Bruxelles presenta il quadro normativo per i green bond Next Generation EU
In linea con il piano di finanziamento di Next Generation EU, la Commissione europea reperirà il 30% dei fondi per i Recovery Plan mediante l'emissione di obbligazioni verdi. I proventi dei green bond, a loro volta, saranno utilizzati per finanziare investimenti e riforme coerenti con gli obiettivi climatici e ambientali dell'UE nell'ambito dei PNRR dei 27.
Il Piano di finanziamento di Next Generation EU
Il quadro per le obbligazioni verdi adottato il 7 settembre apre la strada all'emissione di green bond da parte della Commissione, fornendo certezze a chi investe in tali obbligazioni circa la destinazione dei fondi mobilitati in progetti verdi e sul fatto che l'Esecutivo UE riferirà in merito al loro impatto ambientale.
La Commissione procederà quindi alla prima emissione di obbligazioni verdi nel rispetto delle condizioni di mercato già ad ottobre, con l'obiettivo di arrivare a 250 miliardi di euro di green bond da qui alla fine del 2026, diventando così il più grande emittente di obbligazioni verdi al mondo. “Questo è anche un segno del nostro impegno a favore della sostenibilità e pone la finanza sostenibile al centro dello sforzo di ripresa dell'UE”, ha commentato il commissario per il Bilancio e l'amministrazione, Johannes Hahn.
Insieme al framework per le obbligazioni verdi, la Commissione ha annunciato di aver riesaminato il suo piano per il finanziamento del piano per la ripresa dalla crisi Covid nel 2021, confermando l'intenzione di emettere obbligazioni a lungo termine per un totale di circa 80 miliardi entro fine anno, da integrare con decine di miliardi di euro di buoni dell'UE a breve termine.
La Commissione emetterà i buoni dell'UE esclusivamente mediante aste, con avvio dal 15 settembre. Il piano prevede in linea di massima due aste al mese per i buoni dell'UE, il primo e il terzo mercoledì, e un'asta e un'emissione sindacata al mese per le obbligazioni.
Il quadro per le obbligazioni verdi Next Generation EU
Elaborato in linea con i principi delle obbligazioni verdi dell'International Capital Market Association (ICMA), uno standard di mercato per questo tipo di obbligazioni, il quadro per i green bond Next Generation EU è stato sottoposto alla revisione dell'agenzia di rating ESG Vigeo Eiris, società di Moody's ESG Solutions, che lo ha giudicato conforme ai principi delle obbligazioni verdi dell'ICMA, coerente con la più ampia strategia ESG (ambientale, sociale e di governance) dell'UE e un valido contributo alla sostenibilità.
Il framework è stato allineato, per quanto possibile, alla norma UE per le obbligazioni verdi presentata dalla Commissione nel luglio 2021, con un successivo processo di codecisione al Parlamento europeo e al Consiglio cui seguirà un periodo di attuazione prima dell'entrata in vigore.
I proventi delle obbligazioni verdi Next Generation EU finanzieranno la quota di spesa pertinente per il clima nel Dispositivo per la ripresa e la resilienza, il Recovery and resilience facility che finanzia i PNRR dei 27. Ogni Stato membro deve infatti destinare almeno il 37% del proprio Piano nazionale di ripresa e resilienza a investimenti e riforme collegati all'azione climatica e le informazioni trasmesse dai paesi UE alla Commissione in merito alle spese verdi effettuate verranno utilizzate da Bruxelles per mostrare agli investitori come i proventi delle obbligazioni verdi abbiano effettivamente finanziato la transizione verde.
La comunicazione delle informazioni, che riguarderà sia le assegnazioni di spesa che gli impatti, sarà articolata in nove categorie, con la parte preponderante rappresentata da energia pulita, efficienza energetica e trasporti sostenibili.