Difesa commerciale - Ue, nuovo approccio a prescindere da MES Cina
Il nuovo approccio di difesa commerciale, assicura la Commissione, sarà “completamente diverso” e applicabile a prescindere dal concetto di status di economia di mercato.
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Interpellato dai giornalisti durante la conferenza stampa a margine della riunione del Collegio dei commissari in materia di difesa commerciale, il vicepresidente della Commissione Jyrki Katainen ha spiegato che il nuovo approccio dell'Ue per difendersi dal dumping e dalle altre pratiche distorsive del commercio sarà “completamente diverso". Bisogna “dimenticarsi della questione della concessione dello status di economia di mercato alla Cina" e mettere del tutto da parte il concetto stesso di MES (Market Economy Status). Le nuove proposte, ha assicurato Katainen, garantiranno alle imprese europee lo stesso livello di protezione e gli stessi mezzi di ricorso contro il dumping e le sovvenzioni illegali cinesi di cui godono oggi.
Concetto, questo, ribadito anche dalla commissaria al Commercio Cecilia Malmström. La nuova proposta di metodologia dell'Unione nelle inchieste antidumping e antisovvenzione, ha detto la responsabile Ue, sarà "neutra rispetto ai Paesi" e comporterà un livello di protezione praticamente uguale a quello attuale. Un approccio “neutro” rispetto al Paese permetterebbe, dunque, l'applicazione indifferenziata degli strumenti a tutti gli Stati e non più solo ai quelli della lista delle economie non di mercato.
Collegio dei commissari su post dicembre 2016
Il Collegio dei commissari ha discusso ieri le implicazioni politiche, economiche e giuridiche legate alla scadenza, l'11 dicembre 2016, di alcune disposizioni del Protocollo di adesione all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) della Cina e alle sue conseguenze sul commercio e l'occupazione Ue. La discussione ha fatto seguito ad un primo dibattito orientativo tenutosi il 13 gennaio scorso sulla questione se e, se sì, come l'Ue debba cambiare il trattamento della Cina nelle inchieste antidumping e antisovvenzioni dopo dicembre 2016, quando, per l'appunto, scadranno le disposizioni del protoccollo che hanno finora permesso a Bruxelles di utilizzare la metodologia da economia non di mercato per difendersi dalle pratiche sleali di Pechino.
Da allora, spiega Bruxelles, è stata condotta una valutazione d'impatto approfondita per misurare le conseguenze di eventuali cambiamenti in ogni Stato membro e in ogni settore economico, con particolare attenzione all'occupazione. E' stata, inoltre, lanciata, una consultazione pubblica in merito, che ha fornito più di 5mila contributi da parte di istituzioni, rappresentanti dell'industria, sindacati e altri soggetti coinvolti. Inoltre, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione, nel mese di maggio, invitando la Commissione a prendere provvedimenti sulla questione.
Alla riunione di ieri il Collegio dei commissari ha discusso le tre opzioni esaminate nella valutazione dell'impatto per il post dicembre 2016:
- lasciare inalterata la normativa Ue;
- rimuovere la Cina dalla lista delle economie non di mercato e applicare la metodologia standard per il calcolo del dumping;
- cambiare la metodologia antidumping con un nuovo approccio in grado di mantenere un forte sistema di difesa commerciale, rispettando, al contempo, gli obblighi internazionali dell'Ue nei confronti dell'OMC.
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E' necessario, ha deliberato il Collegio, che l'Ue sia messa nella condizione di disporre di “strumenti di difesa commerciale in grado di affrontare le circostanze presenti, in particolare l'attuale sovraccapacità, nel contesto del commercio internazionale e nel rispetto degli obblighi verso l'OMC".
Nel frattempo, si legge nella nota di Bruxelles, “possono e devono essere fatti” dei progressi per “rafforzare gli strumenti di difesa commerciale esistenti”. In tal senso, la Commissione invita gli Stati membri ad adottare rapidamente la relativa proposta di ammodernamento in materia, presentata nel 2013.
Dal canto suo, come sottolineato dai ministri dell'Ue in occasione del Consiglio Affari esteri di questa settimana, la Cina dovrebbe fare “tagli significativi e verificabili alla capacità industriale” in base a “un calendario definito degli impegni e un meccanismo di monitoraggio indipendente”.
Per raggiungere tale obiettivo, spiega ancora Bruxelles, la Commissione continua a portare avanti il suo “piano d'azione per affrontare la questione della sovraccapacità nel settore siderurgico, attraverso contatti bilaterali e multilaterali con i Paesi partner”. A seguito del vertice Ue-Cina di Pechino dei giorni scorsi e, si legge, "su insistenza del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker", è stata istituita una piattaforma bilaterale Ue-Cina per monitorare la sovraccapacità siderurgica. Le economie produttrici di acciaio del G20, inoltre, parteciperanno alla riunione del Comitato sull'acciaio dell'OCSE di settembre, che discuterà la possibilità di formare un “Forum globale” attraverso “una piattaforma di cooperazione per il dialogo e la condivisione delle informazioni sul potenziamento della capacità globale e su politiche e misure di sostegno adottate dai governi” per risolvere le principali sfide del settore.
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Katainen e Malmström: nuovo approccio Ue, “dimenticare questione MES”
"Un commercio equo e aperto è la migliore leva di crescita dell'Europa”, ha commentato in conferenza stampa a margine della riunione il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen. La discussione del Collegio, ha detto il commissario all'Occupazione, “non è stata sul fatto che la Cina sia o meno un'economia di mercato” ma su “come adattare gli strumenti di difesa commerciale Ue in modo da affrontare la realtà di un eccesso di capacità e un quadro giuridico internazionale in evoluzione”. Agendo su più fronti, insieme al Parlamento e agli Stati europei, l'Ue può “curare sia i sintomi che le cause alla base del commercio sleale e fornire una maggiore sicurezza del lavoro in Europa ".
Rispondendo ai giornalisti sulla questione di concedere o meno lo status di economia di mercato Pechino, il commissario Katainen ha detto poi che bisogna dimenticare del tutto il concetto stesso di MES poiché il nuovo approccio dell'Ue sarà "completamente diverso". Le nuove proposte, ha continuato Katainen, garantiranno alle imprese dell'Unione lo stesso livello di protezione e gli stessi mezzi di ricorso contro il dumping e le sovvenzioni illegali cinesi di cui godono oggi.
Il pensiero di Katainen è stato ribadito in conferenza stampa dalla commissaria al Commercio Cecilia Malmström. La nuova proposta di metodologia dell'Unione - i cui dettagli, ha detto la responsabile Ue, saranno diffusi prima della fine dell'anno - “sarà neutra rispetto ai Paesi" e comporterà un livello di protezione “praticamente uguale a quello attuale”.
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