Sviluppo locale partecipativo: Bocci, progettazione integrata per valorizzare il patrimonio culturale
il ruolo della progettazione integrata e partecipata per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano secondo Claudio Bocci, direttore delle relazioni istituzionali di Federculture.
Se ne è parlato alla conferenza 'Fondi Ue 2014-2020, sviluppo locale partecipativo e partenariati pubblico-privato', organizzata da FASI.biz,
In concomitanza con l'avvio della di programmazione 2014-2020 e l'approvazione dell'accordo di partenariato è di particolare importanza individuare e lavorare sugli asset strategici per sfruttare al meglio i fondi provenienti da Bruxelles. Risorse cui “sono affidate le speranze di ripresa del nostro paese”, nota Bocci in apertura del suo intervento.
“Le indicazioni che arrivano dall'Europa”, prosegue, mostrano chiaramente “uno sviluppo segnato da una diversa qualità nella capacità progettuale dei territori”. Diseguaglianza da colmare attraverso una collaborazione strutturata, che metta a punto una visione condivisa dello sviluppo locale.
Sviluppo, nota ancora Bocci, che in Italia dovrebbe concentrarsi su quel che di più prezioso e rilevante abbiamo, vale a dire il patrimonio culturale e paesaggistico. Patrimonio da tutelare e valorizzare attraverso un approccio nuovo rispetto al passato, introducendo “in maniera ordinaria una progettazione integrata e partecipata”.
Un esempio concreto lo fornisce lo stesso direttore delle relazioni istituzionali di Federculture: la proclamazione di Matera capitale europea della cultura 2019. Vittoria “salutata con interesse”, anche e soprattutto “per il metodo adottato da Matera, in cui la cultura diventa la piattaforma intorno cui riprogettare l'intera città, lavorando su diversi livelli, dalle aree industriali dismesse ai servizi”. Una best practice realizzata anche con “il forte coinvolgimento dei cittadini nella costruzione del dossier di candidatura”.
Il lavoro che Federculture ha già avviato per dare nuovo impulso allo sviluppo locale di tipo partecipativo, consiste nel mettere a punto piani “a stretto contatto sia col Governo centrale sia con e nelle singole Regioni, per immaginare risorse che aiutino i territori a sostenere una programmazione e una progettazione partecipata” che coinvolga attivamente anche i privati, attirando investimenti efficaci.
Del resto, conclude Bocci riferendosi al ruolo fondamentale che in questo processo possono assumere i PPP, “il privato è in grado di investire quando per primo il pubblico ha una chiara visione di sviluppo, della via da seguire. Solo così l'investimento privato è efficace”.
Photo credit: Lisa{santacrewsgirl} / Foter / CC BY-NC-SA