Proprieta' intellettuale: contributi e finanziamenti per imprese italiane
La tutela della proprietà intellettuale (PI) rappresenta una grande risorsa per la crescita delle imprese, ma quali strumenti ci sono in Italia per sostenere gli investimenti nei diritti di PI? Ecco una panoramica sulle principali misure.
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Al primo posto troviamo i bandi brevetti+, disegni+ e marchi+, che il MISE rifinanzia ogni anno per supportare la valorizzazione dei titoli di proprietà industriale.
Nonostante le proroghe per la presentazione delle domande a causa all’emergenza coronavirus, i fondi stanziati per i bandi 2019 si sono esauriti rapidamente, in alcuni casi anche nel giro di 20 minuti, come è accaduto per le misure disegni+ e marchi+.
Un dato che testimonia non solo il grande successo di queste iniziative, ma anche la richiesta crescente da parte delle aziende, in particolare le PMI, di finanziamenti ad hoc per poter investire nella tutela dei diritti di proprietà intellettuale.
Ma perché è così importante aiutare le imprese ad investire nella PI?
Proprietà intellettuale e PMI, tra opportunità ed ostacoli
Secondo un report congiunto dell’Ufficio brevetti europeo (EPO) e dell’Ufficio dell'UE per la proprietà intellettuale (EUIPO) le PMI che fanno domanda per brevetti, marchi o disegni hanno più probabilità di crescere e svilupparsi rispetto ad altre aziende.
Ad esempio le PMI che hanno presentato almeno una domanda per brevetti, marchi o disegni hanno il 21% delle probabilità in più di crescere rispetto alle aziende che non tutelano i propri diritti di proprietà intellettuale.
Come rivela un report dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, nel 2019 in Italia le domande di brevetto per invenzione industriale hanno superato - per la prima volta dal 2006 - le diecimila unità, con un aumento marcato nell’ultimo triennio: più 1,6% nel 2018 rispetto al 2017 e oltre il 3% nel 2019 rispetto al 2018.
Inoltre, nel corso dell’anno sono state ricevute più di 65 mila domande per la registrazione di marchi nazionali, compresi i rinnovi, e internazionali, mentre per i disegni e modelli industriali, a fronte di 1.139 domande presentate relative anche a disegni multipli, quelli registrati sono più di 30mila.
Il report rivela che sono aumentati anche i depositi delle traduzioni di brevetto europeo, ai fini della convalida in Italia, giunti a 44.547.
Sebbene questi dati facciano ben sperare, continuano a persistere una serie di barriere che ostacolano le PMI nella tutela della PI. La mancanza di conoscenza e il difficile accesso ai finanziamenti sono tra le principali ragioni che allontano le imprese da percorsi mirati per proteggere i propri diritti di proprietà intellettuale.
Per superare questi ostacoli e venire incontro alle piccole e medie imprese che rappresentano la spina dorsale del nostro paese e dell’Europa, l’Italia offre una serie di strumenti di finanziamento.
Contributi, finanziamenti e incentivi per le imprese che innovano
Alla luce del recente successo dell’edizione 2019 delle misure brevetti+, disegni+ e marchi+, il MISE ha anticipato l'adozione del decreto direttoriale - solitamente emanato in autunno - di programmazione dell'apertura per l'annualità 2020 dei nuovi bandi. A disposizione ci sono 43 milioni di euro.
> MISE: bandi Brevetti+, Disegni+ e Marchi+
Anche il decreto Rilancio prevede una serie di misure a sostegno delle imprese che innovano, come il Fondo per il trasferimento tecnologico (500 milioni di euro) e il Fondo per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione (50 milioni di euro).
> Per approfondire: Cosa prevede il dl rilancio per trasferimento tecnologico, innovazione e ricerca
Il dl Rilancio interviene anche sul credito di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, equiparando le sole startup innovative – nel caso di contratti di ricerca extra muros – alle università e agli istituti di ricerca ai fini della maggiorazione delle spese ammissibili rilevanti.
Le startup possono contare anche su un altro strumento: il voucher 3i, che le aiuta a brevettare un’idea attraverso l’acquisizione di servizi di consulenza.
> Startup: voucher 3i per investimenti in brevetti e innovazione
Ci sono poi le misure del Piano Transizione 4.0 che mobiliterà 7 miliardi di euro per avviare da qui al 2022 la nuova politica industriale del paese. In particolare, è previsto un rinnovato credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, con sezioni ad hoc per le attività di innovazione tecnologica, di design e ideazione estetica.