AIFI, private equity e finanza pubblica per infrastrutture e smart cities
Il rinnovamento del sistema infrastrutturale nazionale e il ripensamento delle città in chiave 'smart' non sarà possibile se non attraverso una solida partnership tra finanza pubblica e privata. E' quanto emerge dal tavolo istituito dall'Associazione italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt (AIFI) per creare un think tank sul tema degli investimenti.
Finanza sostenibile: pro e contro della tassonomia europea
Durante il webinar, organizzato da AIFI in collaborazione con ExSUF, centro di eccellenza della LIUC-Università Cattaneo, stati oltre 15 gli operatori, italiani e internazionali, che si sono detti pronti a investire capitali per progetti di infrastrutture nei settori dell’energia, della mobilità e della digitalizzazione con obiettivi di finanza sostenibile.
Questo è un nuovo paradigma operativo che gli intermediari dovranno seguire per ripensare, anche in ottica ESG (Environmental, Social e Governance), a una nuova frontiera degli investimenti. Nella guida alle infrastrutture presentata nel corso dell’evento si sottolinea:
- l’importanza di rafforzare la certezza del diritto, da intendersi come "affidabilità" dell’assetto regolatorio, e la stabilità delle regole;
- di semplificare i procedimenti di valutazione di impatto ambientale;
- di limitare la frammentazione del diritto, eliminando gli ostacoli allo sviluppo delle fonti rinnovabili;
- di apportare certezze in tema di controlli e sanzioni del Gestore Servizi Energetici;
- di chiarire alcuni aspetti della disciplina del golden power nel settore delle infrastrutture viarie.
"Viviamo un momento storico per prendere e intraprendere azioni decisive, in cui è fondamentale avere una progettualità in grado di attrarre l’interesse di operatori che possono operare su scala mondiale, e che vanno ad allocare le proprie risorse dove ci sono le condizioni di maggior convenienza, ma anche di maggior trasparenza e rapidità", ha dichiarato Anna Gervasoni, direttore generale AIFI e presidente del Centro ExSUF.
Le richieste future saranno rimodulate dal tavolo e dall’Associazione anche in relazione agli sviluppi del processo attuativo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.