Coronavirus: misure UE per l'industria del turismo
Serve una strategia di sostegno decisa, ma soprattutto unita. È questa la chiave per rilanciare l'industria turistica europea: un comparto che vale oltre il 10% del PIL e dell'occupazione nell'UE, oltre ad essere il motore trainante di settori chiave quali trasporti, commercio, agroalimentare, industrie culturali e creative, moda, edilizia o cantieristica navale.
> Coronavirus: le misure a sostegno del settore turistico
Considerando la necessità di dare una risposta adeguata alla crisi in atto, la Commissione europea prevede di lanciare un piano unitario sul turismo nella seconda metà di maggio.
Il Commissario europeo responsabile, Thierry Breton, ha già anticipato che "il turismo sarà di gran lunga il comparto economico più colpito dagli effetti della pandemia, per questo la sua ricostruzione deve essere in cima alla lista delle nostre priorità. All’intero settore dovremo destinare un quinto del nuovo fond per la ripresa, che a mio avviso dovrebbe avere a disposizione un totale di 1.600 miliardi".
Della stessa opinione anche il Parlamento europeo e la grande maggioranza delle istituzioni UE e nazionali. Tra questi il responsabile del Parlamento europeo in Italia Carlo Corazza ha ricordato oggi, nel corso della conferenza online sul turismo e la strategia per il rilancio del settore, il peso e la trasversalità del comparto.
"Sono 27 milioni i lavoratori che possono vivere grazie al settore direttamente o indirettamente, e 3 milioni le micro, piccole e medie realtà imprenditoriali coinvolte. I paesi più colpiti dal Covid-19 quali Italia e Spagna sono anche le due superpotenze del turismo insieme alla Francia, qui con l'indotto parliamo del 13% del PIL. Non è solo il turismo, ma una rete economica che non può rialzarsi senza che si risollevi in primis questo comparto".
Sono già in atto misure per dare ossigeno alle imprese europee, dalla sospensione del Patto di Stabilità al fondo SURE, dall'iniezione di liquidità della BCE alla concessione dell'uso immediato dei fondi strutturali. Tuttavia, secondo Vito Borrelli, vice capo rappresentanza della Commissione europea in Italia, sarà importante anche reinventare il turismo del domani: "le misure sanitarie quali le restrizioni sugli spostamenti e il distanziamento sociale minacciano lo stile di vita basato sul viaggiare e scambiare conoscenze. Nel medio e breve termine, quindi, bisognerà coniugare il turismo con il fattore sostenibilità, rendendolo anche più digitale e sfruttandolo come elemento strategico per rinnovare le abitudini di viaggio in Italia e in Europa".
Considerando il peso del turismo in Europa, il presidente della Commissione AFCO Antonio Tajani ha ricordato l'importanza di proteggere la catena del valore riguardante il settore, tutelando le imprese e il mercato UE. "Ottime la strategia del Recovery Plan, se si aggiungono più sovvenzioni che prestiti, e i programmi di ricerca per la ricerca del vaccino. Indirettamente la cura del Covid-19 sarà fondamentale per risollevare il settore."
Sempre a proposito del programma per la ripresa incentrato sul bilancio europeo 2021-27, l'onorevole Carlo Fidanza, capo delegazione Fratelli d’Italia del PE, ha espresso la propria perplessità in merito alla misura: "Probabilmente l'intervento cambierà nome in Recovery 'initiative' e non più 'fund'. Questo segnale potrebbe indicare non solo una riduzione in fatto di risorse, ma non rassicura in fatto di efficacia e tempestività".
Turismo UE: voucher viaggi e passaporto sanitario
Un tema caldo, insieme a quello della liquidità alle imprese del turismo, sono i voucher di viaggio. Questa alternativa al rimborso immediato di quei consumatori che sono stati costretti a disdire le proprie vacanze potrebbe rappresentare un'ottimo punto di incotro fra le necessità di chi viaggia e gli operatori del settore.
"L'idea è quella di mettere a disposizione voucher utilizzabili in tempi lunghi, permettendo all'impresa di non dover rimborsa subito il cliente. Al termine del periodo di validità ci sarebbe comunque un rimborso per il consumatore, denaro che potrebbe esser dato in parte anche appoggiandosi ad un fondo europeo", ha spiegato l'onorevole Brando Benifei, capo delegazione PD del Parlamentare europeo.
Sul tema Fidanza, oltre a sconsigliare categoricamente l'idea di un rimborso immediato del consumatore se non si vuole incorrere in un default delle aziende turistiche, avanza una proposta alle istituzioni UE: l'istituzione di un fondo specifico dedicato al turismo, ossia il FEST, da definire insieme alle altre risorse per il prossimo settennato.
Sempre nell'ottica di far ripartire la macchina del turismo, una possibile azione che ridarebbe fiducia nella possibilità di tornare a viaggiare in Europa in sicurezza potrebbe essere il passaporto sanitario. Questo documento, accolto positivamente dal ministro per il turismo italiano Dario Franceschini, sarebbe utile per dare spazio non solo al turismo domestico, allargando la platea dei beneficiari a tutta l'area Schengen.
A tal proposito l'onorevole Mario Furore, Parlamentare europeo - Commissione Trasporti e Turismo - Movimento 5 Stelle, nell'illustrare le misure che l'Europa dovrebbe mettere in atto ha parlato di organizzazione e del rifiuto nei confronti di accordi bilaterali: "non possiamo permettere che accordi bilaterali escludano l'Italia, servono misure che coinvolgano tutti gli Stati membri allo stesso modo. Servono protocolli comuni che permettano il lavoro delle imprese in sicurezza".
Su questo tema insiste anche l'onorevole Mara Bizzotto, Commissioni Agricoltura e Occupazione e Affari Sociali - Lega, la quale ricorda inoltre l'urgenza di stilare regole chiare, riducendo la burocrazia, soprattutto ascoltando la voce degli operatori nel settore specifico i quali combattono in prima linea con le difficolta causate dal coronavirus.
UE e Italia: l'opinione degli operatori nel settore
Per poter rinascere non basteranno gli aiuti alle imprese e le misure per i consumatori, ma servirà curare la reputazione del Paese. L'Italia, al principio dell'emergenza coronavirus, ha subito un forte contraccolpo in fatto di immagine all'estero. Un sentiment che, nel giro di poco tempo, è radicalmente cambiato con un alto livello di empatia nei confronti della situazione italiana.
Per avere una panoramica complessiva di ciò che pensano gli stranieri dell'Italia e di conseguenza la loro inclinazione verso i viaggi nel Belpaese, Giorgio Palmucci, Presidente dell'ENIT – Agenzia Nazionale Turismo, ha lanciato un nuovo strumento:" si tratta di un cruscotto di crisis management, presente sul sito dell'ENIT, per monitorare la situazione circa voli internazionali, prenotazioni da parte di turisti stranieri in Italia e altre analisi circa l'impatto economico potenziale. Uno strumento aggiornato ogni 15 giorni che darà la possibilità alle istituzioni e agli operatori si mettere in atto misure coerenti con la situazione".
Molti operatori del settore, dal comparto delle compagnie aeree a quello alberghiero, lamenta l'assenza di misure chiare, immediate e adatte alle esigenze del settore turistico.
Il presidente di Confturismo Luca Patanè, così come il presidente nazionale di Confesercenti Vittorio Messina, il presidente di Assobalneari Fabrizio Licordari e il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara, puntano il dito verso l'assenza di direttive chiare che facciano luce non tanto sul quando riaprire ma su come farlo.