Horizon 2020: primo sì dalla commissione Ambiente del Parlamento europeo
La commissione Ambiente del Parlamento europeo approva Horizon 2020, il nuovo programma per la ricerca e l'innovazione in Europa, che dal 2014 sostituirà i Programmi Quadro di ricerca dell'Ue. Numerose le modifiche apportate al testo iniziale proposto dalla Commissione europea dagli eurodeputati - fa sapere il relatore ombra per il gruppo S&D Vittorio Prodi -, che chiedono anche di aumentare le risorse destinate al programma.
Con uno stanziamento di 88 miliardi di euro, Horizon 2020 finanzierà investimenti in ricerca e innovazione in linea con gli obiettivi della strategia Europe 2020 e dell'iniziativa faro Innovation Union.
Tre le priorità fissate da Bruxelles:
- garantire la leadership europea in ambito scientifico, assegnando al CER, il Consiglio europeo della ricerca, risorse per 24,6 miliardi di euro;
- promuovere l'innovazione in ambito industriale grazie a uno stanziamento da 17,9 miliardi di euro - di cui 13,7 miliardi di euro per lo sviluppo di nuove tecnologie - e strumenti a sostegno delle Pmi;
- affrontare le sfide delle società europee, attraverso 31,7 miliardi di euro dedicati a sei settori:
- sanità, evoluzione demografica e benessere;
- sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina e marittima e bioeconomia;
- energia sicura, pulita ed efficiente;
- trasporti intelligenti, verdi e integrati;
- interventi per clima, efficienza delle risorse e materie prime;
- società inclusive, innovative e sicure.
Tra le proposte avanzate dalla commissione Ambiente del Pe, spiega Prodi, maggiore attenzione alla ricerca sanitaria, attraverso: "l'aumento del bilancio per le ricerche su nuovi metodi diagnostici e terapie, in particolare per malattie degenerative, ma anche per quelle rare o legate alla povertà, nuovi sistemi di valutazione dei rischi di tossicità delle sostanze che potrebbero portare all'eliminazione definitiva dell'uso di animali in laboratorio".
Gli eurodeputati sono intervenuti anche sui temi del contrasto al cambiamento climatico e all'inquinamento e per un cibo sicuro e di qualità. Ma soprattutto, conclude Prodi, il Pe è deciso a dare battaglia nei negoziati "con la Commissione e il Consiglio per aumentare il bilancio complessivo dagli attuali 88 miliardi a 100 miliardi, per poter garantire un futuro alla ricerca e ai ricercatori europei, promuovendo al tempo stesso l'attività di ricerca delle piccole e medie imprese e la brevettabilità dei loro risultati".
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