Poste e Tlc: Di Maio, da innovazione e tecnologie nuovo miracolo economico
Colmare il ritardo italiano nel digitale, con investimenti in infrastrutture, servizi e competenze, è l'obiettivo indicato dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio in materia di poste e telecomunicazioni.
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Come nel dopoguerra gli investimenti in infrastrutture sono stati fondamentali per quello che sarebbe stato chiamato il “miracolo economico”, oggi “è di vitale importanza per il nostro Paese investire sull’innovazione e sulla tecnologia”.
E' questo il punto di partenza dell'intervento del ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi di Maio, presentando il commissione Trasporti, alla Camera, le linee programmatiche del Governo in materia di poste e telecomunicazioni. La digitalizzazione dell'Italia potrà contare anche sul contributo del bilancio UE post 2020, che prevede per la prima volta anche un programma di finanziamento interamente dedicato alle nuove tecnologie ICT.
Il ruolo della PA
Banda ultralarga, 5G, blockchain e intelligenza artificiale sono le priorità tecnologiche per trasformare interi settori della vita economica – dall'agroalimentare al turismo, dalle banche alla mobilità - in maniera radicale, ha detto di Maio.
Perchè queste iniziative siano coerenti, però, serve un ruolo di coordinamento da parte del settore pubblico, che l'Esecutivo intende garantire attraverso la creazione, all'interno di ogni dicastero, “di un avamposto digitale che sovraintenda alle iniziative dei singoli Ministeri e si coordini con gli altri Ministeri in una strategia di sviluppo unitaria”.
Il contributo dei fondi europei
Decisiva sarà anche l'integrazione delle risorse nazionali con i fondi europei per gli investimenti nel digitale, che nella proposta della Commissione per il bilancio UE 2021-2027 sono distribuiti in più programmi di finanziamento e contano per la prima su uno strumento dedicato.
Oltre alle risorse per la ricerca e l'innovazione in ambito ICT del programma Horizon Europe (Orizzonte Europa) e ai fondi per le infrastrutture digitali del Connecting Europe Facility (Meccanismo per collegare l'Europa), la Commissione ha infatti proposto di stanziare 9,2 miliardi di euro per il nuovo programma Digital Europe (Europa Digitale).
Nella proposta di Bruxelles, il programma andrebbe a finanziare investimenti in questi settori chiave:
- Supercomputer: 2,7 miliardi per finanziare progetti di sviluppo e rafforzamento delle capacità di supercalcolo e trattamento dei dati in Europa;
- Intelligenza artificiale: 2,5 miliardi per contribuire a diffondere l'intelligenza artificiale nell'economia e nella società europee;
- Cybersicurezza e fiducia: 2 miliardi per la salvaguardia dell’economia digitale, della società e delle democrazie dell'UE;
- Competenze digitali: 700 milioni per assicurare che attualmente e in futuro i lavoratori abbiano la possibilità di acquisire facilmente le competenze digitali con corsi di formazione a breve e lungo termine e con tirocini sul posto di lavoro;
- Garantire un vasto uso delle tecnologie digitali nell'economia e nella società: 1,3 miliardiper la trasformazione digitale della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici e la loro interoperabilità a livello UE.
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Strategie nazionali su blockchain e intelligenza artificiale
Quanto alle tecnologie cruciali per il cambiamento, Di Maio ha indicato anzitutto la blockchain, che permette di usufruire di un database organizzato in blocchi (block) appartenenti ad una catena (chain) che li collega tra loro in modo tale che ogni transazione avviata al suo interno debba essere riconosciuta e verificata dalla rete stessa.
“La rete dello scambio di valori che promette di diventare la nuova Internet nello scenario della quarta rivoluzione industriale sta attirando investimenti significativi a livello globale e proponendo questioni regolatorie particolarmente rilevanti”, ha osservato il ministro, annunciando la costituzione di un gruppo di lavoro che coinvolga università, centri di ricerca, startup, per arrivare a predisporre una strategia nazionale.
In più, il Governo sta compiendo i passi formali necessari per aderire alla partnership europea sulla blockchain, che mira a migliorare la cooperazione tra i Paesi membri su questa tecnologia favorendo lo scambio di esperienze e conoscenze e il coordinamento regolatorio sul fenomeno. “L’Italia è uno dei pochi Paesi membri che non ha ancora aderito a questa partnership e intendiamo immediatamente colmare questa lacuna grave”, che rischia di escludere le aziende italiane del settore dall’accesso a programmi di finanziamento europei, ha aggiunto.
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Un'ulteriore strategia nazionale sarà inoltre dedicata allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale, ha anticipato Di Maio, sottolineando le questioni etiche e giuridiche che emergeranno in relazione a macchine capaci di elaborare enormi quantità di dati e, su questa base, di fare previsioni, individuare diagnosi, assumere decisioni.
“La priorità assoluta per l'Europa e per il nostro Paese è quella di aumentare gli investimenti pubblici e privati nell'intelligenza artificiale e nelle tecnologie strettamente connesse portandoli almeno ai livelli registrati in Asia e Nord America”, ha detto il ministro, assicurando che anche in questo caso il gruppo di lavoro coinvolgerà tutti gli attori dell’ecosistema.
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Avanti su bandaultra larga, 5G e banda 700 MHz
L'esecutivo intende poi portare avanti gli obiettivi della Strategia italiana per la banda ultralarga, che mira a garantire entro il 2020 la copertura con reti ultraveloci oltre i 100 Mbps almeno l’85% della popolazione italiana, la copertura ad almeno 30 Mbps alla totalità della popolazione italiana e la copertura oltre i 100 Mbps di uffici pubblici, poli industriali e altre aree di interesse economico, turistico o logistico.
Cambiamenti in arrivo, però, sul piano della governance nazionale e dei processi di rilascio delle autorizzazione, che hanno rallentato l'utilizzo delle risorse disponibili e la realizzazione delle opere. Resta poi da definire la seconda parte del Piano Nazionale Banda Ultralarga (COBUL), dialogando anche con la Commissione europea per stabilire le modalità di intervento nelle aree grigie.
Per stimolare la domanda di banda ultralarga e di servizi digitali, invece nelle prossime settimane partiranno i lavori sulle modalità di utilizzo dei fondi già disponibili, pari a 1,3 miliardi di euro.
Parallelamente, il Governo aderisce al calendario UE per il lancio coordinato delle reti 5G, che prevede, entro il 2020, copertura e servizio commerciale disponibile in almeno una grande città e, entro il 2025, la copertura 5G in tutte le aree urbane e sui principali assi di trasporto terrestre.
Quanto alla gara lanciata l'11 luglio per l'assegnazione dei diritti d'uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di comunicazione elettronica in larga banda mobili terrestri bidirezionali nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 Ghz, la chiusura è prevista nel mese di settembre, con assegnazione entro dicembre 2018 ed introiti stimati per circa 2,5 miliardi.
Allo stesso tempo, un tavolo presso il MISE riunità tutti i soggetti interessati per assicurare che il percorso di trasformazione del sistema radiotelevisivo e il trasferimento delle frequenze nella banda 700 MHz avvenga senza ritardi e nel rispetto degli obiettivi di bilancio, mentre una spectrum review punterà a migliorare l’allocazione ed utilizzo dello spettro e a reperire ulteriori risorse finanziarie per il bilancio pubblico.
Alla pianificazione degli interventi contribuirà anche il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI), che ha raccolto una molteplicità di informazioni relative a tutti i principali operatori di telecomunicazioni, elettricità, gas e gestione delle acque, ma che vede anche la maggior parte degli operatori e dei Comuni inadepienti. “Avvieremo al più presto la redazione del Regolamento per il SINFI che disciplinerà i procedimenti sanzionatori a carico degli operatori inadempienti nella comunicazione dei dati e, al contempo, definirà la disciplina di accesso ai dati per i diversi soggetti coinvolti”, ha detto Di Maio, secondo cui questi dati possono essere un’occasione di crescita e uno strumento utilissimo nelle situazioni di crisi.
RAI e contributi alle TV locali
Tra le priorità del nuovo Governo vi è anche quello di colmare il divario che si sta creando tra coloro che possono permettersi l’accesso a contenuti personalizzati utilizzando diversi media e coloro che devono accontentarsi della programmazione generalista della RAI. “Il dovere del servizio pubblico è di adoperarsi per colmare questo divario puntando con decisione su contenuti di qualità e dal respiro internazionale, sperimentando formati e linguaggi nuovi, avviando progetti innovativi coerenti con il nuovo ecosistema dei media e promuovendo, infine, l’alfabetizzazione digitale”, ha detto il ministro.
Di Maio si è anche impegnato ad accelerare l'erogazione dei contributi alle emittenti televisive e radiofoniche locali relativi alle annualità 2017-2018, ma anche a rafforzare i controlli sull’utilizzo delle agevolazioni concesse per i processi di trasformazione tecnologica da parte degli operatori radiotelevisivi locali.
Concorrenza sui servizi postali
In chiusura il ministro ha ricordato l'emanazione del decreto per il rilascio dei titoli abilitativi per l’offerta al pubblico dei servizi postali di notificazione di atti giudiziari e di violazioni al codice della strada, che a quasi un anno dall’emanazione della legge annuale sulla concorrenza elimina la riserva di area di attività che Poste Italiane gestiva in monopolio.
Un provvedimento significativo per l’apertura del settore postale, secondo Di Maio, che ha auspicato che “l’e-commerce rappresenti una grande opportunità per il settore e che Poste Italiane possa e debba tornare ad avere un ruolo trainante tanto nel settore del commercio elettronico, quanto più in generale nel processo di digitalizzazione del Paese”.