Indonesia - da ADB e UE aiuti umanitari per le popolazioni e la ricostruzione
La comunità internazionale si è attivata per sostenere l'Indonesia dopo i devastanti eventi sismici e lo tsunami che si sono abbattuti sul Paese del sud-est asiatico negli ultimi mesi. Ecco il quadro degli interventi di emergenza attivitati da Banca asiatica di sviluppo e Unione europea.
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Lo scorso 30 settembre l'isola indonesiana di Sulawesi è stata colpita da un terremoto di magnitudo 7,3 e da un successivo tsunami con onde alte fino a 6 metri. Le aree più devastate sono risultate quelle di Palu e Donggala e il bilancio è attualmente di 1200 vittime complessive.
Sisma a Sulawesi: l'intervento umanitario dell'ADB
In risposta a questa enorme crisi umanitaria, la Banca asiatica di sviluppo (ADB) ha approvato nelle scorse ore lo stanziamento di 3 milioni di dollari in sussidi.
I fondi annunciati dal presidente della banca Takehiko Nakao provengono dal Fondo per la risposta alle catastrofi in Asia Pacifico (Asia Pacific Disaster Response Fund, APDRF), la struttura di assistenza dell'ADB destinata ai Paesi in via di sviluppo colpiti da gravi catastrofi naturali.
L'istituto ha inoltre annunciato prestiti a lungo termine a titolo di assistenza per aiutare nella ricostruzione delle aree più devastate. Con una durata e un periodo di grazia più lunghi rispetto ai normali prestiti, i finanziamenti dell'ADB forniranno un sostegno al bilancio a erogazione rapida e aiuteranno il ripristino dei servizi e la ricostruzione post-disastro.
La banca sta, poi, esplorando altri modi di mobilitare risorse aggiuntive per l'assistenza d'emergenza, compresa la riprogrammazione e l'aumento dei finanziamenti nell'ambito di progetti di prestito in corso, al fine di ripristinare servizi fondamentali come l'elettricità, l'approvvigionamento idrico e igienico-sanitario.
Le attività di assistenza all'emergenza dell'ADB sono tese a sostenere il governo a rafforzare la resilienza ai disastri naturali. La banca sta inoltre lavorando a stretto contatto con il governo, le agenzie internazionali e gli altri partner per lo sviluppo con l'obiettivo di valutare i bisogni primari e pianificare una risposta che aiuti le persone colpite a ricostruire la propria vita. In tal senso, si legge sulla nota ufficiale dell'istituzione, “il coordinamento sarà fondamentale per garantire una risposta efficace”.
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Catastrofe di Sulawesi: il contributo dell'UE
La Banca asiatica di sviluppo non è stata l'unica a stanziare fondi per l'Indonesia. Nei giorni scorsi, infatti, anche la Commissione europea ha annunciato lo sblocco di 1,5 milioni di euro per aiuti di emergenza destinati a sostenere le vittime e ad intervenire sui danni causati dal terremoto e dallo tsunami che hanno colpito Sulawesi.
L'UE, ha garantito il commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianides, sta operando rapidamente per incanalare gli aiuti di emergenza per le aree e i soggetti più colpiti. I fondi stanziati serviranno ad assicurare i beni di prima necessità come cibo, alloggio, acqua, servizi igienici e medicinali.
Inoltre, la Commissione ha deciso di schierare sul campo un esperto umanitario per migliorare a coordinare gli sforzi di soccorso dell'UE e ha attivato il sistema di mappatura satellitare UE Copernicus, al fine di fornire mappe aggiornate alla protezione civile indonesiana per orientarsi nel territorio.
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Terremoto di Lombok: la risposta dell'UE
Già durante i mesi estivi, lo ricordiamo, l'Indonesia è stata oggetto di ingenti aiuti umanitari da parte della comunità internazionale, dopo i devastanti terremoti che hanno colpito l'isola di Lombok. Sul fronte europeo, al fine di accelerare la risposta d'emergenza agli eccezionali fenomeni sismici, la Commissione ha stanziato nel mese di agosto complessivamente 650mila euro, divisi in due tranche.
I finanziamenti hanno consentito alla Federazione internazionale delle società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) di soccorrere le persone più vulnerabili, distribuendo attrezzature e materiale per alloggi di emergenza come teloni impermeabili, coperte, materassi, kit per famiglie e prodotti per l’igiene.
Gli aiuti hanno permesso inoltre di garantire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, l’assistenza sanitaria di base e un sostegno psicologico alle famiglie colpite. Per contribuire al ripristino dei mezzi di sussistenza, gli interessati hanno poi ricevuto sovvenzioni dirette in denaro per ristabilirsi e prepararsi a resistere a eventuali crisi successive.
Photo credit: U.S. Navy photo by Photographer's Mate 2nd Class Jeffrey Russell