Fondi Ue – Italia centra obiettivi spesa 2007-2013
Avanza l'attuazione dell'Accordo di partenariato per i fondi strutturali e di investimenti europei 2014-2020
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In coincidenza con la pubblicazione dei dati aggiornati al 30 aprile 2016 che confermano la previsione di pieno assorbimento dei fondi Ue 2007-2013, il Comitato con funzioni di sorveglianza e accompagnamento dei Programmi operativi 2014-2020 fa il punto sullo stato di attuazione dell'Accordo di partenariato.
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Pieno assorbimento Fondi Ue 2007-2013
Una spesa compresa tra il 99% e il 103% dei fondi a disposizione per l’intero settennato. E' questa la stima che emerge dall'analisi dei dati aggiornati al 30 aprile 2016 sui pagamenti per il ciclo 2007-2013.
Nonostante non tutti i pagamenti risultino registrati nel sistema di monitoraggio, il livello di spesa raggiunto al 30 aprile 2016 permetterebbe di escludere il rischio di perdita delle risorse. I pagamenti registrati nel sistema nazionale hanno infatti raggiunto quota 97,8% (pari a circa 44,8 miliardi di euro), su un totale di 45,8 miliardi, a seguito delle ultime riprogrammazioni a favore del Piano di Azione Coesione.
L'incremento dei pagamenti registrato rispetto all’1 gennaio 2014 è di 19,4 miliardi di euro, con una crescita di 42,4 punti percentuali.
Come nei precedenti aggiornamenti, i dati confermano significative differenze tra il Nord e il Sud con i pagamenti monitorati nelle Regioni dell’obiettivo Competitività che superano il 100% della dotazione dei rispettivi Programmi (+337 milioni di euro), mentre i Programmi nazionali e quelli regionali relativi all’area della Convergenza (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata) si fermano al 95,7% (+332 milioni di euro).
Più in dettaglio, 16 Programmi su 18 dell’Obiettivo Convergenza hanno superato la soglia del 90% dei pagamenti rispetto alla dotazione complessiva, mentre nell’area dell’Obiettivo Competitività i Programmi che hanno superato la soglia del 100% sono 16 su 33, di cui dieci cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e sei cofinanziati dal Fondo sociale europeo (FSE).
L'attività dell'Agenzia per la Coesione territoriale
In coincidenza con la pubblicazione dei dati sull'avanzamento della spesa 2007-2013, si è tenuta la seconda riunione del Comitato con funzioni di sorveglianza e accompagnamento dei Programmi operativi 2014-2020, che ha fatto il punto sullo stato di attuazione dell'Accordo di partenariato e sulle attività dell'Agenzia per la Coesione territoriale.
L'Agenzia, ha spiegato il direttore Maria Ludovica Agrò, ha concluso il suo iter di costituzione e varato il suo secondo piano triennale, per il periodo 2016/2018, in cui per ogni obiettivo operativo vengono fissati precisi target, con particolare attenzione:
- al rafforzamento della capacità amministrativa,
- allo sviluppo di nuova progettualità,
- al monitoraggio strategico dell'utilizzo delle risorse.
I quattro obiettivi principali per il triennio sono:
- la certificazione di tutto le spese 2007/2013,
- il supporto all'attuazione dei Programmi Ue ed FSC 2014-2020,
- l'analisi degli investimenti pubblici,
- il consolidamento organizzativo e strutturale dell'Agenzia per la coesione.
Parallelamente, l'Agenzia ha messo a punto lo schema del decreto sull'ammissibilità delle spese, che è stato inviato alla Presidenza del Consiglio cui spetta l'approvazione del testo.
Inoltre, l'Agenzia sta coordinando i lavori su:
- Piano banda ultralarga,
- strumenti di ingegneria finanziaria,
- investimenti nelle reti elettriche,
- avanzamento delle condizionalità ex ante che devono essere garantite entro dicembre 2016,
- sinergie tra il PON Metro e gli assi urbani dei POR,
- cofinanziabilità del credito d'imposta per il Mezzogiorno a valere sui fondi Ue.
Avviati anche un tavolo per il coordinamento delle Autorità di gestione e una Segreteria dei tavoli tematici per il monitoraggio delle Strategie di specializzazione intelligente. Alcuni progetti sono partiti anche nell'ambito del PON Governance per il rafforzamento della capacità istituzionale. Uno di questi, ha spiegato Agrò, è stato progettato in collaborazione con l'ANAC e riguarda l'inserimento del tema dei fondi strutturali nei Piani regionali per la prevenzione della corruzione.
Quanto alle relazioni sui Programmi operativi, non tutte sono state trasmesse all'Agenzia per la Coesione, ma da quelle già inviate si evince che:
- con riferimento ai POR FESR sono stati attivati 179 bandi/procedure per un valore di 2 miliardi e 640 milioni di euro,
- con riferimento ai POR FSE sono stati attivati 47 bandi/procedure per un valore di 268 milioni di euro,
- con riferimento ai PON i bandi attivati sono in tutto 34 per un valore di un miliardo e 381 milioni di euro.
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Ancora criticità sui Programmi operativi 2014-2020
Il direttore dell'Agenzia per la coesione territoriale ha anche passato in rassegna le principali criticità segnalate dalle Autorità di gestione. Tra queste:
- i vincoli del patto di stabilità,
- il nuovo codice degli appalti, la cui adozione ha fermato alcune procedure di gara già in fase avanzata,
- il regolamento sulle spese ammissibili, per cui si attende l'emanazione di un DPR,
- gli strumenti finanziari,
- il sistema di controllo e gestione SIGECO, per la designazione delle Autorità di gestione e di certificazione,
- le condizionalità ex ante,
- le sinergie tra POR e PON.
Sollevata anche la questione dei bandi aperti ai professionisti, su cui è intervenuto anche il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, confermando i ritardi in molti Regioni e suggerendo di riprendere nel quadro del Comitato di sorveglianza le attività del gruppo di lavoro sul tema avviato dal MISE e poi abbandonato.
Altri punti critici sono stati sottolineati dai rappresentanti delle DG competenti della Commissione europea, che hanno ricordato la necessità di completare il processo di designazione delle Autorità di gestione per tutti i Programmi operativi e di adeguare l'Accordo di partenariato alla luce di alcune modifiche nell'allocazione dei fondi tra i diversi obiettivi tematici, ma anche delle risorse aggiuntive in arrivo connesse all'aggiustamento tecnico a favore dell'Italia.
Si tratta di circa 1,4 miliardi di euro a prezzi 2011 (1,6 miliardi a prezzi correnti), che dovrebbero andare, secondo la Commissione, prioritariamente a sostegno degli investimenti per crescita e occupazione.
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Quanto all'attuazione dei Programmi di sviluppo rurale (PSR), la Commissione europea ha denunciato i ritardi nell'avvio degli interventi e rispetto al livello di spesa certificata, con alcune Regioni ancora a quota zero. In molti casi ci sono ancora problemi nella definizione dei criteri di selezione degli interventi e ritardi nella notifica dei regimi di aiuto, senza le quali - ha denunciato la Commissione - non si possono assumere impegni finanziari.