Come funzionano gli incentivi alla mobilità elettrica negli altri Paesi?
Mentre gli Stati Uniti scommettono su un sistema di incentivi che preoccupa l’Unione Europea, la Cina punta sull’estensione delle tasse per l’acquisto dei veicoli elettrici fino al 2023. Diverso l’approccio francese, che punta (quasi) tutto sulle bici elettriche e offre fino a 4mila euro di bonus per chi abbandona l’auto a favore dell'e-bike. Un confronto tra gli incentivi alle e-cars nel resto d'Europa e su scala globale.
Quali bonus e incentivi in Italia ci sono per acquistare l’auto elettrica?
Con l’avanzare della mobilità elettrica si moltiplicano in tutto il mondo gli incentivi rivolti a chi acquista e-cars. Incentivi che variano anche profondamente da un paese all’altro.
Gli incentivi USA per le auto elettriche
Nell’Inflation Reduction Act firmato a metà agosto dal presidente Joe Biden si prevede un nuovo e complesso sistema di incentivi per l’auto elettrica.
Dal 1° gennaio il credito d'imposta di 7.500 dollari per chi acquista un veicolo elettrico - che già esisteva negli Stati Uniti - si applicherà solo per le auto assemblate in Nord America.
Una limitazione non da poco, come fa notare l’associazione “Alliance for Automotive Innovation” che parla di circa il 70% dei modelli che resterà fuori dagli incentivi.
Dal 1° gennaio entreranno poi in vigore ulteriori restrizioni al bonus riguardanti il prezzo di listino (55.000 euro per berline e auto più piccole e 80.000 euro per SUV e pick-up), il reddito dell'acquirente (fino a 150.000 dollari l’anno), i componenti delle batterie e l'approvvigionamento di minerali critici (saranno cioè ammesse solo auto che montano batterie realizzate con materie prime estratte negli Stati Uniti o in Paesi con cui gli USA hanno un accordo di libero scambio).
Una piega, quella presa dall’amministrazione Biden, che preoccupa l’Unione Europea: "Pensiamo che sia discriminatorio, che stia discriminando i produttori stranieri rispetto ai produttori statunitensi", attacca la portavoce della Commissione europea Miriam Garcia Ferrer, parlando di disposizioni "incompatibili con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio".
Benché d’accordo con Washington sull’importanza degli incentivi nel sostenere la domanda di auto elettriche, Bruxelles chiede che le misure introdotte “siano eque e non discriminatorie”.
In Cina meno tasse per le auto elettriche
La via cinese è molto diversa rispetto a quella statunitense: Pechino punta cioè sulla proroga dell’esenzione dalle tasse per chi punta sull’elettrico.
In pratica, la tassa per l'acquisto di auto nuove di prezzo non superiore ai 300.000 yuan (pari a circa 44.000 euro), è ridotta dal 10% al 5%, mentre per le vetture elettriche è stata eliminata nel 2014 e la sua reintroduzione, ventilata per il 2023, dovrebbe slittare di un anno.
La defiscalizzazione cinese potrebbe valere quasi 15 miliardi e ha il compito di rafforzare un mercato, quello delle auto elettriche in Cina, già prospero e destinato ad imporsi ulteriormente con l'arrivo in Europa di Byd, il quinto marchio cinese e terzo produttore di accumulatori al mondo.
Il modello francese: 4.000 euro per chi abbandona l’auto e compra una bici elettrica
La Francia ha deciso invece di non puntare tutto sulle auto elettriche ma sulle e-bike. Lo fa con un nuovo bonus, detto Le Plan Vélo, che punta a combattere in toto l’utilizzo dell’automobile.
Gli incentivi all’acquisto di bici elettriche non sono una novità in Francia ma non avevano raggiunto finora questa entità, né erano stati mai legati all’abbandono delle auto. I cittadini d’oltralpe con i redditi più bassi potranno accedere a un bonus di 4.000 euro che copre il 100% dell’acquisto di una bici elettrica. Previsti anche incentivi ridotti per i redditi più elevati.
Gli incentivi per le auto elettriche in Europa: un confronto tra Paesi
Il 21 settembre ACEA, l'associazione dei costruttori europei, ha pubblicato un'analisi che mette a confronto tutti i 27 Stati membri dell’UE in fatto di incentivi all'elettrico. Ne abbiamo selezionati alcuni.
Gli incentivi per le auto elettriche in Francia
I cugini d'Oltralpe non si limitano ad aiutare la mobilità dolce. Le Regioni francesi, infatti, prevedono un'esenzione totale o parziale (50%) delle tasse di immatricolazione per le auto elettriche, ibride elettrificate, metano, GPL ed E85, mentre per le auto aziendali i veicoli con meno di 60 g CO2/km è prevista l'esenzione dalla tassa sulle emissioni.
Ma non sono gli unici incentivi previsti per chi opta per un'auto meno inquinante. I bonus francesi prevedono:
- 6.000 euro di sconto per vetture e van con meno di 20 g CO2/km (prezzo inferiore a 45.000 euro)
- 1.000 euro per vetture e van con emissioni comprese tra 21 e 50 g CO2/km (prezzo inferiore a 50.000)
- 5.000 euro (che salgono a 9.000 euro per i van) se si rottama il vecchio veicolo e se ne compra uno nuovo o di seconda mano di emissioni minori a 50 g CO2/km e il cui prezzo non supera i 60.000 euro.
Gli incentivi per le auto elettriche in Germania
La Germania, come il nostro Paese, ha previsto investimenti significativi per incentivare l’auto elettrica.
Lo facevano notare a metà settembre anche un gruppo di associazioni ambientaliste italiane nel ricorso al TAR contro il bonus auto made in Italy: “Anche i tedeschi hanno già speso circa 3 miliardi in incentivi, ma solo sulle auto completamente elettriche (0-20 grammi di emissioni di CO2 per km) e plug-in (21-50 grammi). I due terzi delle auto nuove sono stati acquistati dalle imprese o dalle società di noleggio o di sharing, senza indebitare le famiglie. Da noi è avvenuto il contrario. Ora, sulle strade tedesche circolano 660mila auto elettriche e 550mila plug-in. In Italia, invece, 150mila elettriche e 155mila plug-in: quattro volte di meno. Abbiamo dunque speso quanto in Germania (che conta 80 milioni di abitanti), le famiglie italiane si sono indebitate e abbiamo molte meno auto pulite rispetto a loro. Dal punto di vista economico, sociale e ambientale, è un completo fallimento”.
ACEA non entra nel merito delle risorse spese dai singoli Paesi ma ci permette di capire meglio come funzionano gli incentivi alla mobilità elettrica in Germania. Qui - oltre a un’esenzione di 10 anni (fino al 2030) dalle tasse di proprietà sulle auto totalmente elettriche e sulle fuel cell immatricolate entro il 31 dicembre 2025 e della tassa di circolazione per veicoli con meno di 95 g CO2/km - fino a fine anno sono previsti bonus che possono arrivare fino a 9.000 euro.
Nel dettaglio, fino al 31 dicembre 2022, per le auto il cui prezzo di listino non supera i 40.000 euro (nuove e usate) è previsto:
- uno scontro fino a 9.000 euro se si tratta di auto elettriche e fuel cell electric vehicle (FCEV);
- uno sconto di 6.750 euro per le ibride plug-in.
Sconti che scendono rispettivamente a 7.500 e 5.265 euro se i prezzi di listino superano i 40.000 euro.
Ma la Germania sta pensando di rendere più severe le regole d'ingaggio del bonus e i requisiti per accedervi.
Gli incentivi per le auto elettriche in Olanda
L'Olanda ha da tempo intrapreso la strada della mobilità elettrica investendo in modo importante sulle colonnine di ricarica (ce n'è una ogni 10 km quadrati). Nel regno della mobilità sostenibile non potevano mancare incentivi dedicati alle auto elettriche, aiuti che puntano non solo sull'acquisto ma anche sul noleggio.
Il governo dei Paesi Bassi ha previsto uno schema di sussidio per chi acquista o noleggio un'auto elettrica piccola o compatta, nuova o usata. Inoltre sono previste sovvenzioni per le imprese che acquistano o affittano un veicolo commerciale.
A queste si aggiungono una detrazione per veicoli commerciali leggeri elettrici (BEV), elettrici con celle a combustibile e taxi BEV.
Consulta l'analisi di ACEA sugli incentivi all'elettrico in Europa
Come funziona in Italia? Come funziona il bonus auto
In Italia gli incentivi all'elettrico sono noti anche con il nome di ecobonus auto. Si tratta di incentivi diversificati in base alla tipologia di veicolo e che, in realtà, vanno oltre le auto elettriche.
Per le auto elettriche nuove (fascia di emissioni 0-20 g/km) che costano meno di 35mila euro + Iva è possibile richiedere un contributo di 3mila euro, a cui potranno aggiungersi altri 2mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5.
Per le auto ibride plug-in nuove (fascia di emissione 21-60 g/km) il cui prezzo non supera i 45mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2mila euro a cui potranno aggiungersi altri 2mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5.
Per le auto endotermiche a basse emissioni (fascia di emissioni 61-135 g/km) che non superano i 35mila euro + Iva è possibile richiedere un contributo di 2mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5.
Questa categoria di ecobonus è finanziata con 170 milioni nel 2022, ma i fondi si sono esauriti prestissimo.
Previsto anche un bonus per i veicoli commerciali:Per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate è riconosciuto un contributo di 14mila euro.
- 4mila euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate,
- 6mila euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,49 tonnellate,
- 12mila euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate.
Ad agosto un dpcm ha previsto l'allargamento degli incentivi per l'acquisto di auto elettriche anche ai redditi più bassi e al noleggio.
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Foto di Kindel Media