Rapporto ESDE 2024, l'impatto positivo degli investimenti e delle riforme sociali in Europa
Gli investimenti le riforme sociali possono dare un impulso significativo all'occupazione, all'inclusione, alla competitività e alla crescita economica degli Stati membri. È questo, in sintesi, quanto emerge dall'ultima indagine annuale sull'occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa.
Cosa prevede il Rapporto Draghi
L'edizione 2024 della relazione Employment and Social Developments in Europe (ESDE), pubblicata dalla Commissione europea, delinea un quadro complessivamente positivo in merito agli sviluppi in ambito occupazionale e sociale nel Vecchio Continente, evidenziando importanti trend comuni tra i Ventisette nell'ultimo decennio.
Il documento, composto da poco più di un centinaio di pagine, analizza il ruolo degli investimenti strategici dal punto di vista socio-economico, fornendo esempi concreti dell'impatto di determinate politiche come quelle relative all'housing sociale, all'apprendimento continuo e all'assistenza alle categorie più svantaggiate.
Inclusione sociale e Competitività: i risultati secondo il rapporto ESDE 2024
L'ultimo rapporto ESDE mostra che gli interventi in essere dagli Stati membri hanno avuto effetti positivi sul reddito, sui livelli di occupazione, sull'inclusione sociale e sulla lotta contro la povertà, contribuendo a ridurre i divari sociali ed economici in tutta l'Unione.
In particolare, tra il 2010 e il 2021, gli investimenti e le riforme sociali hanno anche contribuito ad aumentare il livello di ricchezza media nell'area dell'euro, aumentando la convergenza tra i Paesi dell'UE. Tuttavia, nonostante i progressi complessivi raggiunti fino ad ora, la relazione rileva anche che persistono significative disparità sia all'interno della singola nazione che tra i Ventisette.
L'inclusione sociale passa per gli investimenti in housing sociale ed edilizia abitativa
Nel 2022, le indennità abitative (dall'inglese 'housing allowances') hanno ridotto il tasso di persone a rischio di povertà nell'UE di 1,4 punti percentuali. Il rapporto sottolinea come l'edilizia sociale sia fondamentale per combattere l'indigenza, specificando che spesso questo fattore è sottovalutato in molti Stati membri.
Nella nuova Commissione europea, la presidente Ursula von der Leyen ha nominato un Commissario con responsabilità diretta per l'edilizia abitativa, Dan Jørgensen (Danimarca). Inoltre, sempre la numero uno della Commissione ha annunciato nelle sue Linee Guida Politiche 2024-2029 che l'Esecutivo UE presenterà il primo Piano Europeo per l'Edilizia Abitativa Accessibile, per esaminare tutti i fattori della crisi abitativa e per aiutare a sbloccare gli investimenti privati e pubblici necessari.
Gli investimenti e le riforme sociali producono vantaggi per le famiglie e i minori
Gli investimenti per promuovere l'educazione e la cura della prima infanzia aiutano i genitori a gestire parallelamente carriera e famiglia con un maggiore work-life balance. Le madri, in particolare, hanno maggiori possibilità di trovare e mantenere un posto di lavoro, con la conseguenza di ridurre i divari di genere sia nei livelli di occupazione che di retribuzione.
Dal punto di vista dei bambini, determinate policy in ambito sociale portano a migliori prospettive educative e lavorative in futuro, il che a sua volta stimola la crescita economica. A tal proposito, la relazione sottolinea che, per raggiungere gli obiettivi fissati entro il 2030 per l'educazione e la cura della prima infanzia, l'UE dovrebbe investire ulteriori 11 miliardi di euro all'anno.
In futuro, quindi, sarà necessario rafforzare la 'Child Guarantee' (o Garanzia Europea per l'Infanzia) per prevenire e combattere l'esclusione sociale attraverso l'istruzione, l'assistenza sanitaria e altri servizi pubblici essenziali. La Commissione, inoltre, presenterà anche la prima Strategia Anti-Povertà dell'UE (o 'EU Anti-Poverty Strategy').
Rafforzare le politiche attive come volano per garantire e mantenere i posti di lavoro
Il Rapporto ESDE 2024 evidenzia in che modo le politiche attive del lavoro finanziate dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) possono stimolare l'occupazione, favorire la crescita economica a lungo termine e aiutare le regioni e i paesi a recuperare economicamente e socialmente.
Ad esempio, alcune iniziative finanziate dall'UE per la formazione continua in Grecia e per la creazione di posti di lavoro in Irlanda hanno aumentato la probabilità di occupazione per i giovani lavoratori di oltre 15 punti percentuali e incrementato i guadagni di 2.000 euro all'anno.
La nuova Commissione europea presenterà una 'Quality Jobs Roadmap', sviluppata insieme ai partner sociali per supportare una serie di tematiche quali: salari equi, buone condizioni di lavoro, formazione e transizioni lavorative per lavoratori dipendenti e autonomi.
I fondi UE stimolano lo sviluppo di competenze
L'UE sostiene lo sviluppo delle competenze e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita mediante un ampio mìventaglio di finanziamenti e politiche. Nel 2023, anno europeo delle competenze, gli Stati membri hanno stabilito come obiettivo che almeno il 60% degli adulti partecipi ogni anno ad attività di formazione entro il 2030. Guardando alle risorse, ammontano a oltre 65 miliardi di euro i fondi europei - a valere sul Dispositivo di Ripresa e Resilienza e sul FSE+ - disponibili per sostenere l'istruzione, la formazione e l'acquisizione di skills.
In questo contesto, quindi, la nuova Commissione presenterà una Unione delle Competenze ('Union of Skills'), concentrandosi su investimenti, apprendimento degli adulti e apprendimento permanente, mantenimento delle competenze e riconoscimento univoco di diversi tipi di formazione/titoli per consentire alle persone di lavorare senza limiti nei vari Stati membri dell'UE.
Consulta il Report Employment and Social Developments in Europe (ESDE) 2024