La Corte dei conti UE boccia i megaprogetti europei per i trasporti, Tav inclusa
Botta e risposta tra la Corte dei conti europea e i coordinatori della rete TEN-T dopo il report in cui gli esperti di Lussemburgo hanno criticato la lentezza dei megaprogetti transfrontalieri, tra cui anche la Torino-Lione.
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Secondo una relazione della Corte dei conti europea, infatti, è probabile che sei delle otto infrastrutture - dal valore totale di 54 miliardi di euro - e le relative linee di accesso non funzioneranno a pieno regime per il 2030, come invece inizialmente previsto. Il completamento della rete centrale transeuropea di trasporto (TEN-T) verrà dunque ulteriormente posticipato.
Anche la Tav Torino-Lione nel mirino della Corte dei conti UE
11 anni in media di ritardo per gli otto megaprogetti cofinanziati dall’UE che collegano le reti di trasporto di 13 Stati membri: Austria, Belgio, paesi baltici, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Italia, Polonia, Romania e Spagna.
Scarsi risultati dovuti principalmente al fatto che i progetti sono stati spesso blandamente coordinati tra paesi: ogni Stato ha le proprie priorità d’investimento e procedure di pianificazione, e i progetti transfrontalieri o gli investimenti nei corridoi transnazionali non beneficiano sempre nella stessa misura del sostegno nazionale.
Anche l’attuazione dei progetti progredisce a velocità differenti da ciascun lato della frontiera e finora la Commissione non ha utilizzato i limitati strumenti giuridici di cui dispone per far rispettare le priorità fissate a livello UE negli Stati che non riescono a tenere il passo.
Sotto la lente della corte anche la Tav Torino-Lione, i cui costi sono aumentati di circa 4,4 miliardi di euro, l'85% in più rispetto alla stima iniziale. "I volumi del traffico reale si allontanano sensibilmente da quelli previsti ed esiste un rischio elevato di sopravvalutazione degli effetti positivi della multimodalità", afferma la Corte dei conti nel suo rapporto. "Le previsioni del traffico rischiano di essere troppo ottimistiche, mentre i vantaggi netti dal punto di vista delle emissioni di Co2 cominceranno a materializzarsi più tardi del previsto e dipenderanno dai volumi del traffico reali".
La replica dei coordinatori della rete TEN-T
Non si è fatta attendere la risposta dei nove coordinatori europei per i corridoi della rete transeuropea di trasporto.
Gli otto progetti presi in esame dalla Corte dei Conti “sono complessi, maturano per un lungo ciclo di tempo. Ciò vale per tutti i grandi progetti di infrastrutture di trasporto, ma soprattutto per i progetti transfrontalieri che coinvolgono diversi Stati membri con approcci talvolta molto diversi alla preparazione e alla gestione. Questi progetti sono componenti chiave della rete di trasporto europea ed è per questo che la valutazione dei loro impatti socio-economici deve andare oltre il semplice riassunto degli impatti nazionali”, sottolineano.
“Continueremo a impegnarci con le autorità nazionali e i promotori dei progetti per garantire che tutti gli sforzi siano compiuti per consegnare i progetti TEN-T in tempo e nel rispetto del budget, a beneficio dei viaggiatori e del trasporto di merci attraverso l'Europa. La settimana scorsa è stato compiuto un passo importante quando il Parlamento europeo e il Consiglio hanno convenuto di semplificare le procedure di concessione delle autorizzazioni al fine di ridurre gli oneri amministrativi e i tempi di consegna per i progetti, soprattutto transfrontalieri”.