Vertice Italia-Tunisia: opportunita' di sviluppo per le imprese
In occasione del vertice intergovernativo tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Presidente della Repubblica tunisina Beji Caid Essebsi, si è svolta anche la missione imprenditoriale promossa da Confindustria, ICE e ABI e guidata dal Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
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La missione ha rappresentato un’importante occasione per rinsaldare la partnership tra i due paesi sul fronte delle opportunità commerciali e di partenariato industriale, soprattutto alla luce dei futuri progetti messi a punto dal governo tunisino nei settori: agricoltura, meccanica agricola e tecnologie per la trasformazione alimentare, infrastrutture e costruzioni ed energie rinnovabili.
Il programma delle imprese italiane
Sono 48 le imprese italiane che hanno preso parte alla missione a Tunisi, assieme a 5 associazioni imprenditoriali e 4 banche.
Per loro un programma denso di iniziative ed incontri. Tra questi vi è stato anche un Business Forum che, sul lato italiano, ha avuto in agenda gli interventi del Presidente di ICE, Carlo Ferro, la Vicepresidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione, Licia Mattioli, e il Presidente del Comitato Tecnico ABI per l’internazionalizzazione, Guido Rosa, oltre a quello del Ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio.
Accordo Italia-Tunisia sulle reti di interconnessione elettrica
Nel corso delle missione è stato firmato l'accordo che permetterà di integrare i mercati elettrici dei due Paesi.
L'intesa, firmata da Di Maio e dal Ministro tunisino dell’Industria e delle PMI, Slim Feriani, si pone l'ambizioso obiettivo di aumentare la sicurezza e la sostenibilità delle reti elettriche nell’ambito di un sistema euro-mediterraneo interconnesso. Si tratta di un traguardo particolarmente importante perchè, tra le altre cose, consentirà ai Paesi Africani di coprire una parte della crescente domanda energetica con l'energia prodotta dai Paesi dell'UE.
Firma dell'accordo in materia di pesca
Nel corso della missione è stato firmato anche un Protocollo d’Intesa tra Federpesca e l’Union Tunisienne de l’Agriculture et de la Peche (UTAP). Italia e Tunisia, infatti, condividono l’area di pesca del Canale di Sicilia, mare particolarmente pescoso ma che necessita di un raccordo tra i due paesi sempre più stretto per tutelare gli stock ittici a vantaggio sia delle flotte di entrambi i paesi che della salute dei mari.
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“Siamo molto soddisfatti della firma di questo accordo di partenariato che prevede il rafforzamento dei rapporti di collaborazione e amicizia tra le due organizzazioni nell'interesse di una gestione e valorizzazione comune degli stock ittici e dei prodotti della pesca”, ha affermato il Presidente di Federpesca, Luigi Giannini.
“L’accordo prevede lo sviluppo di partenariati industriali, collaborazioni del mondo della ricerca scientifica, trasferimento tecnologico, progetti di cooperazione e internazionalizzazione, scambio di esperienze nel campo della formazione professionale, oltre che la promozione comune dei prodotti della pesca del Canale di Sicilia in termini di qualità”, ha aggiunto.
“A questo fine”, ha proseguito Giannini, “abbiamo anche promosso un manifesto "Humans of Mediterranean - la generazione che ha curato il mare" che verrà presentato il prossimo 6 maggio a Milano nell’ambito della Fiera Seeds&chips e che ha l’obiettivo di coinvolgere tutta la società civile dei paesi del mediterraneo ad attivarsi per salvaguardare il nostro mare e combattere l’inquinamento. "Siamo convinti che in questo senso i pescatori abbiano un ruolo fondamentale in quanto protagonisti del cambiamento, custodi del mare, simbolo di un futuro sostenibile".
Il settore bancario
Sono quattro le banche italiane che hanno partecipato alla missione in Tunisia: Banca Monte dei Paschi di Siena, ICCREA, UBI Banca e UniCredit. Una presenza rilevante dato che, nel loro complesso, i quattro istituti rappresentano circa il 40% dell’intero settore bancario italiano in termini di totale attivo.
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Il settore bancario gioca un ruolo importante per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, favorendone l’operatività commerciale e finanziaria. Per questo “le banche presenti in delegazione”, ha affermato Rosa, “intendono potenziare le relazioni con le controparti locali, individuarne di nuove, e incrementare le proprie attività” nel Paese.
Perchè la Tunisia
La folta delegazione italiana testimonia l’interesse che la Tunisia continua a rivestire per il nostro sistema produttivo.
Il Paese è, infatti, il secondo partner commerciale dell’Italia nell’area del Mediterraneo, dopo la Turchia, con le nostre esportazioni che nel 2018 sono state pari a 3,3 miliardi di euro, garantendo una quota di mercato dell'export italiano del 14,5%, preceduta di poco dall’export francese che si attesta sul 15,4% ma di molto in avanti rispetto alla quota coperta dalle esportazioni tedesche che si fermano al 7,7%.
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Alla base vi sono una serie di fattori a cominciare dalla prossimità geografica che fanno della Tunisia un vero e proprio ponte verso gli altri paesi dell’area, oltre ad una normativa locale che favorisce gli investimenti e alla rete di accordi commerciali con l’Unione europea.
Photocredit Federpesca