Mae-Cnr: accordo per l’internazionalizzazione della ricerca italiana
Promuovere la ricerca e l’innovazione italiane sui mercati esteri. Con questo comune intento il Ministero degli affari esteri (Mae) e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) hanno siglato il 18 luglio presso la Farnesina un accordo per rafforzare la reciproca collaborazione. L’intesa prevede strategie e le linee di azione per favorire la partecipazione dell’Italia a bandi di ricerca comunitari e internazionali.
L’accordo è stato firmato dal segretario generale del Mae, Michele Valensise, e dal presidente del Cnr, Luigi Nicolais, alla presenza del ministro degli Esteri, Emma Bonino, e, il ministro per l’Istruzione, Maria Chiara Carrozza.
L’intesa prevede la costituzione di un Comitato strategico paritetico, formato da sei membri individuati dai due enti. Il Comitato avrà il compito di definire gli obiettivi strategici, le aree geografiche e gli ambiti di interesse prioritari.
Grazie all’accordo Mae e Cnr potranno condividere risorse umane qualificate, incaricate di promuovere e sostenere l’internazionalizzazione del sistema della ricerca italiano.
''In un Paese come il nostro, privo di materie prime ma ricco della 'materia prima' per eccellenza 'intelligenza e talento' - ha dichiarato la Bonino - la ricerca e l'innovazione sono componenti imprescindibili del dinamismo delle imprese”.
Pertanto – ha proseguito la Carrozza – è necessario ''sfruttare al meglio il prossimo ciclo di finanziamenti europei per la ricerca. Nel 7° Programma Quadro abbiamo ottenuto una quota non superiore al 9% dei fondi disponibili, fondi ai quali il nostro Paese ha contribuito nella misura del 14% circa e questo ha significato una perdita complessiva per il sistema nazionale della ricerca di oltre 2,5 miliardi. Se in Horizon 2020 la performance non dovesse migliorare - ha proseguito - la perdita ammonterebbe a 3,5 miliardi: una cifra che il nostro sistema non può più permettersi''.