Bilancio UE – Oettinger, QFP post 2020 per Europa a piu' velocita'
I parlamentari italiani hanno discusso con il commissario al Bilancio Oettinger sfide e opportunità in vista del prossimo Quadro finanziario pluriennale
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Al via il confronto sul Quadro finanziario pluriennale (QFP) post 2020 e sul documento di riflessione sul futuro delle finanze Ue, il quinto ed ultimo testo pubblicato dalla Commissione europea nell'ambito del dibattito avviato il 1° marzo con il Libro bianco sul futuro dell'Europa. Il commissario al Bilancio Günther Oettinger ne ha parlato con le commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato, alla presenza del presidente del gruppo di Alto livello sulle risorse proprie Mario Monti.
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Non tutte le sfide che l'UE ha di fronte possono essere risolte sul piano finanziario, ma senza un budget stabile non sarà possibile realizzare progetti essenziali per il consolidamento della nostra competitività, ha detto Oettinger aprendo il suo incontro con i parlamentari italiani.
Queste sfide riguardano da una parte l'evoluzione delle politiche tradizionali dell'Unione europea - come la Politica di Coesione, la Politica agricola comune e il Programma quadro per la ricerca - che dovranno essere semplificate e rese più efficienti, per aumentare l'impatto di ogni euro speso, ha spiegato il commissario. D'altra parte, l'UE ha bisogno di nuovi fondi per affrontare necessità nuove, dalla lotta al terrorismo alla crisi dei rifugiati, dalla difesa al contrasto ai cambiamenti climatici. Sono problemi che quando è stato negoziato l'attuale QFP non erano così pressanti, ha detto il commissario, ricordando che il numero di operatori Frontex è passato da 600 a 2000 in soli tre anni.
Il tutto avviene nel contesto della Brexit, che da sola produrrà un ammanco di 10-11 miliardi di euro l'anno, anche se non bisogna sottovalutare l'impatto del venir meno del rebate. Eliminato lo sconto al Regno Unito, ha detto Oettinger, bisognerebbe rivedere anche gli sconti a favore degli altri Paesi UE.
Il dibattito sul prossimo Quadro finanziario pluriennale dovrà sicuramente tenere conto della relazione finale del gruppo di alto livello sulle risorse proprie, per diversificare le fonti di introito, considerando che i dazi garantiscano ormai solo il 10% delle nostre entrate. D'altra parte, per poter entrare nel merito della struttura e della dotazione del QFP post 2020, serve chiarezza su cosa ci si aspetta dall'Unione europea.
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Il Libro bianco presentato a marzo dal presidente della Commissione Jean Claude Juncker prevede diversi scenari possibili su cosa potrebbe esser l'UE nel prossimo decennio, quali compiti dovrebbe avere e di quali risorse e poteri dovrebbe disporre. Si va dalla possibilità di proseguire sul percorso già tracciato (Scenario 1: Avanti così) all'ipotesi di circoscrivere significativamente il campo di azione dell'UE (Scenario 2: Solo il mercato unico), dall'Europa a più velocità in cui una "coalizione di volenterosi" rafforza la cooperazione in campi specifici (Scenario 3: Chi vuole di più fa di più) alla scelta di concentrarsi su un numero ristretto di settori, per produrre maggiori risultati in tempi più rapidi (Scenario 4: Fare meno in modo più efficiente), fino alla condivisione di maggiori poteri, risorse e processi decisionali in tutti gli ambiti (Scenario 5: Fare molto di più insieme).
La Commissione europea non ha definito la sua opzione tra quelle indicate del Libro bianco, ma secondo Oettinger si tratterà probabilmente di un misto tra le opzioni 1,3,4 e 5, per un'Europa a più velocità, che interviene su affari di interesse comune e su questioni singole nella misura in cui può assicurare valore aggiunto, nel rispetto del principio di sussidiarietà.
Per ora il documento di riflessione è aperto al dibattito, ha concluso Oettinger, e il prossimo semestre sarà decisivo per tutti gli stakeholder che vogliono influenzare il confronto sul futuro delle finanze UE e del Quadro finanziario pluriennale.
Photo credit: European Committee of the Regions via Foter.com/ CC BY-NC-SA