Ripartenza, Ance: Piano Italia da 26 miliardi per investimenti su scuole e non solo
Mentre il MIUR stanzia altri 320 milioni per la messa in sicurezza delle scuole, l’Ance propone il fondo “Piano Italia”: 26 miliardi già disponibili per avviare subito opere pubbliche comunali, a cominciare dalla messa in sicurezza delle scuole (oggi vuote per la pandemia), adeguandole anche alle necessità del distanziamento sociale.
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Con le scuole chiuse a causa dell'emergenza Coronavirus si potrebbero aprire subito i cantieri per metterle in sicurezza, adeguando anche alle necessità del distanziamento sociale in vista della ripresa delle lezioni a settembre.
E’ questa in buona sostanza la proposta che l’ANCE fa al Governo, durante l'audizione di ieri al Senato sul dl 22-2020. Una grande stagione di opere pubbliche nei comuni, da realizzarsi grazie ad un fondo “Piano Italia” capace di raccogliere in un unico contenitore i tanti stanziamenti destinati in questi anni agli enti locali.
I conti fatti dall’Ance parlano di 26 miliardi di euro per il solo biennio 2019-2020. Risorse già sul piatto e che, con i danni causati dalla pandemia, sono più che mai fondamentali per rilanciare gli investimenti pubblici e immettere velocemente liquidità nel Paese.
I fondi per l'edilizia scolastica
I 350 milioni di euro stanziati dal MIUR, si vanno a sommare ai 510 milioni assegnati agli enti locali lo scorso 10 marzo, sempre nell’ambito della Programmazione unica nazionale 2018-2020 che permette alle Regioni di realizzare interventi di messa in sicurezza nelle scuole dei loro territori.
I nuovi fondi saranno erogati direttamente agli enti locali sulla base delle priorità individuate dalle amministrazioni regionali all’interno della Programmazione nazionale per il 2019. In base al riparto effettuato dal MIUR, la Regione ad avere ricevuto più fondi è stata la Lombardia con 41,9 milioni di euro, seguita da Campania (32,1 milioni) e Sicilia (29,4 milioni). Adesso le Regioni hanno tempo fino al 29 maggio per inviare al MIUR l’elenco degli interventi.
L’ultima tranche di fondi stanziati dal Ministero conferma che il problema dell'insicurezza e della vetustà delle scuole italiane non è la mancanza di risorse. Dal 2014 i fondi stanziati per rendere più sicure le scuole ammontano infatti a 10 miliardi di euro. Cifre importanti che si accompagnano - afferma l’Ance - anche a significativi passi in avanti sul fronte della programmazione e della governance.
Ma adesso, con i pesantissimi effetti che la pandemia avrà sull’economia, emerge più che mai l’urgenza di fare di più e di accelerare la realizzazione degli investimenti, superando tutte quelle difficoltà che ancora rallentano troppo l’effettivo impiego dei fondi stanziati.
Il fondo unico “Piano Italia”
Per questo l’Associazione dei costruttori lancia l’idea del fondo unico “Piano Italia”. Un solo recipiente in cui far confluire le varie linee di finanziamenti destinati agli enti locali, in modo da semplificare l’accesso a queste risorse e avviare subito i cantieri.
Oggi più che mai, infatti, la velocità è un fattore essenziale per far ripartire il Paese ed evitare il collasso di migliaia di imprese. Per questo, accanto all'istituzione del fondo unico “Piano Italia”, l'Associazione propone anche due strumenti per rendere il più rapidi possibili gli investimenti. Si tratta di:
- Attivare i mutui con CDP/BEI, in modo da anticipare subito le risorse e rendere subito disponibili 26 miliardi di euro per i Comuni (13 miliardi per ciascuno degli anni 2020 e 2021);
- Replicare le procedure già adottate dal Programma di investimenti per i piccoli comuni (prevista dalla Legge di bilancio 2019), estendendole a tutti i comuni dalla Legge di bilancio per il 2020.
Ad essere particolarmente importante, secondo l’Ance, è soprattutto il meccanismo dei mutui con soggetti come Cassa depositi e prestiti o la Banca europea per gli investimenti. Nel corso degli anni, infatti, i mutui BEI sull'edilizia scolastica si sono rilevati un meccanismo efficace, visto che permette di anticipare l'ammontare delle risorse, previo ammortamento successivo.
Quello che propone l’Ance, insomma, è un grande Piano Marshall, con cui accelerare la realizzazione degli investimenti territoriali, orientato alla sostenibilità ambientale e sociale e che vede nell’edilizia scolastica una componente importante.
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9 miliardi anche per le Province
Ma oltre alle risorse destinate ai comuni, l’Ance guarda anche ai fondi in pancia alle province. Secondo l’Associazione, infatti, si potrebbe istituire un meccanismo analogo anche per questi enti, anticipando “al biennio 2020 e 2021 anche le risorse pluriennali loro destinate, che in gran parte riguardano anche interventi di edilizia scolastica”.
“Si tratta - afferma l’Ance - di ulteriori 9 miliardi di euro che potranno essere anticipate attraverso l’attivazione di mutui con CDP/BEI, ripartire tra il 2020 e il 2021 e destinate con tempi certi e termini perentori per l’avvio dei lavori”.
Superare lo scoglio della progettazione
Ma l’Associazione è consapevole che, se non si affronta anche il nodo della progettazione degli interventi da parte degli enti locali, non si potrà andare troppo lontani.
Per questo i costruttori propongono “di aumentare le risorse destinate alla progettazione degli enti pubblici da assegnare in tempi rapidissimi in modo da incrementare la platea di progetti definitivi che potranno essere velocemente posti a base di gara”.
La Legge di bilancio 2020 va sicuramente in questa direzione avendo stanziato nei prossimi 15 anni, 2,8 miliardi di euro destinati a sostenere le spese di progettazione degli enti locali.
Ma adesso, con la crisi che morde, anche sul fronte della progettazione bisogna fare più in fretta. Anche in questo caso, secondo l’Ance, la soluzione è costituita dai mutui CDP/BEI, in modo da anticipare ad oggi le risorse per la progettazione, accelerando quindi il livello di investimenti sui territori.