Dissesto - il Governo attiva il fondo progettazione
Il fondo progettazione per il contrasto al dissesto idrogeologico si mette in moto.
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Il ministero dell’Ambiente ha appena finanziato il primo stralcio del fondo da 100 milioni di euro dedicato alla redazione di elaborati per gli interventi contro il dissesto idrogeologico, assegnando i primi 5,7 milioni di euro a cinque regioni italiane, che permetteranno di portare avanti opere per quasi 280 milioni sul territorio.
La storia del fondo
Il plafond – va ricordato - era stato disegnato per la prima volta dal collegato ambientale, alla fine del 2015 e successivamente ripartito da un primo decreto del ministero dell’Ambiente. Mette a disposizione delle Regioni, che hanno competenza in materia di dissesto, cento milioni di euro, divisi secondo la regola del Fondo di sviluppo e coesione: 80% al Sud e 20% al Centro-Nord. La ripartizione complessiva dei fondi avverrà in tre tranche, spalmate nel corso del tempo.
Il riparto complessivo
Guardando alla distribuzione sul territorio, già fissata a monte, quasi 16 milioni di euro vanno alla Sicilia, destinataria della maggior parte dei fondi. Seguono Puglia, Campania e Sardegna, ognuna delle quali avrà a disposizione oltre 12 milioni di euro. Sono 9,2 i milioni per la Calabria e 7,5 quelli che verranno destinati all’Abruzzo. La Basilicata (6,3 milioni) e il Molise, con 3,4 milioni, chiudono lo stanziamento per il Mezzogiorno.
Quanto andrà al Nord
Al Nord la maggior parte dei fondi va a Lombardia (poco oltre 3 milioni), Toscana ed Emilia Romagna (circa 2,5 milioni), seguono Veneto e Lazio con circa due milioni e le Marche con un milione di euro. Oltre ottocentomila euro per ciascuna regione vanno alla progettazione di opere in Umbria, Liguria e Friuli Venezia Giulia. Fondi anche per le Province Autonome di Bolzano (634 milioni), Trento (589) e la Val d’Aosta (437 milioni).
Il meccanismo rotativo
In totale, questi cento milioni consentiranno di sbloccare progetti per un valore molto più alto, perché sono regolati da un meccanismo rotativo. Quindi, una volta incassati i finanziamenti per le opere, le Regioni dovranno rimettere il denaro nel fondo. La stima è di mobilitare due miliardi per circa 500 opere.
Lo stato di avanzamento degli altri fondi
Si tratta, tra l’altro, del primo fondo progettazione ad essere sbloccato. Sono diversi gli strumenti di questo tipo attivati nei mesi scorsi, in gran parte ancora fermi. Soprattutto, deve ancora essere finanziato il fondo previsto dal Codice appalti per la redazione di elaborati relativi a opere strategiche: dovrà essere attuato da un decreto del ministero delle Infrastrutture, attualmente in fase di scrittura.
Il provvedimento approvato
Il provvedimento appena approvato, che porta la firma della direttrice per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del ministero Gaia Checcucci, interviene per finanziare le prime quattordici progettazioni in Piemonte, cinque in Friuli Venezia Giulia, tre in Liguria e due a testa in Veneto e nella provincia autonoma di Bolzano.
Galletti: accelerare la progettazione
“Accelerare nella progettazione – spiega il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – è la vera chiave di volta nella lotta al dissesto idrogeologico, nelle grandi città come nei più piccoli comuni. Nei nostri numeri – spiega il ministro - si coglie l’enorme importanza dell’effetto moltiplicatore di investimento che un progetto solido sia in grado di determinare in termini di ricaduta sul territorio. Il fondo istituito dal collegato Ambientale diventa allora uno strumento strategico, che proseguiremo nelle prossime settimane a finanziare per altre Regioni italiane”.
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I finanziamenti per il Veneto
Più nel dettaglio, in Veneto il ministero dell’Ambiente destina oltre 2 milioni di euro per due grandi progetti, che valgono complessivamente 181 milioni. Sono, nello specifico, le casse di espansione per le piene del fiume Piave in corrispondenza delle Grave di Ciano a Crocetta del Montello (Treviso) e l’estensione dell’invaso Montebello a servizio del torrente Chiampo a Montebello Vicentino (Vicenza).
Le risorse destinate al Piemonte
I progetti che ricevono il finanziamento in Piemonte sono quattordici per un totale di 1,56 milioni di euro, in grado di attivare opere per oltre 35 milioni. Riceve il finanziamento per 305 mila euro del ministero il progetto per gli interventi di rifunzionalizzazione dell’asta del torrente Sessera a Pray (Biella), opera da 6,4 milioni di euro, come anche l’accessibilità da nord alla Reggia di Venaria Reale e nuovo ponte sul torrente Ceronda da oltre 5 milioni.
Ancora, c’è il primo programma operativo per la gestione dei sedimenti del torrente Orco da 4,5 milioni a Chivasso. A Villar Pellice (Torino) arrivano fondi per la progettazione di due interventi: il primo, che vale due milioni e ottocento mila euro, è il completamento delle opere di messa in sicurezza del Rio Cassarot, il secondo da 2,1 milioni è la sistemazione del torrente Rospart.
La lista del ministero per il Piemonte prosegue con due progettazioni a Settimo Vittone di sistemazione idraulica del rio Calamia, la messa in sicurezza della viabilità e dell’abitato dal pericolo di caduta dei massi a Piedicavallo (Biella), l’adeguamento delle quote d’argine del torrente Cervo a Balocco e il canale scolmatore del rio San Pietro a Castellamonte (Torino).
Argini e salvaguardia degli abitati
A Bussoleno è previsto un finanziamento per la progettazione del completamento dell’arginatura del fiume Dora Riparia, a Moncalieri per il secondo stralcio dell’intervento in sponda destra del Po. I fondi del ministero serviranno a definire i progetti anche a Valperga (Torino) per lo scolmatore dal Rio Levesa al Torrente Gallenca a salvaguardia di tre centri abitati e a progettare il consolidamento dell’abitato e la sistemazione del versante sottostante via Cernaia.
Tre opere in Liguria
In Liguria sono tre le opere da 39,4 milioni complessivi in cui il ministero interviene con il fondo progettazione: si tratta in particolare del canale scolmatore del torrente San Siro e Magistrato a Santa Margherita Ligure, opera da 33 milioni di euro che verrà progettata con 621 milioni del dicastero, ma fondi sono destinati anche ai lavori di messa in sicurezza idaulica del rio Fasceo e del rio Carendetta ad Albenga e al secondo lotto per la sistemazione idraulica del Rio Migliarese.
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Cinque progettazioni in Friuli
In Friuli Venezia Giulia cinque le progettazioni finanziate, con fondi per 800mila euro che attivano opere da 12,8 milioni. Duecentosessantottomila euro sono destinati alla progettazione del ripristino della Rogga San Giusto, oltre 200mila euro serviranno a Tarcento per i progetti di sistemazione delle frane in via del Castello, via Riviera di Ponente e via Sottoriviera.
A Tolmezzo la prevenzione dal rischio idrogeologico nel bacino idrografico del torrente Frondizzon, a Malborghetto Calbruna la prevenzione del rischio sugli affluenti del fiume Fella, a Muggia la messa in sicurezza della strada provinciale 14.
Cosa è previsto a Bolzano
Due, infine, le opere da progettare nella provincia di Bolzano che trovano il finanziamento ministeriale di 585 mila euro per interventi da 11,3 milioni complessivi: la sistemazione del fiume Isarco e la mitigazione del pericolo di caduta massi sulla strada statale 12 a nord della galleria del Virgolo, entrambe nel capoluogo.