ITER: un programma supplementare per la ricerca sulla fusione nucleare
Non sarà Horizon 2020 a garantire i fondi necessari alla prosecuzione di ITER - International thermonuclear experimental reactor. Per la dimensione finanziaria e per il rischio e l'imprevidibilità che ne caratterizzano gli sviluppi, il progetto internazionale per ottenere energia pulita dalla fusione termonucleare richiede uno strumento alternativo solido, ma anche flessibile: un programma di ricerca supplementare specifico ai sensi del trattato Euratom.
In linea con quanto sostenuto nella comunicazione "Un bilancio per Europa 2020", la Commissione ha proposto di finanziare ITER al di fuori del quadro pluriennale finanziario (MFF) 2014-2020.
L'obiettivo è garantire all'Europa di onorare i suoi impegni con i partner internazionali che partecipano al progetto - Russia, Giappone, Cina, India, Corea del Sud e Stati Uniti – assicurando copertura per tutte le spese di costruzione, approvvigionamento delle attrezzature e degli impianti, supporto tecnico e amministrativo.
Il progetto risponde ad un duplice obiettivo. Permettere all'Europa, nel lungo termine, di superare la sua dipendenza da fonti di approvvigionamento esterne – una debolezza che si traduce in un deficit commerciale energetico di oltre 300 miliardi di euro, al ritmo di 800 milioni di euro al giorno – e di sostituire le fonti tradizionali con un sistema energetico sostenibile. Un contributo, quindi, agli obiettivi ambientali della strategia Europa 2020.
Nell'immediato, però, il progetto sta generando domanda di nuovi posti di lavoro, mobilitando risorse umane specializzate soprattutto nel campo dell'ingegneria, e spingendo le imprese ad essere più competitive. In linea con l'iniziativa faro Innovation Union.
La gestione di ITER, la cui struttura è attualmente in via di costruzione a Cadarache, in Francia, continuerà ad essere affidata alla Commissione, insieme a "Fusion for Energy" (F4E), un'agenzia UE dedicata allo sviluppo dell'energia da fusione il cui funzionamento sarà garantito con i fondi del programma supplementare di ricerca.
La partecipazione finanziaria dell'UE al programma è pari a 6,6 miliardi di euro. Le quote per ciascuno Stato saranno calcolate in base al reddito nazionale lordo, mentre per quanto riguarda i Paesi terzi, quelli che hanno concluso un accordo di cooperazione nel campo della fusione nucleare controllata che associa i loro programmi di ricerca con quelli di Euratom potranno partecipare anche al programma supplementare.
Links
Euratom Nuclear Research Fusion
F4E
Atti normativi ITER