Public Sector Loan Facility: consultazione sui prestiti agli enti locali per la transizione giusta

Green transition - Photo credit: Foto di Paula Prekopova su UnsplashC'è tempo fino al 6 settembre per partecipare alla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea per raccogliere il punto di vista degli attori rilevanti sullo Strumento di prestito per il settore pubblico (Public Sector Loan Facility – PSLF), nell'ambito del Just Transition Mechanism, cioè il Meccanismo per una transizione giusta.

Just Transition Mechanism: cosa prevede e come funziona

Il Public Sector Loan Facility è infatti il terzo pilastro del Just Transition Mechanism e, insieme al Fondo per una transizione giusta e allo schema InvestEU, persegue l'obiettivo di accompagnare il processo di transizione climatica dell'UE in modo da non lasciare indietro nessuno.

La consultazione UE sul Public Sector Loan Facility

Il Meccanismo di transizione giusta (Just Transition Mechanism - JTM) ha l'obiettivo di garantire che la transizione dell'UE verso un'economia neutrale dal punto di vista climatico avvenga in modo equo, senza lasciare indietro nessuno. Nell'ambito dell'EU Green Deal, il Just Transition Mechanism ha infatti il compito di fornire risorse finanziarie per accompagnare i territori verso l'obiettivo climatico dell'Unione per il 2030 e l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, concentrandosi soprattutto su quelli più dipendenti dalle fonti fossili e che rischiano di pagare maggiormente il costo della transizione.

Tre i pilastri del JTM. Il primo è il Fondo per la transizione giusta, o Just Transition Fund (JTF), uno strumento dotato di 17,5 miliardi di euro finalizzato ad attenuare i costi socio-economici derivanti dalla transizione verso un'economia climaticamente neutra, sia sostenendo la diversificazione e la modernizzazione dell'economia locale dei territori più dipendenti dai combustibili fossili, sia incentivando gli investimenti nella green transition, sia mitigando le ripercussioni negative di questo processo sul mercato del lavoro.

Il Fondo opera quindi nei territori oggetto dei Piani territoriali per una transizione giusta (in Italia il Sulcis Iglesiente in Sardegna e la provincia di Taranto in Puglia), finanziando investimenti per la digitalizzazione, per la nascita di nuove imprese e startup, per la diffusione delle energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni, per il recupero dei siti industriali, ma anche per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori.

Il secondo pilastro è lo schema InvestEU per la transizione giusta. Attraverso i prodotti finanziari proposti dai partner esecutivi di InvestEU, con riferimento a tutte e quattro le finestre strategiche del programma – PMI; Infrastrutture sostenibili; Ricerca, Innovazione e digitalizzazione; Investimenti sociali e competenze - lo schema sostiene investimenti che affrontano le sfide sociali, economiche e ambientali collegate al percorso di neutralità climatica dei territori target dei Piani di transizione giusta.

Infine, lo Strumento di prestito al settore pubblico (Public Sector Loan Facility - PSLF) sostiene gli investimenti degli enti pubblici relativi alle esigenze di sviluppo derivanti dalle sfide sociali, economiche e ambientali dovute alla transizione verso gli obiettivi climatici dell'UE, così come identificati nei Piani approvati dalla Commissione europea, in sinergia con la Banca europea per gli investimenti. I beneficiari dello strumento ricevono infatti una sovvenzione dal CINEA, per conto della DG Regio della Commissione europea, a valere su una dotazione di 1,5 miliardi, combinata a un prestito BEI, a valere su un budget di 10 miliardi di euro.

Obiettivo della consultazione pubblica lanciata dalla DG Regio, nel quadro del più ampio processo di valutazione intermedia dello Strumento di prestito al settore pubblico, è verificare lo stato di attuazione del PSLF e raccogliere punti di vista e indicazioni degli stakeholder che potrebbero essere utilizzati per migliorarne l'efficacia.

La compilazione del questionario richiede circa 10-15 minuti e può essere effettuata in inglese, tedesco, spagnolo, italiano, polacco e francese fino al 6 settembre 2024.

Partecipa alla consultazione pubblica

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