Dl Sblocca cantieri: ecco le posizioni di ANCI, ANCE e RPT
Cosa pensano l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) del decreto-legge Sblocca cantieri, che dovrebbe essere discusso mercoledì in Consiglio dei Ministri.
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Dopo l’annuncio da parte del premier Giuseppe Conte dell’imminente approvazione del cosiddetto dl Sblocca cantieri per far ripartire il comparto delle opere, le associazioni degli operatori del comparto hanno espresso le loro posizioni in merito e avanzato le loro proposte.
ANCI: servono semplificazioni per piccoli Comuni
Nel corso di un incontro con il Governo, l’Associazione Nazionale Comuni italiani (ANCI) ha presentato una serie di proposte per sbloccare il comparto. A Palazzo Chigi l’ANCI ha chiesto in particolare di:
- prevedere norme di semplificazione soprattutto per i piccoli Comuni,
- valorizzare le stazioni uniche appaltanti e gli strumenti di aggregazione tra Comuni,
- semplificare le progettazioni perché non sia necessario arrivare a progetti esecutivi per le manutenzioni ordinarie;
- reintrodurre l’appalto integrato, "soluzione importante per i Comuni che hanno scarse risorse umane ed economiche per la progettazione esecutiva".
- ridurre il contenzioso.
Tra le altre priorità, i Comuni hanno anche menzionato il ritorno al regolamento attuativo unico del Codice appalti, una revisione delle procedure per le aggiudicazioni sottosoglia e l’offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV), la modifica delle regole in materia di subappalto e l’aggiornamento della soglia per gli affidamenti dei servizi di ingegneria e architettura.
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ANCE: bisogna passare subito dalle parole ai fatti
Anche la delegazione ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), guidata dal presidente Gabriele Buia, ha incontrato a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio, insieme al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per discutere del dl Sblocca cantieri e del tema delle infrastrutture.
L’associazione dei costruttori ha giudicato positivamente l’annuncio del Governo, segnalando in particolare una serie di problemi urgenti da risolvere e la necessità di passare quanto prima dalle parole ai fatti. L’ANCE ha, innanzitutto, chiesto di nominare una commissione di esperti che possano entrare nel merito delle 150mila disposizioni, tra leggi, norme e decreti, definite “insostenibili per un sistema Italia che deve crescere”.
In merito al Codice appalti (D.lgs 50-2016), poi, il presidente Buia ha ricordato che "oggi assistiamo al blocco della macchina pubblica" poichè, a causa di un impianto normativo troppo complicato, "non c’è un funzionario che firma per paura del danno erariale e dell'abuso d'ufficio". Le richieste dell’ANCE per la riforma del codice riguardano in particolare la reintroduzione dell’appalto integrato, l’eliminazione dei vincoli al subappalto, la cancellazione dello split payment, il miglioramento del sistema di qualificazione delle imprese e lo snellimento delle procedure di autorizzazione degli investimenti.
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RPT: bene la riforma, ma non cambiare i capisaldi
E’ stata invitata dal Governo ad esprimere una posizione sul dl Sblocca cantieri anche la Rete delle Professioni Tecniche (RPT). Nel corso del tavolo istituzionale voluto dal presidente del Consiglio Conte la delegazione di RPT ha spiegato che il Codice dei contratti pubblici ha rappresentato per i professionisti dell’area tecnica "una importante conquista", grazie a una serie di capisaldi "da sempre invocati dai professionisti":
- la separazione dell’attività di progettazione da quella di esecuzione,
- l’affidamento dei lavori sulla base del progetto esecutivo,
- la rigida delimitazione del ricorso all’appalto integrato.
Ogni tentativo di revisione del testo vigente, ha continuato RPT, non può dunque riguardare questi principi fondanti del codice, pena il ritorno alle dinamiche del passato “caratterizzate dal ricorso abnorme alle varianti in corso d’opera, con conseguente lievitazione dei costi e dilatamento dei tempi di costruzione”.
Oltre a tali questioni di carattere generale, la delegazione della Rete ha avanzato alcune proposte da inserire nei decreti legge di prossima emanazione. In particolare si è proposto di:
- ricorrere alla progettazione semplificata per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria;
- promuovere procedure semplificate e rapide per l’affidamento degli incarichi di servizi di architettura e ingegneria sotto la soglia dei 40mila euro, abbandonando il criterio di selezione del prezzo più basso;
- applicare la sussidiarietà dei professionisti nei confronti dei procedimenti ancora sottoposti all’autorizzazione da parte della Pubblica Amministrazione.
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