termine".