Fondi UE 2021-2027: le S3 orienteranno i finanziamenti per l’innovazione
Già nella programmazione 2014-2020 le Smart Specialisation Strategies (dette anche S3) rappresentano il tentativo, da parte della Commissione, di rendere più efficaci le politiche pubbliche per la ricerca e l'innovazione.
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Parte integrante del Fondo europeo di Sviluppo Regionale (FESR), le Strategie di specializzazione intelligente individuano gli ambiti prioritari su cui intervenire per avvicinare le politiche R&I alle esigenze del mercato reale e degli stakeholder.
E nel prossimo bilancio UE, tali strategie assumeranno un ruolo sempre più decisivo: da condizione ex ante nel settennato 2014-2020, le S3 si trasformeranno nella prossima programmazione in condizioni abilitanti per accedere ai fondi strutturali.
La situazione attuale: un’Europa fatta a scale
L’introduzione della Smart Specialisation ha stimolato senz’altro processi virtuosi in molte Regioni europee, ma non tutte hanno ottenuto gli stessi risultati finora.
Un gap che la Commissione ha tentato di colmare con l'iniziativa "Scala di eccellenza", che aiuta le regioni a sviluppare, aggiornare e perfezionare le loro Strategie di specializzazione intelligente prima che si avvii il periodo di bilancio 2021-2027.
Nel dettaglio, il Centro comune di ricerca (JRC) aiuta le Regioni ad individuare i margini di miglioramento delle S3, dei sistemi regionali di innovazione e delle cooperazione con altre Regioni europee.
Inoltre, tramite la Scala di eccellenza il JRC individua ed elimina specifiche strozzature regionali all'innovazione - come la mancanza di interazione tra il tessuto imprenditoriale locale e il mondo accademico o la bassa partecipazione al programma Horizon 2020 - facilitando al contempo l’incontro e lo scambio di buone pratiche.
Infine, gli esperti UE avranno il compito di supportare le autorità locali ad attingere a tutti i potenziali flussi di finanziamento, da Horizon Europe a Digital Europe, passando per i fondi della Politica di Coesione, e a combinarli in forma sinergica.
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S3 e innovazione digitale: la piattaforma per la modernizzazione dell’industria
Per identificare alcuni temi ricorrenti nelle strategie presentate dalle Regioni, sempre il Joint Research Centre mette a disposizione le Smart Specialisation Thematic Platforms.
Al loro interno le autorità lavorano attraverso lo strumento dei partenariati interregionali, che fungono da luogo di incontro per collaborare e pianificare in modo strategico l’utilizzo dei Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) e di altre fonti di investimento pubbliche e/o private a loro disposizione per quanto concerne l’innovazione.
Le tre piattaforme tematiche ad oggi esistenti sono dedicate a Energia, Agrifood e Modernizzazione dell’industria.
Quest’ultima riunisce un gran numero di partenariati, centrati su tematiche strettamente legate all’innovazione, come l’intelligenza artificiale, le nanotecnologie, la fotonica, le batterie, l’industria 4.0 e la cybersecurity. La piattaforma tematica continuerà a promuovere lo stretto dialogo tra settore pubblico e privato nel campo dell’industria.
What’s next? La Smart Specialisation dopo il 2020
Nella proposta di regolamento dei fondi strutturali per la programmazione 2021-2027 si prevede un corpus unico di norme per 7 fondi UE: Sviluppo regionale, Coesione, Fondo sociale europeo Plus, Affari marittimi e pesca, Asilo e migrazione, Sicurezza interna e Strumento per la gestione delle frontiere e dei visti.
Nel regolamento recante le disposizioni comuni (RDC), le S3 figurano nell’elenco delle condizioni poste per l’accesso ai fondi strutturali. E il loro peso sarà decisivo soprattutto nell’ambito del FESR, il più connesso all’utilizzo delle S3.
La semplificazione riguardante l’intero corpo dei fondi strutturali, orientata cioè al mantenimento del principio di concentrazione tematica, si applica anche al FESR post 2020, che avrà fra principali priorità proprio il sostegno all'innovazione, all'economia digitale e alle PMI fornito mediante una strategia di specializzazione intelligente.
Le S3 svolgeranno un ruolo tutt’altro che secondario anche in una fase successiva della programmazione dei fondi europei. Un’altra novità del 2021-2027, infatti, è rappresentata dalla programmazione in due fasi: a inizio programmazione verranno pianificati solamente i finanziamenti relativi ai primi cinque anni, mentre le dotazioni degli ultimi due anni saranno definite nel 2025, dopo una valutazione di efficacia delle priorità esistenti ed eventuali esigenze emergenti.
In questo processo, le S3 potrebbero offrire un punto di riferimento per delineare un giudizio riguardante i risultati ottenuti nel settore chiave della ricerca e dell’innovazione. Inoltre, nel prossimo bilancio europeo Bruxelles punterà fortemente sulle sinergie tra i diversi programmi di finanziamento, onde evitare una dispersione delle risorse disponibili.
Le Smart Specialisation Strategy potrebbero assumere una funzione significativa in tal senso, contribuendo alla messa a punto di un vero e proprio ecosistema dell’innovazione a livello regionale e interregionale.
Innovazione e cooperazione territoriale: la componente 5
Se la semplificazione delle procedure e le sinergie tra i diversi programmi sono le colonne portanti del prossimo bilancio europeo, fra i mattoni troviamo l’approccio interregionale alla gestione delle risorse, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti in progetti innovativi.
Le regioni che dispongono di risorse equivalenti di “specializzazione intelligente” riceveranno un maggiore sostegno per la costituzione di cluster paneuropei in settori prioritari quali i Big Data, l’economia circolare, le tecnologie avanzate o la cybersecurity.
L’approccio innovativo di Bruxelles in tal senso si trova nella proposta di regolamento per il programma Interreg 2021-2027, che prevede cinque componenti:
- la cooperazione transfrontaliera fra regioni limitrofe per promuovere lo sviluppo regionale integrato;
- la cooperazione transnazionale e cooperazione marittima su più ampi territori transnazionali o territori attorno a bacini marittimi;
- la cooperazione delle regioni ultraperiferiche tra loro e con i Paesi terzi o partner loro vicini o con i PTOM o con più di questi soggetti, per facilitarne l'integrazione regionale nel loro vicinato;
- la cooperazione interregionale per rafforzare l'efficacia della politica di coesione;
- gli investimenti interregionali in materia di innovazione, mediante la commercializzazione e l'espansione dei progetti interregionali nel settore dell'innovazione che potrebbero incentivare lo sviluppo delle catene di valore europee.
E’ l’ultimo di questi obiettivi, la cosiddetta “Componente 5”, ad attirare la nostra attenzione. Con la Componente 5, infatti, Bruxelles intende incoraggiare gli investimenti sovraregionali in materia di innovazione dando vita ad ecosistemi europei, sviluppati anche grazie alle strategie di specializzazione intelligente.
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