Addio al cashback, lo stop definitivo con la Manovra 2022

Cashback - Foto di Andrea Piacquadio da PexelsCon la fine del 2021, si è chiuso il capitolo cashback di stato: sospeso da inizio luglio, l'incentivo nato con il governo Conte per spingere i pagamenti elettronici, di cui si attendeva la riattivazione nel 2022, è stato cancellato definitivamente dalla nuova legge di Bilancio.

Le misure previste dalla legge di Bilancio 2021

La manovra pone quindi la parola fine sul cashback di Stato, il meccanismo ordinario che prevedeva per i cittadini un rimborso del 10% su tutti i pagamenti fatti con carta di credito o altri metodi elettronici presso esercenti fisici a fronte di un minimo di 50 transazioni in sei mesi. 

La cancellazione della misura deriva dalle numerose criticità riscontrate sin dalla sua partenza, avvenuta l'8 dicembre 2020 in vista delle festività natalizie. Dopo la conclusione del primo semestre del programma, la misura era stata "congelata" dal decreto Sostegni bis, con l'ipotesi di un possibile riavvio nel 2022, per poterne migliorare l'impianto.

La legge di bilancio 2022, invece, ha confermato la sospensione del programma al 31 dicembre 2021.

Le risorse a copertura del programma, pari a 1,5 miliardi di euro , saranno utilizzate per la riforma degli ammortizzatori sociali.

Cashback di stato e Italia cashless: le misure per incentivare i pagamenti digitali

Cashback di stato cancellato dalla legge di bilancio 2022

Con la legge di Bilancio 2022, il cashback, diretto a contrastare l’evasione fiscale e ad incentivare l’uso del contante a favore dei pagamenti con carte e bancomat, si è concluso il 31 dicembre 2021.

La decisione fa seguito alle attività di rilevazione sulla efficacia del cashback di stato, avviate nei mesi scorsi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze con il supporto informativo fornito dalla Banca d'Italia. Questo monitoraggio ha confermato che, nei mesi successivi alla sospensione, ha continuato a registrarsi un trend di crescita nell’utilizzo degli strumenti elettronici.  

Conseguentemente, l'incentivo sembra non essere più necessario né opportuno alla luce della valutazione costi-benefici, anche a fronte dell’impiego alternativo cui saranno destinate le risorse risparmiate, ossia la riforma degli ammortizzatori sociali.

Inoltre, le Convenzioni stipulate dal MEF con PagoPa S.p.A. e con Consap saranno risolte a decorrere dal completamento delle operazioni di rimborso cashback e rimborso speciale - ossia il super cashback - fatti salvi gli obblighi relativi alla gestione delle controversie derivanti dall’attuazione del programma. 

Cashback di stato: cos'è e come funziona?

Il cashback di stato consiste in un sistema di restituzione parametrato al volume di transazioni compiute con pagamenti digitali. In altre parole: con più pagamenti con carte e bancomat, si ottengono più rimborsi l'anno successivo. 

In sintesi, si tratta in un rimborso del 10% - fino a una soglia massima di 150 euro semestrali - per chi paga le proprie spese non in contanti ma tramite epayments, come carte di credito o debito, bancomat, bonifici bancari e app tipo Apple Pay, Samsung Pay o Satispay.

Questo meccanismo prevede un'adesione esclusivamente su base volontaria ed il soggetto che desidera partecipare deve essere maggiorenne e residente in Italia ed utilizzare gli strumenti di pagamento registrati esclusivamente per acquisti effettuati fuori dall’esercizio di attività d’impresa, arte o professione.

Per l'accesso al programma è stata prevista una doppia possibilità: registrarsi nell’App IO, oppure nei sistemi messi a disposizione da un issuer convenzionato (soggetto che abbia concluso un accordo con il pagatore per la fornitura di uno strumento di pagamento elettronico e che abbia sottoscritto una convenzione con la PagoPA S.p.A.), inserendo il proprio codice fiscale e gli estremi identificativi di uno o più strumenti di pagamento elettronici dei quali intende avvalersi per effettuare gli acquisti.

Dopo essersi registrati sull’App IO e aver associato uno più strumenti di pagamento anche virtuali alternativi al contante, la procedura richiede di effettuare pagamenti per almeno 50 operazioni ogni sei mesi. Non valgono gli acquisti online mentre possono essere conteggiati la spesa nei supermercati e nei negozi ma anche i pagamenti delle fatture di artigiani e professionisti.

Nel dettaglio, agli aderenti al programma è attribuito un rimborso in misura percentuale per ogni transazione regolata con strumenti di pagamento elettronici. La misura del rimborso prevedeva inizialmente tre semestri:

  • 1° gennaio 2021 - 30 giugno 2021;
  • 1° luglio 2021 - 31 dicembre 2021 (in cui lo strumento è stato sospeso);
  • 1° gennaio 2022 - 30 giugno 2022 (in cui lo strumento è stato definitivamente cancellato).

Per ciascuno dei periodi, il rimborso è pari al 10% dell’importo di ogni transazione e si tiene conto delle transazioni fino ad un valore massimo di 150 euro per singola transazione. Le transazioni di importo superiore a 150 euro concorrono fino all’importo di 150 euro.

In queste stesse finestre vengono distribuiti anche i premi del supercashback.

La quantificazione del rimborso è determinata su un valore complessivo delle transazioni effettuate in ogni caso non superiore a 1.500 euro in ciascun semestre. I rimborsi sono erogati entro 60 giorni dal termine di ciascun semestre.

App IO e SPID

Le operazioni di acquisto valide ai fini del rimborso devono essere effettuate tramite l'app IO, l'applicazione che permette di accedere a numerosi servizi della pubblica amministrazione. Per poterla utilizzare è indispensabile ricorrere o a SPID - per usare IO e accedere al cashback è sufficiente il primo livello di sicurezza di SPID (nome utente e password per accedere ai servizi online) - o in alternativa tramite Carta d'identità Elettronica (CIE).

Nello specifico, la procedura di riconoscimento con la CIE prevede 2 step: 

  • inserire il codice Pin della carta (si tratta di 8 cifre ottenute metà al momento della consegna della nuova carta d’identità e metà ricevuta per posta);
  • la scansione della carta d’identità direttamente sullo smartphone.

Mentre, l'autenticazione con SPID prevede:

  • l’inserimento del nome utente scelto al momento della registrazione e della password;
  • l’accettazione cliccando sul tasto “prosegui”;
  • autorizzazione all’accesso tramite richiesta direttamente su smartphone oppure all’interno dell’app utilizzata per accedere allo Spid (esempio app PosteID), nel caso di un livello di sicurezza 2.

A questo punto si deve accettare l’informativa sulla privacy e scegliere un codice di sblocco a 6 cifre, ma si può anche autorizzare l’accesso con l’impronta digitale.

Se l'operazione va a buon fine, il denaro viene erogato dalla Consap (la concessionaria dei servizi pubblici) sull’Iban.

Super cashback, il concorso a premi

Di Italia cashless fa parte anche un concorso a premi: si tratta del super cashback, o "rimborso speciale", un meccanismo di premialità che invoglia il cittadino a effettuare acquisti con carte e strumenti di pagamento digitale.

Nello specifico, si tratta del riconoscimento di un premio di mille euro a favore delle prime 100mila persone che nell’arco di sei mesi, effettuano il maggior numero di transazioni con carte e altri sistemi di epayments. Il rimborso previsto in questo caso è di 1.500 euro a semestre, ovvero fino a 3.000 euro l'anno

Anche questo tassello di Italia cashless fa perno sull’App Io della Pubblica Amministrazione. L’utente, tramite il proprio codice fiscale, può registrarsi e avere un profilo con dati personali e le carte associate. Ogni componente di un nucleo familiare può partecipare individualmente al cashback, per cui una famiglia di tre persone potrebbe avere un ritorno di 450 euro ogni sei mesi. 

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Furbetti cashback, la corsa al super-premio

Per cercare di rientrare nei primi 100mila che riceveranno il supercashback, molti utenti hanno fatto ricorso a metodi che, nonostante non siano illegali, hanno danneggiato gli esercenti che si sono ritrovati a dover pagare al circuito una somma per ogni pagamento registrato. 

Decine di micro-transazioni sullo stesso pos con un'unica carta o l'acquisto di prepagate e buoni per catene di e-commerce. Sono queste alcune delle tattiche più utilizzate dai 'furbetti' del cashback, che hanno sfruttato i buchi del regolamento del programma per poter accumulare un numero consistente di transazioni in tempi rapidi.

Così c’è stato chi, per esempio, nel fare la spesa alla cassa automatica ha pagato un articolo alla volta, ottenendo in questo modo uno scontrino e una transazione registrata per ogni cosa che aveva messo nel carrello.  Non sono mancati poi casi in cui alcuni utenti hanno effettuato numerose transazioni di scarso valore ai distributori di benzina.

Come ottenere il doppio rimborso

Carte di debito con credito precaricato. Queste carte "usa e getta" sono la chiave per poter ottenere un rimborso del 20% rispetto ai pagamenti effettuati con metodi cashless. Le carte in questione hanno un valore di 25 euro o multipli, a differenza delle altre carte di debito non sono collegate a nessun conto, e non possono essere ricaricate. 

Per ottenere questo rimborso è necessario seguire due step:

  • acquistare una carta prepagata con il metodo di pagamento inserito nell’applicazione IO (per esempio un’altra carta di credito o il bancomat) per ottenere il primo 10% di rimborso sulla transazione effettuata;
  • registrare la nuova carta di debito sull’app IO per far rientrare gli acquisti effettuati con quest’ultima nel nostro Portafoglio. In questo modo sarà possibile ottenere il cashback del 10% anche sul credito presente al suo interno, raddoppiando, di fatto, la cifra finale.

Per fare un esempio pratico, acquistando una carta di debito da 100 euro si otterrà un cashback di 10 euro non appena la transazione verrà validata dal sistema. La stessa carta, essendo stata registrata sull’app IO e utilizzata, darà diritto a un 10% aggiuntivo di cashback, ma di fatto non si spenderanno soldi in più rispetto a quelli pagati inizialmente per comprarla.

Un altro metodo per "raddoppiare" il rimborso consiste nel comprare con pagamento elettronico una card che contiene credito per i servizi di e-commerce La somma del buono potrà essere usata per gli acquisti online - per cui non è previsto il cashback - e il rimborso arriva per quanto speso in negozio per acquistare la card. 

Il cashback di stato nella Manovra 2021

La legge di Bilancio 2021 è intervenuta sul meccanismo di rimborso delle spese, sempre ad esclusione di quelle online, pagate con moneta elettronica non sottoponendole a tassazione

Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Manovra 2021, inoltre, è arrivato un altro intervento per dare più forza al piano Italia cashless, limitando la lotteria degli scontrini a chi fa acquisti con carte, bancomat e app per i pagamenti digitali.

Consulta il testo della legge n. 178 del 30 dicembre 2020, GU Serie Generale n.322 del 30 dicembre 2020 - Suppl. Ordinario n. 46 

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Come nasce Italia cashless?

Il cashback di stato costituisce l'ossatura di base del piano Italia cashless. Quest'ultimo è stato concepito nel contesto della Legge di Bilancio 2020 come nuova strategia del Governo per combattere l’evasione fiscale incentrata sulla tracciabilità dei pagamenti e sui maggiori controlli possibili con la fatturazione elettronica.

Lo strumento sarebbe dovuto partire nel 2020 con le prime restituzioni a partire da gennaio del 2021, per questo era stato definito anche bonus Befana. Poi la crisi coronavirus ha sconvolto il meccanismo che è rimasto congelato e il fondo è stato svuotato dal decreto Rilancio.

Con il decreto Agosto, tuttavia, sono state individuate nuove risorse per lo stesso strumento: uno stanziamento di 2,2 milioni di euro per l’anno 2020 e di 1,75 miliardi di euro per il 2021  per il rimborso di una parte degli acquisti effettuati mediante transazioni elettroniche.

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