Banda ultralarga: consultazione sugli investimenti nelle aree grigie
Dopo il via libera del Comitato Banda ultralarga, parte la consultazione pubblica di Infratel sul Piano degli investimenti nelle aree grigie, i territori in cui è presente un unico operatore di rete e non si prevede l’intenzione ad investire da parte di imprese private nei prossimi tre anni.
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Al via la consultazione pubblica sulla banda ultralarga nelle aree grigie del paese, seconda fase della strategia nazionale che ha avuto inizio con gli investimenti nelle aree bianche.
"Con questa decisione diventa realtà la scelta del Governo di fare in modo che tutte le aree del Paese siano collegate dalla rete in fibra e abbiano le loro carte da giocare sul terreno della qualità della vita dei cittadini e degli investimenti, leva fondamentale per lo sviluppo", ha commentato il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, che presiede il Comitato Banda ultralarga (Cobul).
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La strategia nazionale per la banda ultralarga
L’obiettivo che il Governo italiano si è inizialmente dato, con la strategia nazionale adottata nel marzo 2015, è quello di raggiungere una copertura ad almeno 100 Mbit/s fino all’85% della popolazione italiana; una copertura ad almeno 30 Mbit/s della totalità della popolazione italiana; una copertura ad almeno 100 Mbit/s di sedi ed edifici pubblici (scuole e ospedali in particolare), delle aree di maggior interesse economico e concentrazione demografica, delle aree industriali, delle principali località turistiche e degli snodi logistici
La strategia si è concretizzata anzitutto nel piano di intervento per le aree “a fallimento di mercato” (aree bianche), autorizzato dalla Commissione europea con la decisione SA.41647 (2016/N) del 30 giugno 2016.
La seconda fase della strategia è diretta a migliorare il servizio di connettività nelle aree grigie, il cui la presenza di un operatore non consente di raggiungere un’offerta di servizi di connettività superiore a 30 Mbit/s in download e a 15 Mbit/s in upload, né si riscontra l’intenzione ad investire da parte di imprese private nei prossimi tre anni.
Il piano relativo alle aree grigie è stato approvato dal Cobul nel luglio 2017 ed è soggetto alla valutazione di compatibilità degli interventi con la normativa europea in materia di aiuti di Stato da parte della Commissione europea, cui il Ministero dello Sviluppo economico ha già trasmesso i principali criteri di individuazione delle aree grigie e di intervento pubblico.
Il documento oggetto della consultazione pubblica completa gli adempimenti procedurali richiesti dalla Commissione UE ai fini della notifica formale e descrive le principali caratteristiche del piano di intervento nelle aree grigie, invitando tutti i soggetti interessati a presentare eventuali osservazioni.
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La consultazione pubblica
Con la consultazione pubblica appena avviata, Infratel Italia – società in house del Ministero dello Sviluppo Economico – si rivolge direttamente agli stakeholders con l'obiettivo di raccogliere eventuali osservazioni in merito all’intervento pubblico nelle aree grigie finalizzato a raggiungere già nel 2020 gli obiettivi dell’agenda digitale europea ed entro il 2025, quelli preposti alla Comunicazione della Commissione europea sulla Giga society.
La Comunicazione Gigabit Society individua tre obiettivi strategici da raggiungere entro il 2025, cioè:
- la connettività Gigabit per i luoghi motore di sviluppo socioeconomico;
- la copertura 5G per tutte le aree urbane e le principali vie di trasporto terrestre;
- l'accesso per tutte le famiglie europee anche nelle aree rurali a connessioni internet di almeno 100 Mbps, potenziabili a velocità Gigabit.
In linea con le nuove raccomandazioni della Commissione europea, il Governo intende quindi garantire un intervento pubblico unitario nelle aree "a mercato" nell’ambito del regime quadro definito dalla strategia nazionale.
L'obiettivo dell’intervento pubblico nelle aree grigie, spiega il documento, è quello di sostenere i progetti di investimento in reti a velocità di 1 Giga simmetrico, realizzando in tal modo una rete a prova di futuro, abilitante l’offerta di servizi a connettività ultraveloce.
Gli operatori hanno tempo per comunicare le loro osservazioni sul progetto per il superamento del digital divide nelle aree grigie fino al 4 maggio 2018.