Energia – gas e etichettatura, Pe chiede modifiche
I parlamentari europei premono per modificare la proposta sulla sicurezza delle forniture di gas e le etichette energetiche.
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Dal pacchetto Ue in materia di sicurezza e sostenibilità energetica al sistema di etichettatura energetica: le proposte dei parlamentari europei
Gas: cambiare regionalizzazione Ue in caso di crisi
Presentato dalla Commissione a febbraio, il pacchetto Ue in materia di sicurezza e sostenibilità energetica - articolato in approvvigionamento di gas, accordi intergovernativi nel settore energetico, GNL e stoccaggio, riscaldamento e raffreddamento - intende dotare l'Ue degli strumenti necessari per affrontare la transizione energetica globale e fronteggiare possibili crisi energetiche.
Fra i punti più criticati della proposta, il sistema dei gruppi di assistenza reciproca di Paesi Ue che prevede, in caso di gravi crisi negli approvvigionamenti, che gli Stati membri contribuiscano a garantire ai Paesi confinanti le forniture di gas per famiglie e servizi sociali essenziali, quali l'assistenza sanitaria e la sicurezza.
In pratica, se uno Stato membro dovesse fronteggiare una crisi del gas, tale meccanismo prevederebbe un taglio della domanda di gas nei Paesi confinanti, in modo da assicurare una fornitura al vicino in crisi. Il sistema proposto dalla Commissione si basa sul passaggio da un approccio nazionale a uno regionale alla questione energetica, che prevede una suddivisione dell'Europa in regioni comprendenti gruppi di Paesi Ue geograficamente vicini.
Su questo punto si concentrano le critiche dei parlamentari, nazionali ed europei. Nel corso di un confronto fra gli eurodeputati italiani e la commissione Attività produttive della Camera sul pacchetto Ue in materia di sicurezza e sostenibilità energetica, la questione è emersa chiaramente.
Pur sposando con convinzione il passaggio a un approccio regionale, l'eurodeputata Pd Patrizia Toia non giudica positivamente l'idea di “relegare” un Paese di un unico blocco regionale, senza continuità territoriale con altri Paesi, anche confinanti. “Del resto”, nota l'eurodeputata, “anche alcuni Paesi in seno al Consiglio – Italia, Germania, Francia, Belgio ed Austria - hanno predisposto una proposta comune” che rivede il sistema proposto dalla Commissione.
“Dobbiamo capire se è più corretta la posizione proposta dalla Commissione di fare un lavoro che parta dal livello regionale, o se invece mantenere i due livelli, cioè un approccio nazionale e un coordinamento dei piani al livello regionale”, conclude Toia.
“Ci vorrebbe maggiore flessibilità e attenzione non solo ai confini fisici, ma anche ai paesi di transito (come la Svizzera) e alle interconnessioni esistenti”, sottolinea l'eurodeputato M5S Dario Tamburrano. Posizione cui si allinea il deputato Gianluca Benamati, relatore del parere in commissione Attività produttive della Camera, che nel corso del confronto con gli europarlamentari fa il punto sulle questioni che destano maggiore perplessità. In primis, secondo il deputato, “questa regionalizzazione rigida, in cui ai piani di rischio nazionali e alla competenza nazionale viene sostituita una competenza regionale, nemmeno comunitaria, cozza contro la disposizione attuale dei sistemi infrastrutturali”.
“Occorre quindi che le Regioni siano rimodulate, seguendo anche le direttrici dei corridoi del gas, e occorre rivedere il tema della continuità territoriale”, suggerisce Benamati.
Pe chiede etichette energetiche più chiare
La commissione Industria del Parlamento europeo si esprime intanto a favore di un aggiornamento dell'etichettatura energetica, introdotta nel 1995 per favorire lo sviluppo di prodotti sempre più efficienti dal punto di vista dei consumi.
Per rendere più comprensibile il sistema di etichettatura, che nel corso degli anni ha visto aumentare le scale energetiche, nel luglio 2015 la Commissione europea ha proposto di rivedere la direttiva n. 2010/30/UE per tornare all'originaria scala da A a G. Proposta cui si allinea la commissione Industria del Parlamento europeo, che approva all'unanimità la relazione, curata dall'eurodeputato Tamburrano, di aggiornare l'etichettatura contenente informazioni circa l'efficienza energetica dei prodotti per renderla più chiara.
La relazione chiede di sostituire, entro 5 anni, il proliferare di “+” delle classi attuali (A+, A++, A+++) con una classificazione più intuitiva, da A a G.
L’etichettatura dovrebbe contenere informazioni sull’efficienza energetica del prodotto venduto e il suo consumo in Kwh all’anno (o per un altro periodo di tempo considerato rilevante). I venditori e distributori, dal canto loro, dovranno far riferimento alla classe degli elettrodomestici in ogni pubblicità riferita a uno specifico prodotto. Alcune eccezioni sarebbero consentite per gli elettrodomestici di seconda mano messi sul mercato prima dell’entrata in vigore della nuova normativa, e per i motori di mezzi di trasporto come ascensori e scale mobili.
Gli eurodeputati chiedono inoltre di creare una banca dati a disposizione del consumatore, un sito web in diverse lingue con tutte le informazioni sul tema.
Si attende ora il voto in plenaria per concedere ad alcuni eurodeputati il mandato per negoziare direttamente con il Consiglio (a causa delle assenze nel corso della votazione, infatti, la commissione Industria non ha raggiunto il numero legale per concedere il mandato).