Aiuti di Stato – aumentano sovvenzioni senza notifica a Bruxelles
In base allo State Aid Scoreboard 2018, dal 2015 oltre il 96% degli aiuti di Stato concessi dagli Stati membri rientra nel Regolamento GBER e potrebbe essere applicato rapidamente a vantaggio di imprese e cittadini.
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Il pacchetto di modernizzazione degli aiuti di Stato avviato da Bruxelles nel 2012 sta effettivamente semplificando la gestione delle misure agevolative nei Paesi dell'Unione.
Secondo l'ultimo rapporto State Aid Scoreboard pubblicato dalla Commissione europea, dal 2015 oltre il 96% delle misure attivate rientra nel Regolamento generale di esenzione per categoria (GBER) e può essere applicato rapidamente dagli Stati membri senza passare per il via libera dell'Esecutivo UE, con un aumento di 28 punti percentuali rispetto al 2013.
"L'ultimo quadro di valutazione degli aiuti di Stato conferma che la modernizzazione delle norme continua a comportare meno burocrazia e una più rapida allocazione delle risorse. Inoltre, il quadro di valutazione conferma che il processo sta incoraggiando gli Stati membri a concentrare il loro sostegno su progetti a vantaggio della competitività europea e a promuovere importanti obiettivi dell'Unione”, ha commentato la commissaria responsabile della Politica di concorrenza, Margrethe Vestager.
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Il processo di modernizzazione degli aiuti di Stato
Dal maggio 2012 la Commissione europea ha attuato un importante pacchetto di riforme per consentire agli Stati membri di attuare rapidamente gli aiuti di Stato che promuovono gli investimenti, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro e limitare il controllo UE ai casi più suscettibili di falsare la concorrenza.
Come parte di questo pacchetto, sono state introdotte nuove regole tra il 2014 e il 2017 per ridurre gli oneri amministrativi a carico delle misure di aiuto meno distorsive, che ora gli Stati membri non devono più notificare in anticipo alla Commissione ai sensi del Regolamento generale di esenzione per categoria. Allo stesso tempo, le misure che potrebbero seriamente danneggiare la concorrenza o frammentare il mercato unico sono soggette a un controllo più attento da parte di Bruxelles, che è in grado di lavorare più intensamente sui casi più complessi ed è riuscita a ridurre la durata delle sue procedure a circa cinque mesi.
La Commissione ha anche introdotto una serie di iniziative volte a salvaguardare l'equilibrio tra flessibilità e responsabilità, obbligando gli Stati membri ad essere trasparenti in merito ai beneficiari degli stanziamenti di aiuti superiori a 500mila euro, al loro monitoraggio e alla valutazione dei progetti finanziati.
State aid Scoreboard 2018
Il quadro di valutazione annuale appena pubblicato dalla Commissione copre tutte le misure di aiuto esistenti a favore dell'industria, dei servizi, dell'agricoltura e della pesca e gli aiuti alle istituzioni finanziarie nel contesto della crisi economica, mentre non comprende le sovvenzioni a favore delle ferrovie e dei servizi di interesse economico generale.
Nel 2017 gli Stati membri hanno speso 116,2 miliardi di euro, vale a dire lo 0,76% del PIL dell'Unione, per gli aiuti di Stato, rispetto ai 106,6 miliardi di euro del 2016 (0,72% del PIL dell'UE). Circa il 94% della spesa totale in aiuti di Stato è stato destinato a obiettivi orizzontali di interesse comune, come la protezione dell'ambiente, la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione e lo sviluppo regionale. Il sostegno a misure ambientali e di risparmio energetico ha inciso per circa il 53%, grazie all'approvazione di numerose iniziative in materia di energie rinnovabili in molti Stati membri, mentre il livello degli aiuti di Stato al settore finanziario è risultato il più basso dall'inizio della crisi.
La spesa totale per le misure coperte dal Regolamento GBER è stata pari a circa 41,7 miliardi di euro nel 2017, in aumento di circa 7,8 miliardi rispetto al 2016. Per la prima volta, la spesa nell'ambito del GBER è aumentata per tutti i possibili obiettivi e in particolare per:
- banda ultralarga e infrastrutture locali e ricreative (+129%);
- aiuti alle piccole e medie imprese e finanziamento del rischio (+81%);
- supporto sociale ai singoli consumatori (+56%);
- ricerca, sviluppo e innovazione (+30%);
- aiuti alla conservazione della cultura e del patrimonio (+ 28%);
- occupazione (+ 21%).
La quota crescente di spesa rientrante nel Regolamento GBER implica che, in media, le misure di aiuto di Stato possono essere attuate molto più rapidamente che in passato dagli Stati membri. Il tempo medio di attuazione è infatti diminuito del 15% dai circa 3,3 mesi del periodo precedente all'introduzione delle norme sulla modernizzazione degli aiuti di Stato ai circa 2,8 mesi del periodo 2016-2017.
Allo stesso tempo, le misure notificate sono ora oggetto di un controllo più attento e tendono a coprire budget e spese maggiori rispetto al passato. Nel 2017, il bilancio medio annuale delle misure notificate ha raggiunto quota 230 milioni di euro, con un aumento di circa il 18% rispetto al 2015 e del 126% rispetto al 2013.
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