Acciaio - Italia a Cina, serve chiarezza su soluzione a sovraccapacita'
L'Italia chiede alla Cina di fornire indicazioni chiare su come intende affrontare la sua sovraccapacità produttiva di acciaio.
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L'Ue e la crisi dell'acciaio
Per affrontare la crisi dell'industria europea dell'acciaio, la Commissione Ue ha recentemente presentato una comunicazione in cui illustra le misure da adottare per sostenere il settore di fronte alle sfide di medio e lungo termine.
Il pacchetto di interventi prevede, in particolare:
- il rafforzamento degli strumenti di difesa commerciale contro le pratiche sleali, lo snellimento delle procedure per l’adozione di misure antidumping e il miglioramento dell’efficienza del sistema in vigore,
- l'analisi delle cause profonde del problema della sovraccapacità globale, a livello bilaterale con i principali partner dell’Ue (Cina, Giappone, India, Russia, Stati Uniti e Turchia) e multilaterale, nelle sedi internazionali (OCSE e OMC),
- investimenti in tecnologia e soluzioni innovative per promuovere la competitività sul lungo periodo delle industrie energivore,
- l'impiego di forza lavoro qualificata e adeguatamente formata, attraverso l'Agenda per nuove competenze, lo strumento con cui la Commissione intende costruire un impegno comune per investire nelle persone in stretta collaborazione con gli Stati membri e le parti sociali,
- politiche mirate in settori quali la concorrenza, l'energia, lo scambio di quote di emissioni e l’economia per il rilancio dell’industria siderurgica.
OCSE: simposio su sovraccapacità e ristrutturazione del settore
La sovraccapacità di acciaio - ovvero la capacità produttiva al di sopra delle richieste del mercato - da parte di alcuni Paesi terzi produttori (come Cina e Russia) è, attualmente, una delle maggiori sfide dell'industria siderurgica globale, perchè spinge i prezzi al ribasso e dà spesso luogo a comportamenti di concorrenza sleale. E' proprio nell'ottica di affrontare la questione che si è svolto ieri a Bruxelles un simposio di alto livello sulla sovraccapacità e l'adeguamento strutturale nel settore siderurgico, organizzato dall'OCSE.
L'evento ha visto la partecipazione di ministri, viceministri e altri rappresentanti di governo di alto livello responsabili delle politiche industriali e commerciali legate all'acciaio, che si sono riuniti in Belgio per discutere e valutare possibili soluzioni alla crisi dell'acciaio, in termini di eliminazione di politiche distorsive e ristrutturazione globale del settore.
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Scalfarotto: Cina fornisca indicazioni precise su soluzione a sovraccapacità produttiva
In tale contesto, a margine dell'incontro il sottosegretario all'industria Ivan Scalfarotto ha sottolineato la necessità che la Cina fornisca "indicazioni precise e verificabili" su come intende ridurre la sua sovraccapacità produttiva, definendo le spiegazioni avute finora da Pechino "troppo generiche".
Scalfarotto ha detto di aver apprezzato la presenza cinese al simposio e l'intenzione del Paese di ridurre di 100-150 milioni di tonnellate la sua capacità produttiva nei prossimi cinque anni. Ma la sovraccapacità cinese "ammonta a ben 350 milioni di tonnellate e quindi abbiamo chiesto indicazioni più precise su come intendono operare". Alla Cina è stato chiesto anche di fissare un prezzo minimo al di sotto del quale si possa parlare di concorrenza sleale.
L'industria siderurgica italiana "soffre a causa dell'arrivo da Paesi extra-Ue di acciaio a prezzi di dumping", ha spiegato il sottosegretario, aggiungendo che Italia, Usa, Giappone, Ue e Francia rimangono fermi sulla necessità di attenersi ai principi del libero mercato, evitando aiuti di Stato e altre misure distorsive della concorrenza. "Le ristrutturazioni e il taglio delle sovraccapacità produttive non devono avvenire attraverso un export drogato".