In Gazzetta UE la riforma delle indicazioni geografiche. Cosa cambia per DOP, IGP e STG
Pubblicato il Regolamento UE 2024/1143 contenente la nuova normativa europea in materia di protezione delle indicazioni geografiche per il vino, le bevande spiritose e i prodotti agricoli. Tra le novità, protezione delle IG anche sul web, maggiori poteri ai produttori e una procedura di registrazione semplificata.
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Definite dall'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale come simboli utilizzati su prodotti che hanno una specifica origine geografica e che possiedono qualità o reputazione che sono dovute a tale origine, le indicazioni geografiche (IG) garantiscono i diritti di proprietà intellettuale e la loro protezione legale.
Il nuovo regolamento UE 2024/1143 sulle indicazioni geografiche, riguardante vini, bevande spiritose, prodotti agricoli, alimentari, della pesca e dell'acquacoltura, rafforzerà la protezione delle IG europee, attualmente quasi 3.500 voci, di cui quasi 900 italiane, con un valore di vendita di quasi 80 miliardi di euro.
“Un regolamento fondamentale per le nostre filiere agroalimentari di qualità”, che “rafforza il ruolo delle associazioni di produttori e la tutela delle indicazioni geografiche, aumentando la semplificazione, la sostenibilità e la trasparenza nei confronti dei consumatori”, aveva commentato il relatore del testo per il Parlamento UE, Paolo De Castro, dopo il voto della plenaria del 28 febbraio scorso. "Un ulteriore traguardo in difesa delle nostre eccellenze", per il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ne ha sottolineato l'importanza per "difendere i prodotti certificati dai tentativi di imitazione ed emulazione".
Al voto del Parlamento hanno fatto seguito, il 26 marzo, il via libera definitivo del Consiglio e, il 23 aprile, la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale europea. L'entrata in vigore è prevista 20 giorni dopo, il 13 maggio 2024.
Cosa prevede il regolamento europeo sulle indicazioni geografiche
Il testo mira ad aumentare la capacità dei produttori di IG di prevenire o contrastare eventuali misure o pratiche commerciali pregiudizievoli per l'immagine e il valore dei loro prodotti, compresa la svalutazione delle pratiche di commercializzazione e l'abbassamento dei prezzi.
Tre le novità previste, la visibilità dei nomi dei produttori nello stesso campo visivo dell'indicazione geografica, sull'imballaggio di tutte le IG, e l'introduzione di una protezione delle IG anche online, dando facoltà alle autorità nazionali competenti di adottare misure amministrative e giudiziarie per prevenire o fermare l'uso illegale delle indicazioni geografiche, non solo offline, ma anche sul web.
Inoltre, l'European Union Intellectual Property Office (EUIPO), cioè l'Ufficio europeo per la proprietà intellettuale, istituirà un sistema di allerta sulla base del quale sarà più semplice identificare i nomi di dominio che utilizzano illegalmente le IG e che saranno chiusi o disabilitati tramite blocchi geografici (geoblocking).
Il nuovo testo regola anche il tema degli ingredienti. In particolare le nuove norme stabiliscono che un'indicazione geografica che designa un prodotto utilizzato come ingrediente può essere utilizzata nella denominazione, nell'etichettatura o nella pubblicità di un prodotto trasformato correlato, solo se l'ingrediente con simbolo IG è utilizzato in quantità sufficienti da conferire al prodotto trasformato una caratteristica essenziale, e se nello stesso prodotto non viene utilizzato nessun altro ingrediente paragonabile a quello con marchio IG. La percentuale dell'ingrediente IG dovrà essere comunque indicata su un'etichetta. Ed eventuali gruppi di produttori di tali ingredienti dovranno essere informati dai produttori del prodotto trasformato, e potranno formulare raccomandazioni sull'uso corretto dell'IG.
Semplificato il processo di registrazione delle IG, con un termine di massimo sei mesi per la verifica delle domande per le nuove indicazioni geografiche e la Commissione che rimarrà l'unica responsabile per gestire il sistema.