DEF 2018 - lo stato di attuazione del Codice Appalti
Dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici e del relativo decreto correttivo, si legge nell'allegato al DEF 2018, sono stati adottati e pubblicati in GURI otto decreti attuativi della nuova normativa che armonizza la disciplina degli appalti per migliorare qualità dei progetti, efficienza, semplificazione e trasparenza delle procedure.
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Il nuovo Codice degli Appalti (D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50), si legge in un allegato al Documento di Economia e Finanza 2018 dal titolo "Connettere l’Italia: lo stato di attuazione dei programmi per le infrastrutture di trasporto e logistica", opera una “profonda rivisitazione e armonizzazione dell’intera disciplina della materia” in modo da assicurare l’introduzione immediata, nell’ordinamento, in materia degli appalti di lavori, forniture e servizi e delle concessioni, di “un sistema di regolazione coerente, semplificato, unitario e trasparente, evitando in tal modo possibili lacune normative o incertezze applicative”.
Con la nuova normativa sono state introdotte numerose novità volte prima di tutto a realizzare infrastrutture di qualità, attraverso il miglioramento della qualità dei progetti e misure per garantire la certezza di risorse e tempi. Inoltre, sono stati previsti nuovi provvedimenti di rafforzamento del ruolo dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e di tutti i soggetti preposti alla prevenzione della corruzione.
Principali obiettivi e strumenti
Gli obiettivi alla base della riforma del Codice, si legge, sono stati:
- valorizzare le fasi di pianificazione e programmazione al fine di evitare la realizzazione di opere solo formalmente coerenti con una razionale attività di programmazione ma spesso non giustificate al di fuori di un contesto nazionale se non addirittura locale;
- migliorare professionalità ed efficienza delle stazioni appaltanti, assicurando gare più semplici e trasparenti, controlli più incisivi e un maggiore coordinamento tra i diversi attori istituzionali, centrali, regionali e settoriali;
- rendere più efficiente l’uso dei fondi pubblici, con un miglior rapporto qualità-costi, promuovendo semplificazione, flessibilità e correttezza delle procedure;
- creare un mercato degli appalti aperto su scala europea, assicurando parità di accesso a condizioni eque, non discriminatorie a tutte le imprese europee, con particolare riguardo per le PMI;
- promuovere l’uso strategico degli appalti per favorire innovazione, un uso efficace e responsabile delle risorse naturali, la tutela ambientale e la responsabilità sociale;
- combattere la corruzione, rendendo le procedure più trasparenti, più semplici, e riducendo le le incertezze normative.
Gli strumenti creati per il perseguimento di tali obiettivi, continua il documento di approfondimento, sono stati principalmente:
- una regolazione immediatamente applicativa, in quanto non si rinvia a un regolamento attuativo ma a linee guida di carattere generale, che, si legge “quale strumento di soft law, servono ad assicurare la trasparenza, l’omogeneità e la speditezza delle procedure” e “il cui aggiornamento sarà costante, celere, coerente con le innovazioni del mercato”;
- il superamento dello studio di fattibilità e del progetto preliminare previsti dal precedente codice e l’individuazione del 1° livello progettuale nel progetto di fattibilità;
- l’informatizzazione delle procedure e l'introduzione di strumenti elettronici specifici, come la modellazione elettronica (BIM);
- l’introduzione di un rito speciale in camera di consiglio per l'immediata risoluzione del contenzioso relativo all'impugnazione dei provvedimenti di esclusione dalla gara o di ammissione alla gara per carenza dei requisiti di partecipazione;
- il potenziamento del ruolo dell’ANAC, nel quadro delle sue funzioni di vigilanza, di promozione delle migliori pratiche e di facilitazione allo scambio di informazioni tra stazioni appaltanti.
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Iter legislativo
Dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice e del relativo decreto correttivo, si legge nell'allegato al DEF 2018, sono stati adottati e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale otto decreti attuativi, rispettivamente su:
- i requisiti per partecipare alle procedure di affidamento dei servizi di architettura e ingegneria;
- gli indirizzi generali di pubblicazione di avvisi e bandi al fine di garantire adeguati livelli di trasparenza;
- l'elenco delle opere per cui sono necessari lavori di notevole complessità tecnica, quali strutture, impianti e opere speciali, per le quali non è ammesso l'avvalimento;
- i nuovi parametri per i compensi negli incarichi di progettazione;
- la composizione e le modalità di funzionamento della Cabina di regia;
- le modalità e i tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà dei metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli della modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche;
- le modalità e i limiti di spesa per i servizi di supporto e di indagine per il collaudo di infrastrutture di grande rilevanza o complessità affidate con la formula del contraente generale;
- le procedure e gli schemi-tipo per la redazione e la pubblicazione del programma triennale dei lavori pubblici, del programma biennale per l'acquisizione di forniture e servizi e dei relativi elenchi annuali e aggiornamenti annuali.
Sono, inoltre, già stati adottati e risultano in corso di pubblicazione i decreti che stabiliscono:
- la tariffa di iscrizione all’albo nazionale obbligatorio dei commissari di gara e il compenso massimo dei commissari di gara;
- le linee guida che individuano le modalità e la tipologia di atti attraverso cui il direttore dei lavori effettua l’attività di controllo tecnico, contabile e amministrativo;
- i limiti dei compensi degli arbitri.
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E' poi stato sottoscritto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio il DPCM sulla trasparenza nella partecipazione di portatori di interessi e dibattito pubblico, e trasmesso per il prosieguo dell’iter al Ministero della Giustizia in data 15 marzo 2018.
E' inoltre stato già definito tra MIT, ANAC e il Ministero della semplificazione e PA il decreto sulle modalità di iscrizione all'albo e di nomina e i compensi da corrispondere ai componenti delle commissioni di collaudo, trasmesso al MEF per le valutazioni di competenza il 20 febbraio 2018.
E' poi stato predisposto il decreto sulla banca dati degli operatori economici, che sarà istituita presso il MIT, in sostituzione dell’AVCPass, che adesso opera presso l’ANAC. E’ stato invece concordato con MEF, ANAC e Ministero della semplificazione e PA lo schema di decreto sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, sul quale è in corso un confronto presso la Conferenza Unificata.
Sono in corso le procedure di elaborazione e adozione del decreto sulla riforma dei livelli di progettazione, sulla progettazione semplificata, sulle modalità tecniche di svolgimento del collaudo, sull’individuazione dei criteri per la determinazione dei costi degli accertamenti di laboratorio e delle verifiche tecniche obbligatorie inerenti alle attività di controllo tecnico, contabile e amministrativo dell'esecuzione dell'intervento, che completeranno l'assetto normativo del Codice.
Per la corretta attuazione della nuova normativa sui contratti pubblici sono stati pubblicati anche importanti documenti d’indirizzo, conclude il Ministero nell'allegato di approfondimento. Già dal luglio 2016 il MIT ha infatti emanato le Linee Guida per la compilazione del Documento di Gara Unico Europeo (DGUE). L’ANAC, invece, tra settembre 2016 e settembre 2017 ha pubblicato otto Linee Guida di attuazione del Codice, riguardanti elementi chiave della normativa.
> Consulta l'allegato al DEF sul Codice Appalti