Recovery Fund: Spadafora, chiedero’ 1,5 miliardi per lo sport
In un quadro di grande difficoltà per il mondo dello sport, a seguito dei danni causati dalla diffusione del coronavirus, la proposta del ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, è quella di indirizzare una parte delle risorse del Recovery Fund verso nuovi investimenti per l’impiantistica sportiva e i progetti di socialità che valorizzino il capitale umano dello sport.
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"La relazione sulle proposte che il Ministero per le politiche giovanili e lo sport avanzerà per l'accesso al Recovery Fund si inserisce in uno dei momenti storici più difficili. Un momento critico per tutte le realtà del mondo sportivo, che paradossalmente è anche il momento in cui abbiamo a disposizione il maggior numero di risorse economiche che il mondo dello sport abbia potuto vedere negli ultimi anni", ha esordito il ministro Vincenzo Spadafora, durante un'audizione alla Camera sulle priorità di spesa delle risorse del Recovery Fund destinate all’Italia.
Lo sport è fondamentale per la ripresa del Paese, non solo per il suo valore economico, ma anche per il suo valore sociale-culturale nelle grandi e piccole città, ad esempio "per la riqualificazione delle periferie e il recupero di tantissimi ragazzi che, grazie allo sport, trovano un’alternativa importante ad una vita che sarebbe diversa".
Recovery Plan: investire su infrastrutture fisiche e capitale umano
L'ecosistema sportivo, ancor prima dell'emergenza sanitaria coronavirus, stava già affrontando le proprie criticità attraverso una riorganizzazione complessiva e l'effettiva risoluzione di problematiche a valere su più segmenti del mondo sportivo. Un esempio del cambiamento in atto è il documento di riforma esposto da atleti e tecnici italiani per far sentire la propria voce, ha ricordato Spadafora.
In questo quadro si inseriscono i nuovi sforzi da definire nel Recovery Plan italiano per il settore sportivo. "Per recuperare il gap con gli altri Paesi in termini di impiantistica sportiva è necessaria una transizione al digitale e all’efficientamento energetico".
A tal proposito un passo è stato già fatto con il bando Sport e periferie, che quest’anno vede un raddoppiamento delle risorse rispetto all'iniziativa passata, con un budget a disposizione pari a 140 milioni di euro. Una cifra importante, ma che per Spadafora risulta "assolutamente insufficiente per una vera riqualificazione".
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In definitiva, la proposta del ministro Spadafora, a proposito delle priorità di spesa, si articola in due linee di azione. La prima, considerato il contesto generale e il divario rispetto agli standard europei, prevede la cifra di un miliardo di euro da indirizzare all’impiantistica sportiva.
"Creare una struttura di primo livello ma non dare il sostegno necessario a quelle realtà che di questa struttura dovrebbero essere il cuore pulsante, è come fare un’opera incompiuta", ha sottolineato Spadafora.
Per questo la seconda linea, complementare alla precedente, riguarda la progettualità sociale-culturale: 500 milioni di euro per finanziare progetti di socialità che coinvolgono direttamente società sportive e associazioni sportive dilettantistiche.
"Noi crediamo che attraverso queste due linee - una dedicata all’infrastruttura fisica e una al capitale umano dello sport – si possa contribuire non solo a quello che l’UE richiede per accedere ai fondi del Recovery Fund, ma anche a recuperare il prima possibile il sistema sportivo all’indomani della pandemia".
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