Lavoro – Governo a lavoro su bonus assunzioni e decontribuzione
In vista della legge di Stabilità si ipotizzano incentivi per le assunzioni e la conferma della decontribuzione per i contratti a tutele crescenti
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Allo studio del Governo ci sono diverse tipologie di interventi a sostegno dell'occupazione, da un bonus assunzioni per particolari categorie di lavoratori del Mezzogiorno alla conferma della decontribuzione per i contratti a tutele crescenti.
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Fondi Ue per bonus assunzioni
La prima ipotesi riguarda la possibilità di prevedere un incentivo per le assunzioni a tempo indeterminato di under 25, over 50 e lavoratori svantaggiati effettuate nel Mezzogiorno.
Lo strumento, che avrebbe un costo stimato in circa 200 milioni di euro, potrebbe essere finanziato dai fondi strutturali europei, che sono destinati in misura maggiore al Sud. Sulla misura, però, pesa il possibile veto di Bruxelles, che dovrebbe autorizzare gli aiuti all'occupazione.
L'intervento in ogni caso non rientrerebbe nella legge di Stabilità, ma dovrebbe essere approvato successivamente alla manovra dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal), istituita dal Jobs act.
A questa misura potrebbe accompagnarsi anche un'agevolazione per le aziende che, al termine del percorso formativo, assumano i giovani che hanno ospitato nell'ambito di percorsi di alternanza scuola lavoro o attraverso tirocini curriculari. Questo sgravio contributivo, che si ipotizza di di durata triennale e con un importo massimo di 8.060 euro annui, potrebbe rientrare già nella legge di bilancio, con una dotazione di circa 100 milioni, anche se l'operatività scatterebbe solo nel 2018.
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Decontribuzione per contratti a tutele crescenti
L’altro fronte di intervento è quello della proroga degli sgravi contributivi già in vigore. Il passaggio dall'abbattimento integrale dei contributi a carico del datore di lavoro per tre anni, introdotto dalla legge di Stabilità 2015, alla decontribuzione del 40%, prevista dalla manovra per il 2016, ha già determinato un crollo delle assunzioni a tempo indeterminato (-33,7% tra la prima metà del 2015 e lo stesso periodo del 2016). Per evitare una nuova frenata, il Governo valuta l'ipotesi di confermare la decontribuzione su tutte le assunzioni con contratti a tutele crescenti effettuate nel 2017, riducendola però al 20% e per la durata di un anno.
Ancora da chiarire la copertura finanziaria della misura, anche perché, ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti, tutte le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione sono già state allocate e non potranno essere riprogrammate per finanziare gli sgravi.